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5 minuti con A2C - Consulenza tecnica specialistica

5 minuti con A2C - Consulenza tecnica specialistica

By A2C

A2C è una associazione di liberi professionisti nei settori della consulenza tecnica specialistica e della progettazione di impianti civili ed industriali, per aziende e privati. Il gruppo, formato da ingegneri, biologi e altri tecnici, dal 2008 ha sede a Salerno. Maggiori dettagli su: www.a2c.it
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0:09 / 3:04 • Introduzione al Solare a concentrazione Come funziona il solare a concentrazione? - in 5 minuti

5 minuti con A2C - Consulenza tecnica specialisticaMay 15, 2023

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 0:09 / 3:04  • Introduzione al Solare a concentrazione   Come funziona il solare a concentrazione? - in 5 minuti

0:09 / 3:04 • Introduzione al Solare a concentrazione Come funziona il solare a concentrazione? - in 5 minuti

Il solare a concentrazione è una tecnologia antica che oggi può venire in aiuto per produrre energia termica o elettrica. Tutto si basa su degli specchi parabolici che concentrano i raggi del sole in un punto, detto fuoco, dove si raggiungono temperature superiori ai 500°C. In quel punto passa un tubo in cui circola un fluido termovettore che immagazzina il calore che arriva dagli specchi. Inserendo uno scambiatore di calore è possibile far passare il calore dal fluido all'acqua e produrre vapore; che poi può essere utilizzato in vari modi, ad esempio facendo girare una turbina per produrre energia elettrica. Questo tipo di tecnologia presuppone la presenza del Sole per poter funzionare, tuttavia, utilizzando dei fluidi termovettori appositi, è possibile produrre energia anche di notte, sfruttando il calore accumulato durante il giorno. In ogni caso si tratta per lo più di impianti di grandi dimensioni, con sistemi motorizzati automatizzati che fanno ruotare gli specchi e ne modificano l'allineamento verso il sole durante l'arco della giornata. Nel caso della "torre solare", i pannelli sono tutti indipendenti fra loro, sono disposti su linee concentriche e puntando tutti nel medesimo centro focale. Al centro sorge una torre che raccoglie i raggi riflessi dagli specchi per riscaldare il liquido termovettore al suo interno. Una variante è la configurazione detta "collettore parabolico lineare a concentrazione", dove i pannelli parabolici sono tutti montati allineati fra loro, e lungo il loro fuoco passa il tubo contenente il liquido termovettore. In ogni caso, quale che sia la conformazione dell'impianto adottata, parliamo sempre di impianti di grossa taglia, dell'ordine del MW, che occupano superfici grandi quanto diversi campi di calcio. Questo è uno dei motivi che limita la diffusione di questo tipo di impianti nel nostro Paese. Esistono però anche le versioni domestiche di questa tecnologia. Ad esempio esistono degli impianti con l'accoppiamento di una lente che concentra la luce solare verso un pannello solare termico e che lavora insieme ad una pompa di calore. In questo caso il vantaggio è di captare una quantità maggiore di luce solare e quindi far raggiungere al pannello temperature più alte. Con una soluzione del genere, oltre a produrre acqua calda sanitaria, si può aiutare la pompa di calore a climatizzare gli ambienti in modo più economico. Sono impianti che al momento sono poco diffusi, perché risulta più vantaggiosa l'accoppiata fotovoltaico con pompa di calore. Però con un eventuale abbassamento dei prezzo potrebbero emergere come soluzione alternativa. Per ulteriori informazioni, visita il nostro sito web.  Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.     Sommario 0:00:00 - Introduzione al Solare a concentrazione 0:00:51 - Come funziona il Solare a concentrazione 0:02:20 - Conclusioni   ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

May 15, 202303:05
I Certificati Verdi, Bianchi e Neri sono un'opportunità? - in 5 minuti

I Certificati Verdi, Bianchi e Neri sono un'opportunità? - in 5 minuti


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May 08, 202304:48
Come si calco l'impronta di carbonio (Carbon Footprint) di un'azienda? - in 5 minuti

Come si calco l'impronta di carbonio (Carbon Footprint) di un'azienda? - in 5 minuti

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May 01, 202304:46
La Carbon Footprint - impronta di carbonio - in 5 minuti

La Carbon Footprint - impronta di carbonio - in 5 minuti

La Carbon Footprint, o impronta di carbonio, è un indice della quantità dei gas serra generati durante la produzione di un prodotto o servizio. Perché è importante conoscerla? Perché ci rende più consapevoli delle dinamiche che avvengono nella nostra società. In pratica viene utilizzata come metro di giudizio della sostenibilità ambientale di prodotti e servizi. Più è elevata, meno un determinato prodotto o servizio sarà amico dell'ambiente. Per calcolarla occorre tenere conto di tutto il ciclo di vita di un prodotto: approvvigionamento, trasformazione, produzione, trasporto, utilizzo e smaltimento.  Innanzi tutto occorre conoscere la quantità di gas serra prodotta da una determinata attività e la durata nel tempo di tale attività. Per calcolare la carbon Footprint occorre moltiplicare la quantità di gas serra prodotto da un'attività per il tempo in cui l'attività viene esercitata. Nel caso specifico dei trasporti, invece, si parte dal considerare la distanza percorsa per poi calcolare i gas serra generati. Anche per le nostre attività quotidiane è possibile calcolare l'impronta di carbonio. Possiamo immaginare un'auto diesel e un'auto a benzina che percorrono 100 km. A titolo di esempio, in media un'auto diesel consuma 6 l di carburante ogni 100 km, mentre un'auto a benzina consuma 7.5 litri di benzina ogni 100 km. Consideriamo poi che un auto diesel produce in media 2.65 kg di CO2 per ogni litro di carburante, mentre l'auto a benzina ne produce 2.37 per litro di benzina. Pertanto, in un tragitto di 100 km percorso in condizioni ottimali un'auto diesel produce 19.87 kg di CO2 mentre un'auto a benzina ne emette 19.61 kg. L'esempio in questione prende in considerazione auto con motori moderni, che percorrono il tragitto in condizioni ottimali. Preciso che le differenze in termini di gas serra emesse da auto diesel e benzina sono quasi trascurabili. Nel caso della Carbon Footprint di un prodotto bisogna tenere conto di ciascuna fase del ciclo di vita del prodotto, o quantomeno considerare le più rilevanti. Le due specifiche tecniche più utilizzate per il calcolo dell'impronta di carbonio in questi casi sono la PAS 2050 e la norma ISO/TS 14067. Con queste due metodologie si calcola la Carbon Footprint di di un prodotto intesa come somma delle emissioni e delle rimozioni complessive del sistema che produce un bene. Concludiamo questa rapida carrellata dicendo che l'impronta di carbonio è importante perché costituisce il 50% dell'impronta ecologica, che approfondiremo a parte in un altro video. Tutto ciò è importante conoscerlo in modo da non essere dei soli spettatori delle nuove tendenze; ma ci da la possibilità di poter partecipare esprimendo un nostro parere. Per ulteriori informazioni, visita il nostro sito web.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.   Sommario 0:00:00 - Introduzione alla Carbon FootPrint 0:00:47 - Come funziona la Carbon FootPrint 0:03:15 - Conclusioni   ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Apr 24, 202303:41
Armi termobariche - in 5 minuti

Armi termobariche - in 5 minuti

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Apr 17, 202304:52
Termofotovoltaico - in 5 minuti

Termofotovoltaico - in 5 minuti

Tutti ormai conosciamo il fotovoltaico. Decisamente meno conosciuto è il termofotovoltaico, nonostante il suo rendimento sia molto superiore a quello dei comuni impianti solari e fotovoltaici. Questo perché come pochi sanno l'alta temperatura sfavorisce il rendimento del fotovoltaico e quindi raffreddando il pannello si ottiene un vantaggio economico. Con il termofotovoltaico (STPV: Solar Thermal and Photo-Voltaic) si intende un impianto ibrido capace di coniugare la tecnologia del fotovoltaico e del solare termico in modo da produrre sia energia elettrica e sia acqua calda sanitaria. Un impianto termofotovoltaico è costituito da pannelli fatti a strati. Nella parte superiore abbiamo il pannello fotovoltaico, generalmente composto da silicio monocristallino. Nella parte inferiore abbiamo una piastra di alluminio o rame percorsa da una serpentina che funge da scambiatore di calore. L'idea di base è molto semplice: il liquido termovettore che circola nella serpentina serve a raffrescare il pannello fotovoltaico sovrastante, dal momento che il surriscaldamento ne abbassa la resa. Il calore recuperato può essere usato per produrre acqua calda sanitaria da utilizzare in casa. Pertanto, la tecnologia SVTP permette la cogenerazione di energia elettrica e termica mediante un solo impianto. Si stima che l'efficienza di questa tecnologia sia dell'85,4%, e cioè quella del corpo nero: un oggetto ideale capace di assorbire tutta la radiazione incidente senza riflettere nulla. Per la cronaca, l'efficienza teorica del fotovoltaico tradizionale si attesta al 33,7%, valore definito come limite di Shockley-Quisser. I vantaggi di un impianto termofotovoltaico sono un importante risparmio di spazio e di spesa dal momento che con un solo impianto si può produrre sia energia elettrica e sia termica, invece che dover installare due impianti separati. Questo impianto permette la cogenerazione di energia elettrica e termica; e quest'ultima può essere impiegata sia per produrre acqua calda sanitaria, ma anche come preriscaldamento ad un impianto di climatizzazione ad acqua, sia esso a pompa di calore o a caldaia a condensazione. Si tratta di tecnologie ormai collaudate e sperimentate, sebbene ancora poco conosciute al grande pubblico; la spesa di un pannello è maggiore rispetto a quella di un semplice pannello fotovoltaico, ma come detto, è una soluzione più economica rispetto alla somma dei due impianti. Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo progettazione di impianti ad energia rinnovabile. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web.    Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:43 - Termofotovoltaico 0:02:17 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Apr 10, 202302:58
Gli elettrodotti e i limiti di legge per i CEM - in 5 minuti

Gli elettrodotti e i limiti di legge per i CEM - in 5 minuti


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Apr 03, 202305:56
Hydrogen Valley (Valle dell'Idrogeno) - in 5 minuti

Hydrogen Valley (Valle dell'Idrogeno) - in 5 minuti

Che cosa sono le Hydrogen Valleys? E perché se ne parla sempre più spesso? La Hydrogen Valley, o Valle dell'Idrogeno, è un concetto che indica un luogo fisico dove viene prodotto, stoccato, trasportato e utilizzato idrogeno quale combustibile di nuova generazione. L'Italia e l'Europa hanno bisogno di affrancarsi il più possibile dai combustibili tradizionali, sia per una questione ambientale, sia per ridurre la dipendenza da altri paesi e l'idrogeno avrà un ruolo fondamentale nel processo di transizione ecologica. Si parla di valle perché si intende un sito di enormi dimensioni. Questo perché per ragioni tecniche di contenimento e gestione dell'idrogeno sono preferibili siti di grandi dimensioni, perché il modo più efficiente per immagazzinare l'idrogeno è comprimerlo a 70 MPa. E' lo stesso motivo per cui l'idrogeno è adatto ad un autobus, un treno o una nave, ma è sconveniente per una piccola automobile. Per evitare confusione ci tengo a sottolineare che l'idrogeno è un modo per conservare l'energia; e quindi va abbinato ad altre fonti rinnovabili. L'Italia ha deciso di puntare su una decina di progetti, incardinati nel PNRR. Nello specifico, il nostro paese ha deciso di puntare su zone industriali dismesse, già connesse alla rete elettrica e alla rete del gas, riconvertendole in Hydrogen Valleys. L'idea è quella di utilizzare l'energia prodotta da fonti rinnovabili per alimentare idrolizzatori che scinderanno l'acqua in ossigeno e idrogeno gassosi. A quel punto l'idrogeno potrà essere distribuito ai trasporti oppure immesso nella rete del gas, miscelandolo con il metano. Fra i progetti più interessanti c'è quello portato avanti dall'ENEA e che farà sorgere una Hydrogen Valley a Casaccia, alle porte di Roma, e che si occuperà principalmente di ricerca e innovazione nel settore dell'idrogeno. Poi c'è AGNES, un progetto che mira a convertire le piattaforme offshore al largo delle coste romagnole in idrolizzatori, alimentati da parchi eolici e solari già esistenti nell'area. Per non parlare del megaprogetto Puglia Green Hydrogen Valley: 3 impianti di produzione di idrogeno verde fra Taranto, Brindisi e Cerignola alimentati da ben 380 MW di fotovoltaico, capaci di produrre complessivamente oltre 300 milioni di metri cubi di idrogeno all’anno. Sono 4 le caratteristiche fondamentali di una Hydrogen Valley:  1) La grande scala. Parliamo di hub di dimensioni e potenzialità considerevoli per poter produrre e distribuire idrogeno su grande scala. 2) Area geografica ben definita. Una Hydrogen Valley serve un area ben definita, con le sue caratteristiche civili e industriali tipiche. 3) Value chain distribuita sull'intera filiera. Una Valle dell'Idrogeno non si limita a produrre idrogeno, ma anche al suo stoccaggio, alla distribuzione e financo al suo utilizzo corretto. 4) Usi finali multipli. L'idrogeno può essere destinato a vari usi, dai trasporti alle industrie. Lo scopo dei progetti italiani è quello di promuovere l'utilizzo di idrogeno nell’industria e nel trasporto locale, sfruttare gli spazi industriali abbandonati e aumentare la quota di energie rinnovabili prodotte in Italia. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:01:21 - Cos'è una valle dell'idrogeno 0:03:43 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Mar 27, 202304:02
Caso studio CEM: telefonia mobile su un immobile acquistato - in 5 minuti

Caso studio CEM: telefonia mobile su un immobile acquistato - in 5 minuti

Affrontiamo il caso studio di esposizione ai campi elettromagnetici da antenne sul tetto di un edificio. Ipotizziamo che l'edificio abbia cambiato da poco proprietà e che il nuovo proprietario sia interessato ad adempiere ai propri obblighi di legge. Di norma l'accesso al tetto è consentito ad alcune tipologie di lavoratori: gli addetti alla manutenzione del tetto, dell'impianto di condizionamento e ai tecnici delle antenne. Approfondiamo il rischio che affronta una persona che si trova in prossimità di queste antenne. Le antenne installate sul tetto possono essere di diversa natura: A) Antenne settoriali per la telefonia mobile (800 - 2600 MHz), le quali possono rappresentare un pericolo soprattutto se si staziona sul lato frontale; B) Antenne paraboliche a microonde (10 - 30 GHz) usate soprattutto per le stazioni base di telefonia mobile e di norma non presentano pericoli significativi; C) Antenne dipolari e antenne collineari (80 - 400 MHz) possono rappresentare un pericolo se si staziona a pochi metri intorno ad esse. Tutte le antenne sono utilizzate da remoto dagli operatori. La stazione base di telefonia mobile adatta in automatico la sua potenza di output a seconda del traffico telefonico, con un picco massimo fissato dalla concessione ricevuta dall'operatore. Anche le frequenze impiegate sono stabilite dalla concessione.  Per poter valutare l'esposizione di persone che si trovano sul tetto sono necessarie alcune informazioni: tempi e modalità di esposizione, criticità personali (ad esempio se portano peacemakers, etc), tipologia di antenna, potenza irradiata e frequenza. Sarebbe consigliabile contattare gli operatori di telefonia chiedendogli di fornire le informazioni di sicurezza. Sulla base dell'intensità del campo elettromagnetico è necessario disegnare a terra delle zone di esclusione, in modo che sia chiaro che dopo quel limite i valori di intensità sono pericolosi. Per capire i limiti di queste zone è consigliabile incaricare un tecnico indipendente che effettuerà delle misure con strumentazione certificata. Sulla base di questa indagine il proprietario può farsi una idea del rischio associato e adottare eventualmente nuove misure di precauzione, come invitare l'operatore dell'antenna dipolare a spostare l'antenna o redigere una procedura da far firmare alle ditte di manutenzione con i percorsi da seguire e le misure da adottare incaso di incidenti. In ogni caso, per tutelare tutte le persone è buona prassi mettere in atto delle misure di precauzione. Ad esempio: 1) La porta di accesso al tetto deve essere chiusa a chiave e il responsabile della sicurezza dell'edificio deve custodire la chiave. Sul lato interno della porta devono essere affissi dei segnali di pericolo per avvisare la presenza di antenne. 2) Sulle aste di supporto delle antenne settoriali devono essere affissi cartelli di avviso. Ad ogni modo, queste antenne e le relative zone di esclusione devono essere inaccessibili. Preciso che è possibile reperire strumentazione a basso costo su internet, ma le indicazioni di questi strumenti potrebbero essere poco attendibili o non adatti allo scopo perché strumenti sordi a quel tipo di emissione. Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo misure di campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza, sia in ambito domestico e sia industriale. Questo ad esempio è uno strumento per la misura dei campi elettromagnetici che usiamo; si tratta di un Microrad, uno strumento professionale certificato, che fornisce delle indicazioni molto precise. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:42 - Caso studio CEM 0:04:03 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Mar 20, 202304:44
Il rilancio del biometano nel 2023/2024 - in 5 minuti

Il rilancio del biometano nel 2023/2024 - in 5 minuti

La Commissione Europea ha approvato la misura contenuta nel PNRR relativa allo sviluppo del biometano, in quanto conforme alle norme europee sugli Aiuti di Stato. Presto dovrebbe essere pronto il decreto attuativo di questa misura del PNRR, a cui farà seguito la pubblicazione del bando per poter accedere a questi incentivi per le aziende agricole. L’aiuto prevede un contributo del 40% sull’investimento e una tariffa incentivante sul biometano prodotto per 15 anni.  L’accesso avverrà tramite aste che si svolgeranno fino al 2024. Con l'investimento dal PNRR si può aumentare la produzione di gas a livello nazionale e aiutare le imprese agricole ad abbattere i costi di energia e smaltimento dei rifiuti. Questo perché il biometano verrebbe prodotto in digestori alimentati con gli scarti agricoli, liquami e letame. Allo stesso tempo si riuscirà a ottenere un risparmio complessivo di gas a effetto serra, rispetto al ciclo vita del metano fossile, tra l'80-85%. Per quanto riguarda l'utilizzo del biometano nel settore dei trasporti, vale la pena ricordare che il decreto ministeriale 02/03/2018 prevede attualmente incentivi per gli impianti in esercizio entro il 31 dicembre 2022. Ed ora tale scadenza è stata posticipata al 31 Dicembre 2023 per il momento. Possono accedere agli incentivi di cui al DM 02/03/2018 gli impianti di produzione di biometano che rispettano 2 condizioni: a) abbiano presentato ovvero presentino la domanda al GSE per il riconoscimento al proprio impianto della relativa qualifica (art. 9, comma 1, del DM 2 marzo 2018) entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto e abbiano ottenuto ovvero ottengano, entro il 31 dicembre 2022, la qualifica a progetto dal GSE per il riconoscimento del diritto all’incentivo; b) siano in possesso di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione del biometano rilasciata entro la data di entrata in vigore del decreto. Gli impianti che possiedono i requisiti elencati devono entrare in esercizio entro il 31 dicembre 2023, salvo eventuali ritardi non imputabili alle aziende, ma dovuti a cause di forza maggiore e riconosciuti come tali dalle competenti autorità.  L'obiettivo dichiarato è di ridurre le emissioni di gas serra e di aumentare la quota di energie rinnovabili. Nello specifico, il piano prevede di destinare 1.92 miliardi per riconvertire gli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione di biometano e promuovere la sostituzione di almeno 300 trattori alimentati a metano/biometano. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   https://italiadomani.gov.it/it/Interventi/investimenti/sviluppo-biometano.html  Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:45 - Il rilancio del biometano 0:02:57 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Mar 13, 202304:39
Campi elettromagnetici derivanti dall'impianto fotovoltaico - in 5 minuti

Campi elettromagnetici derivanti dall'impianto fotovoltaico - in 5 minuti

I pannelli fotovoltaici installati sul tetto possono generare campi elettromagnetici? La risposta è sì, dal momento che generano corrente elettrica, che a sua volta genera campi elettrici e magnetici. Ma, a meno di casi particolari, non bisogna avere paura, perché come vedremo si tratta di fenomeni alquanto modesti, perché la distanza tra i pannelli e le persone è considerevole. La paura solitamente nasce da ciò che non conosciamo, dall'ignoto. È un istinto naturale che ci permette di sopravvivere come individui e come specie sin dalla notte dei tempi. Ma ad esempio, il non approfondire un dato tema ci fa rimanere ignoranti e l'ignoranza continuerà ad alimentare le nostre paure in un circolo vizioso. Prendere in considerazione solo i lati negativi di un fenomeno ci impedisce di fare valutazioni oggettive.  Tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche generano campi elettromagnetici, ma non vuol dire che tutti siano pericolosi. Nel caso specifico, un impianto fotovoltaico si compone di vari elementi: pannelli fotovoltaici, cavi collettori, inverter, trasformatori e collegamenti alla rete di distribuzione. La corrente elettrica prodotta dai pannelli è continua (DC): viaggia tramite i cavi collettori e arriva ad un inverter per essere trasformata in corrente alternata (AC) a 50Hz, in modo da poter essere usata dagli elettrodomestici di casa.  A meno che non si tratti di un grande impianto, cioè a meno che le tensioni e le intensità di corrente in gioco non siano particolarmente elevate, si ha che neanche l'intensità dei campi elettrici e magnetici saranno particolarmente elevate. In secondo luogo, la corrente continua può generare solo campi elettrici e magnetici statici, ossia la loro intensità rimane costante nel tempo. Un campo magnetico statico non induce correnti e campi elettrici all'interno degli organismi viventi. Diverso è il discorso per la corrente alternata: essa produce campi elettrici e magnetici la cui intensità varia nel tempo.  Inoltre, a distanza di qualche decina di metri, la tensione e l'intensità di corrente in esercizio presso gli inverter e i trasformatori di un impianto fotovoltaico domestico, non produce campi elettrici e magnetici di intensità pericolosa. Anzi, solitamente si è ben al di sotto dei valori limite fissati dalla legge per gli ambienti domestici, che sono dell'ordine dei 6 V/m per l'intensità del campo elettrico e di 3 micro Tesla per il campo magnetico. Giusto per la cronaca, con o senza impianto fotovoltaico, comunque nelle nostre case circola corrente elettrica di tipo alternato. Ad ogni modo, per mitigare qualsivoglia rischio derivante dall'esposizione ai CEM, si consiglia di installare inverter e trasformatori a qualche metro dagli ambienti in cui si permane più a lungo durante la giornata e comunque lontani dalle camere da letto, dove stazioniamo in media 8 ore al giorno. In caso comunque di dubbio si può far effettuare un controllo da un tecnico indipendente. Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo misure di campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza, sia in ambito domestico e sia industriale. Questo ad esempio è uno strumento per la misura dei campi elettromagnetici che usiamo; si tratta di un Microrad, uno strumento professionale certificato, che fornisce delle indicazioni molto precise. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:59 - I campi elettromagnetici nel fotovoltaico 0:03:06 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Mar 06, 202304:03
Cosa sono i missili ipersonici? - in 5 minuti

Cosa sono i missili ipersonici? - in 5 minuti

Iniziamo col dire che questo è uno di quegli argomenti trattati in maniera piuttosto superficiale dai mezzi di informazione, spesso con toni sensazionalistici. Ad ogni modo, i missili ipersonici non sono affatto una novità. Esistono sin dai primi anni '60 con la comparsa dei missili balistici. Quando un oggetto si muove a velocità superiori a 5 volte quella del suono si parla di regime ipersonico. Ad esempio un missile ICBM (che sta per missile balistico intercontinentale), ad esempio, è un missile concepito per arrivare al di fuori dell'atmosfera terrestre e durante la fase discendente raggiunge velocità elevatissime, che possono arrivare a 27 volte la velocità del suono. La traiettoria balistica è predeterminata e consente di raggiungere enormi distanze, ma non può essere cambiata dopo il lancio. I moderni missili ipersonici invece offrono la possibilità di cambiare la loro traiettoria durante il volo.  I moderni missili ipersonici si dividono in due categorie: gliders e missili cruise. I primi sono simili ad alianti, trasportati ad una certa quota da un missile balistico per poi essere rilasciati e planare a velocità ipersonica sul bersaglio. I secondi, i missili cruise, volano con traiettorie parallele alla superficie terrestre e con il motore acceso durante tutta la durata del volo e alette ventrali per permettere la manovrabilità. Per poter operare a velocità ipersoniche questi missili sono divisi in due stadi: il primo contiene un motore a propellente solido che porta il missile fino a mach 5 e poi il motore "scramjet", che opera da mach 5 in poi, rendendo possibile il proseguimento della traiettoria in regime ipersonico. Ad ogni modo, nonostante le notizie sensazionalistiche e la propaganda, nessuno di questi missili raggiunge velocità comparabili con quelle dei missili ICBM di cui abbiamo parlato all'inizio che esistono da mezzo secolo. Quali sono i vantaggi? Innanzitutto, la traiettoria predeterminata tipica dei missili balistici è oggi prevedibile dai computer, permettendo di individuarli con appositi sistemi radar e satellitari e intercettarli con una discreta possibilità di successo. Invece i moderni missili ipersonici possono modificare la traiettoria durante il volo, schivando così i missili inviati per intercettarli, oppure, addirittura, seguire volutamente traiettorie molto irregolari per saturare le capacità di calcolo dei sistemi di rilevamento. Volando poi a quote più basse rispetto ai missili balistici riescono ad eludere più facilmente ai sistemi radar di sorveglianza. In più, i missili ipersonici possono diventare "invisibili", perché quando un oggetto che si muove a velocità ipersoniche all'interno dell'atmosfera l'aria che lo riveste viene ionizzata. E quindi il missile è avvolto da un mantello di plasma. Poiché il plasma assorbe le radiazioni elettromagnetiche il missile risulterà invisibile ai radar. Passiamo quindi agli svantaggi: proprio perché il plasma assorbe le radiazioni elettromagnetiche, rende sì il missile invisibile, ma gli impedisce anche di emettere i segnali per orientarsi e comunicare con la base da cui è stato lanciato. L'unico modo per eliminare questo inconveniente è ridurre la velocità. Ma velocità più basse possono comportare minore gittate e maggior probabilità di essere individuati e intercettati. Poi c'è da dire che la tipologia di motori scramjet adottati per questi missili è ancora acerba e non è certo che possano operare bene in tutte le condizioni di impiego. Capite bene quindi che non è tutto oro quel che luccica e che siamo ancora lontani dal concetto di "armi rivoluzionarie" millantato spesso dal mondo dell'informazione.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.  Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:01:22 - Come funzionano i missili ipersonici 0:04:00 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Feb 27, 202304:58
Geotermico in edilizia libera - DM 30/09/2022 MITE - in 5 minuti

Geotermico in edilizia libera - DM 30/09/2022 MITE - in 5 minuti

Il 30/09/2022 il Ministero della Transizione Ecologica (MITE) ha emanato un decreto che disciplina, per la prima volta a livello nazionale, le procedure per l'installazione di impianti geotermici domestici. Si tratta di un passo importante, una piccola rivoluzione, perché fino ad oggi non esisteva una disciplina generalizzata a livello nazionale. Di conseguenza era comunque possibile installare gli impianti ma ogni Regione aveva le sue regole su come autorizzarli. Vediamo di capire quali novità introduce il DM 30/09/2022 MITE, detto Decreto sonde geotermiche. Ad inizio 2022 erano già state introdotte numerose semplificazioni con il Decreto Energia (DL 17/2022), volte a snellire gli iter burocratici per autorizzare gli impianti di energia rinnovabile. Per la concreta attuazione di tali semplificazioni era però necessario che il MITE emanasse una serie di decreti attuativi. Il DM sonde geotermiche da attuazione alle semplificazioni previste dal Decreto Energia in materia di impianti geotermici. Nello specifico stabilisce le prescrizioni per la posa in opera delle sonde geotermiche per impianti di piccola taglia destinati alla climatizzazione degli edifici. Per poter considerare i lavori di installazione come "interventi di edilizia libera", le sonde geotermiche a circuito chiuso devono estendersi a una profondità non superiore agli 80 metri quando verticali. Inoltre la potenza dell’impianto geotermico non deve superare i 50 kW, né alterare i volumi degli edifici o comportare interventi su parti strutturali. Nel caso in cui le cui sonde si estendano fino a 170 metri verticali, con un impianto di potenza fino a 100 KW di potenza termica bisogna applicare la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS). In questo caso è obbligatorio inserire una serie di dati in appositi registri telematici disposti dalle Regioni e Provincie Autonome. I Comuni, infine, stabiliscono le modalità di controllo delle installazioni. Il DM introduce la prescrizione tecnica per la progettazione degli impianti di effettuare preventivamente i test di risposta termica o campagne di caratterizzazione del suolo. Tuttavia, per le installazioni sotto i 50 kW è possibile reperire tali dati anche ricorrendo a studi ed analisi già disponibili. Per quelle sopra 50 kW c’è l’obbligo di inviare ai registri telematici la relazione tecnica con i risultati del TRT o quella della campagna di indagini.  Ci sono poi delle prescrizioni di natura ambientale: il fluido termovettore deve essere a basso impatto ambientale, quindi si preferisce acqua con l'aggiunta di glicole propilenico o altro antigelo. Purtroppo questa semplificazione, come già detto, riguarda solo gli impianti di piccola taglia, adatte per abitazioni singole, ma non per condomini e imprese. L'impianto ha una vita utile molto lunga e la pompa di calore va sostituita ogni 15-20 anni, mentre le sonde geotermiche durano fino a 100 anni. Il costo per il solo impianto geotermico, per una casa di 100 mq, si aggira intorno ai 25.000 euro. Nel 2012 abbiamo progettato il primo impianto geotermico della città di Salerno e quindi eventualmente siamo a disposizione sull'area di Salerno e dintorni.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:45 - Geotermico in edilizia libera 0:03:33 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Feb 20, 202304:30
Geotermico domestico: che cos'è, come funziona e quali sono i vantaggi per la tua abitazione?

Geotermico domestico: che cos'è, come funziona e quali sono i vantaggi per la tua abitazione?

Innanzitutto, si tratta di una tecnologia più ecologica rispetto ai metodi di riscaldamento e climatizzazione tradizionali, in quanto non produce emissioni di CO2. In secondo luogo si ha la possibilità di accedere agli incentivi statali per la riqualificazione energetica.  Inoltre l'impianto ha una vita utile molto lunga e la pompa di calore va sostituita ogni 15-20 anni, mentre le sonde geotermiche durano fino a 100 anni. Invece per quanto riguarda gli svantaggi principali, come già detto non sempre è possibile installare questi impianti ed è necessario il parere di un tecnico qualificato. Poi c'è da considerare l'ingombro della pompa e del serbatoio di accumulo, che rende necessario un locale tecnico e potrebbe essere incompatibile per alcune tipologie di case. Va anche detto che questi tipi di impianti offrono il massimo del rendimento in edifici già predisposti, ossia edifici ben isolati termicamente. Per queste ragioni i costi di adeguamento di un edificio non predisposto potrebbero risultare molto elevati. Cioè immaginiamo uno scolapasta io posso anche aumentare il flusso d'acqua, ma se non chiudo i buchi non riuscirò a riempirlo. Il costo per il solo impianto geotermico, per una casa di 100 mq, si aggira intorno ai 25.000 euro. Nel 2012 abbiamo progettato il primo impianto geotermico della città di Salerno e quindi eventualmente siamo a disposizione sull'area di Salerno e dintorni.  Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.  Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:36 - Vantaggi del Geotermico domestico 0:03:31 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Feb 13, 202304:49
La pianta simbolo della lotta ai cambiamenti climatici: la Paulownia - in 5 minuti

La pianta simbolo della lotta ai cambiamenti climatici: la Paulownia - in 5 minuti

Se dovessimo premiare la pianta che da il miglior contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, quale sceglieremmo? La risposta è la semplice: la Paulownia. Il motivo è perché è il maggior assorbitori di CO2 atmosferica. Inoltre, è l'albero che ha la crescita più rapida. Tutte caratteristiche davvero interessanti sotto il profilo ambientale ed ecologico. Ma andiamo per gradi. La Paulownia è un genere di piante che comprende 12 specie, con un altezza tra i 3 e i 15 metri e fioriture molto belle e appariscenti. Sono alberi usati sin dall'antichità per abbellire parchi e giardini pubblici, ma oggi sono diventati famosi per altri motivi. La Paulownia è l'albero che assorbe più CO2: fino a 10 volte la quantità assorbita da altri alberi. Cioè parliamo di 1200 tonnellate/anno, che corrispondono alle emissioni di un'auto che percorre 100.000 Km. Detto in termini semplici rende l'aria in città più "pulita" e aiuta a ridurre l'effetto serra. Inoltre, la sua crescita rapida la rende ottima anche per i programmi di riforestazione e per assestare i suoli a rischio frana. La crescita rapida la rende anche un'ottima fonte di legno: il suo legname è leggero ma molto resistente, tanto da fargli guadagnare il nome di "legno-alluminio". Questo legno si utilizza per realizzare imballaggi, mobili e strumenti musicali. Infine dagli scarti si ottiene un pellet con un elevato potere calorifico. Per giunta i suoi fiori sono molto apprezzati dalle api e con il loro nettare arrivano a produrre fino a 5 quintali di miele per ettaro. E le foglie, invece, vengono usate come foraggio. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica. Bisogna stare attenti ad alcuni rischi che derivano da un uso smodato o poco trasparente di queste piante. Innanzitutto, la crescita rapida può portare ad un'eccessiva sostituzione di altre specie presenti nei nostri boschi. Nel caso di colture ad uso industriale ciò non costituisce un problema particolare, ma potrebbe esserlo nel caso di riforestazioni. Ad ogni modo, in Italia ci sono varie associazioni e movimenti che da anni stanno diffondendo l'uso di questa pianta eccezionale. Soprattutto nelle nostre città possono dare un contributo notevole per abbellire, ridurre i gas serra, affrescare le città d'estate e migliorare la qualità dell'aria.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:30 - Caratteristiche della Paulownia 0:02:08 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Feb 06, 202302:56
Caso studio: campi elettromagnetici su saldatrici a punti e continue - in 5 minuti

Caso studio: campi elettromagnetici su saldatrici a punti e continue - in 5 minuti

Pochi sanno che durante una saldatura si sviluppa un campo elettromagnetico molto intenso. Ma come ridurre il rischio per i lavoratori addetti alle saldature? Esaminiamo un caso studio reale in cui viene preso come modello un'officina di carpenteria metallica. Parliamo di saldatrici a punti e saldatrici continue usate per saldare, ad esempio, cavi e lamiere. Come fonte bibliografica prendiamo di riferimento la Guida dell'Unione Europea collegata alla direttiva 2013/35/UE.   Le saldatrici a punti hanno due piccoli elettrodi, solitamente cilindrici, che si serrano come una morsa sul punto da saldare e fanno scorrere una corrente ad elevata intensità per effettuare la saldatura nel punto serrato. Questa macchina solitamente funziona a 600 A e 50 Hz. L'operatore generalmente staziona davanti al banco o ai lati, ad una distanza mai superiore ai 30 cm dagli elettrodi. La saldatrice continua, invece, ha elettrodi a forma di disco che ruotano mentre il metallo da saldare li attraversa. Solitamente funziona a 7000 A e 50 Hz. In questo caso l'operatore è di solito in piedi ai lati dell'apparecchiatura, piegando testa e tronco ad una distanza di circa 50 cm dal punto in cui gli elettrodi si incontrano. Queste correnti elettriche, generano campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici di elevata intensità, che possono rappresentare rischi per i lavoratori. Generalmente, gli operatori sono di fronte alle saldatrici, in piedi o seduti. Le mani e le braccia sono le parti del corpo più vicine alla sorgente di campi elettromagnetici.  Passiamo, quindi, a valutare i livelli di esposizione per i lavoratori. La prima cosa che deve fare il titolare dell'officina è consultare i manuali delle saldatrici. Però è consigliabile rivolgersi ad un professionista per effettuare delle misure del campo di induzione magnetica generato, poichè sul manuale non sono presenti i valori reali nel contesto in cui si trova la macchina e in cui si posiziona l'operatore.  Il compito del professionista, una volta misurati i valori intorno alla macchina è quello di procedere anche a distanze maggiori intorno al banco per poi confrontare i risultati ottenuti con i valori di riferimento previsti per lavoratori. Mi raccomando di tenere in considerazione anche ai colleghi operatori che lavorano vicino alla macchina di saldatura. Per chi ha un pacemaker, dallo studio della guida Europea emerge che si possono superare i relativi  livelli di riferimento anche ad 1 metro dagli elettrodi. Una volta effettuate le misure, se i valori sono superiori ai limiti occorre mitigare il rischio. La prima operazione è informare i lavoratori e usare l'apposita cartellonistica. Poi potrebbe essere necessario tracciare delle linee di demarcazione intorno alle saldatrici, per indicare i limiti entro cui vengono superati i valori di riferimento. E per i portatori di peacemakers e le lavoratrici in gravidanza è proibito superare tali linee.  Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo misure di campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza, sia in ambito domestico e sia industriale. Questo ad esempio è uno strumento per la misura dei campi elettromagnetici che usiamo; si tratta di un Microrad, uno strumento professionale certificato, che fornisce delle indicazioni molto precise. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web:  https://www.a2c.it  Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:39 - Caso studio su saldatrici 0:04:39 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it

Feb 03, 202306:12
Domande e Risposte in 60 secondi - Novembre 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Novembre 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Novembre 2022

Dec 05, 202217:02
Domande e Risposte in 60 secondi - Ottobre 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Ottobre 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Ottobre 2022

Oct 01, 202220:20
Domande e Risposte in 60 secondi - Settembre 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Settembre 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Settembre 2022

Sep 01, 202215:19
Domande e Risposte in 60 secondi - Agosto 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Agosto 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Agosto 2022

Aug 01, 202217:55
Domande e Risposte in 60 secondi - Luglio 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Luglio 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Luglio 2022

Jul 01, 202217:59
I fulmini - come proteggersi? - in 5 minuti

I fulmini - come proteggersi? - in 5 minuti

Ogni secondo ci sono tra i 50 e i 100 fulmini sulla Terra. Quando un fulmine attraversa l'aria, può riscaldare l'aria fino a 27.000°C, che è circa 5 volte più calda della superficie del Sole.  Quando un fulmine entra in contatto con il suolo si verifica una massiccia scarica elettrica. Tutta questa energia può uccidere o ferire persone e causare seri danni alla proprietà. 

Gran parte dei danni alla proprietà causati dai fulmini sono associati agli incendi. Possono esserci rilevanti danni anche ai dispositivi elettronici. Inoltre possono esserci anche danni indiretti, come ad esempio un albero che è colpito da un fulmine e cade sulla casa o sulla fabbrica.

Anche se una persona non viene colpita direttamente, un fulmine può comunque provocare danni gravi. L'onda d'urto può investire le persone vicine, spostandole e stordendole. Essere colpiti da un fulmine è un evento improbabile, ma non rarissimo. 

A casa o al lavoro, in caso di temporale è consigliabile:

- Evitare di utilizzare apparecchiature connesse alla rete elettrica e i telefoni fissi

- Evitare di toccare elementi metallici come tubature o le parti metalliche delle finestre

- Evitare di fare la doccia, lavare i piatti ed in genere di entrare in contatto con l'acqua

- Mantenere una distanza di qualche metro dalle porte e dalle finestre.

In casi estremi, in mancanza di un luogo chiuso, la posizione più sicura è quella in cui si sta piegati sulle proprie ginocchia, senza stare in piedi o sdraiati sul terreno.

L'automobile e gli aeroplani sono pressoché sicuri perché sono una gabbia di Faraday e quindi isolano l'ambiente interno dai campi elettrostatici presenti al loro esterno.

Per ridurne i rischi si istallano sull'edificio i parafulmini e/o una gabbia di Faraday.

Prima però occorre far effettuare da un tecnico una verifica ceraunica e calcolare la potenziale pericolosità delle strutture, al fine eventualmente di scegliere le misure di protezione dai fulmini più adeguate.

Queste sono solo alcune cose da sapere su fulmini, danni alla proprietà e potenziali problemi ambientali interni. Per ulteriori informazioni su questo o altri danni alla proprietà, qualità dell'aria interna, salute e sicurezza, problemi occupazionali o ambientali, visita il nostro sito Web: 

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Jun 20, 202202:50
I fumi provenienti dall'asfalto fanno male - in 5 minuti

I fumi provenienti dall'asfalto fanno male - in 5 minuti

Il bitume o più in generale l'asfalto è ottenuto dalla raffinazione del greggio. L'uso principale è per la costruzione di pavimentazione stradale dove è mescolato con sabbia o ghiaia. È anche usato per l'impermeabilizzazione dei tetti piani. L'esposizione ai fumi dell'asfalto può causare lesioni gravi e danni permanenti. 

I lavoratori che potrebbero essere esposti ai fumi dell'asfalto devono essere consapevoli dei potenziali pericoli nel loro ambiente di lavoro. Gli effetti sulla salute dell'esposizione ai fumi dell'asfalto, a seconda del tempo di esposizione possono, essere

- mal di testa, 

- eruzioni cutanee, 

- affaticamento, 

- riduzione dell'appetito, 

- irritazione alla gola e agli occhi, tosse 

- cancro della pelle. 

La complessa composizione chimica dell'asfalto rende difficile identificare i componenti specifici responsabili degli effetti nocivi. Inoltre l'alta temperatura può influire nella generazione di idrocarburi policiclici aromatici cancerogeni (IPA).

Le osservazioni di irritazione acuta per l'esposizioni per via aerea e cutanea a questi fumi e aerosol, rende necessario un continuo controllo delle esposizioni. In questi casi occorre far fare ai lavoratori le opportune visite mediche, dotarli di specifici sistemi di protezione e monitorare periodicamente il luogo di lavoro, effettuando delle misure specialistiche. 

Queste sono solo alcune cose da sapere sui problemi di esposizione professionale ai fumi dell'asfalto. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi relativi alla qualità dell'aria, alla salute e alla sicurezza, al lavoro o all'ambiente, visita il nostro sito Web: 

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Jun 13, 202202:09
La formaldeide dal parrucchiere - in 5 minuti

La formaldeide dal parrucchiere - in 5 minuti

Diversi anni fa uno studio americano ha approfondito il rischio dei lavoratori sulla possibile esposizione alla formaldeide proveniente da prodotti per capelli. In particolare l'ente americano per la salute dei lavoratori (OSHA) ha effettuato campionamenti dell'aria in più saloni e ha trovato formaldeide quando venivano usati alcuni tipi di prodotti per capelli, che tra l'altro erano etichettati come "privi di formaldeide" o non elencavano la formaldeide sull'etichetta. Ricordo che la formaldeide è cancerogena ad elevate concentrazioni.

I prodotti incriminati erano in particolare quelli alla cheratina utilizzati per lisciare i capelli. Si trattava di un trattamento stirante detto "brasiliano" perchè utilizza prodotti di origine brasiliana. In sintesi forniscono un look ultra liscio ai capelli e sono molto di moda. 

Questi prodotti più essere pericolosi per l'utente, che staziona per poche ore nel salone, possono rilasciare formaldeide a livelli superiori ai limiti consentiti e potrebbe comportare rischi per la salute degli operatori del salone. 

Quindi parliamo di lavoratori di parrucchieri, estetisti, scuole di bellezza, che utilizzano prodotti per lisciare i capelli a base di cheratina, che possono assumere la formaldeide:

- respirandola

- con il contatto con la pelle

- mettendola involontariamente negli occhi o in bocca.

La formaldeide oltre a essere notoriamente cancerogena può causare:

- Irritazione e danni agli occhi

- Irritazione del naso

- Sensibilità cutanea, eruzioni cutanee e prurito

- Difficoltà respiratorie, come tosse e respiro sibilante

La soluzione è evitare prodotti che possono sprigionare formaldeide ed eventualmente far effettuare delle misure specialistiche, per avere sicurezza della effettiva esposizione, a prescindere dalle etichette.

Queste sono solo alcune cose da sapere sulla formaldeide e sui potenziali problemi di esposizione di alcuni prodotti utilizzati nei parrucchieri. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi relativi alla qualità dell'aria interna, all'ambiente, alla salute, alla sicurezza o al lavoro, visita il nostro sito Web: 

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Jun 06, 202202:42
Domande e Risposte in 60 secondi - Giugno 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Giugno 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Giugno 2022

Jun 01, 202217:45
Il fumo da legna - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Il fumo da legna - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Tradizionalmente, soprattutto in montagna, c'è l'usanza di bruciare la legna nei camini sia per riscaldare e sia per creare atmosfera durante i mesi freddi. L'odore della legna bruciata è gradevole per alcune persone, ma anche se il legno è una sostanza naturale, l'esposizione al fumo di legna può essere pericolosa per la salute.

Il fumo della combustione del legno è costituito da una complessa miscela di gas e particelle fini. 

All'interno del fumo sono presenti anche diversi inquinanti atmosferici tossici e nocivi tra cui: 

- benzene, 

- formaldeide, 

- acroleina 

- e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). 

E' possibile riscontrare anche il monossido di carbonio durante la combustione del legno, ma solo in condizioni di scarsa ossigenazione.

Queste sostanze e particelle microscopiche possono entrare negli occhi e nel sistema respiratorio, dove possono causare problemi di salute. L'esposizioni a breve termine del fumo può ag1gravare le malattie polmonari, causando attacchi di asma e bronchite acuta e può anche aumentare la suscettibilità alle infezioni respiratorie. Le esposizioni prolungate possono portare alla ridotta funzionalità polmonare e allo sviluppo di bronchite cronica. 

Alcuni studi suggeriscono anche l'esposizione a lungo termine al PM 2,5 può essere collegate al cancro.

Il fumo di legna può colpire tutti, ma i bambini, gli adolescenti, gli anziani, le persone con malattie polmonari o le persone con malattie cardiache, sono più vulnerabili. 

Queste sono solo alcune cose da sapere sull'esposizione al fumo di legna e sulla tua salute. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi relativi alla qualità dell'aria, all'ambiente, alla salute, alla sicurezza o al lavoro, visita il nostro sito Web: 

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May 30, 202202:22
I fumi delle saldature fanno male? - in 5 minuti

I fumi delle saldature fanno male? - in 5 minuti

La saldatura, il taglio e la brasatura sono attività pericolose. Il rischio di lesioni mortali è di oltre 4 decessi per 1000 lavoratori nell'arco di una vita lavorativa, cioè lo 0,4% di probabilità di morire. Quindi stiamo parlando di una attività molto rischiosa in generale. Uno dei maggiori rischi per la salute include anche l'esposizione ai fumi e ai gas di saldatura. 

Il processo di saldatura produce un fumo visibile che contiene fumi metallici nocivi e anche sottoprodotti gassosi. I metalli che possono essere presenti nei fumi di saldatura sono potenzialmente:

- Alluminio

- Antimonio

- Arsenico

- Berillio

- Cadmio

- Cromo e cromo esavalente

- Cobalto

- Rame

- Ferro

- Manganese

- Molibdeno

- Nichel

- Argento

- Titanio

- Vanadio

- Zinco

Inoltre nei gas possono essere inclusi anche:

- gas di schermatura, come Argon, Elio, Azoto e Anidride carbonica, che possono provocare una sensazione di soffocamento.

- gas di processo, come ossido nitrico, biossido di azoto, monossido di carbonio, fosgene, idrogeno, fluoruro e anidride carbonica.

Gli effetti sulla salute in caso di esposizione acuta ai fumi può causare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, vertigini e nausea. Esiste anche la possibilità di febbre da fumi metallici, ulcere allo stomaco, danni ai reni e danni al sistema nervoso. L'esposizione prolungata ai fumi di manganese può causare sintomi simili al Parkinson.

In caso di esposizione prolungata si possono riscontrare danni ai polmoni e vari tipi di cancro, tra cui polmoni, laringe e vie urinarie. 

Queste sono solo alcune cose da sapere sui potenziali problemi di esposizione ai fumi di saldatura. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi ambientali, relativi alla qualità dell'aria interna, alla salute o alla sicurezza, visita il nostro sito Web: 

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May 23, 202202:31
L'indice di qualità dell'aria AIQ (o IQA in italiano) - in 5 minuti

L'indice di qualità dell'aria AIQ (o IQA in italiano) - in 5 minuti

L'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti (EPA) ha sviluppato un indice di qualità dell'aria, noto  come AQI o in italiano IQA, cioè indice della qualità dell'aria. Viene utilizzato per segnalare le condizioni della qualità dell'aria tramite un indicatore di facile comprensione; in modo che tutti possano capire se i livelli di inquinamento atmosferico hanno raggiunto un livello critico per la salute.

L'aumento dell'inquinamento atmosferico è direttamente collegato all'aumento dei casi di malattie respiratorie e attacchi di cuore. Questo indice trasmette una rapida informazione al pubblico su quanto è pulita l'aria e se quelle persone dovrebbe o meno preoccuparsi per la propria salute. Però l'indice si concentra sugli effetti sulla salute che possono verificarsi entro poche ore dopo aver respirato quell'aria, sulla base della presenza di diversi inquinanti. Non può prevedere un'azione a lungo termine, anche perchè è una semplificazione e non tiene conto di tante altre sostanze pericolose, come ad esempio il gas Radon. Tiene invece conto dell'inquinamento da particolato, del monossido di carbonio, del biossido di zolfo e degli ossidi di azoto.

Per renderlo facilmente comprensibile, l'indice è suddiviso in sei livelli di preoccupazione per la salute. Un valore AQI di 100 corrisponde generalmente allo standard di qualità dell'aria. Maggiore è il valore AQI e maggiore è il livello di inquinamento atmosferico.

Abbiamo un valore:

- Buono - quando il valore AQI è compreso tra 0 e 50. In questo caso la qualità dell'aria è soddisfacente e presenta rischi per la salute minimi o nulli.

- Moderato - quando il valore AQI è compreso tra 51 e 100. La qualità dell'aria è accettabile; tuttavia, l'inquinamento in questo intervallo può rappresentare un moderato problema per la salute di un numero molto ristretto di individui.

- Malsano per i gruppi sensibili - Quando i valori AQI sono compresi tra 101 e 150, i membri di gruppi sensibili possono subire effetti sulla salute, ma è improbabile che il pubblico in generale ne risenta.

- Malsano - Tutti possono iniziare a sperimentare effetti sulla salute quando i valori AQI sono compresi tra 151 e 200. I membri di gruppi sensibili possono sperimentare effetti sulla salute più gravi.

- Molto malsano - I valori AQI compresi tra 201 e 300 attivano un avviso di salute, il che significa che tutti possono sperimentare effetti sulla salute più gravi.

- Pericoloso: valori AQI superiori a 300 attivano avvisi sanitari di condizioni di emergenza. È ancora più probabile che l'intera popolazione sia colpita da gravi effetti sulla salute.

Queste sono solo alcune delle cose da sapere sulla comprensione dell'indice di qualità dell'aria e dei potenziali problemi di salute. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi relativi alla qualità dell'aria, al lavoro, all'ambiente, alla salute o alla sicurezza, visita il nostro sito Web: 

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May 16, 202203:47
Il rischio di entrare in contatto con la benzina - in 5 minuti

Il rischio di entrare in contatto con la benzina - in 5 minuti

Da ogni barile di petrolio greggio, le raffinerie producono circa 71 litri di benzina. Come carburante, la benzina viene utilizzata per alimentare automobili, barche, tosaerba e generatori. Inoltre la benzina può anche essere usata come solvente. Oltre alle preoccupazioni per i gas serra e l'inquinamento derivante dai motori, anche l'esposizione delle persone alla benzina e ai suoi vapori è un serio problema per la salute. L'inalazione di alte concentrazioni di benzina è irritante e potrebbe portare anche alla morte.

Secondo l'Agenzia per le sostanze tossiche degli Stati Uniti, l'inalazione o l'ingestione di alte concentrazioni di benzina sono irritanti rispettivamente per i polmoni e per lo stomaco e possono causare effetti dannosi sul sistema nervoso. Inoltre la benzina è anche irritante per la pelle. Il contatto diretto con gli occhi con la benzina può causare danni permanenti agli occhi. Gli effetti gravi sul sistema nervoso includono il coma e l'incapacità di respirare. Nel caso di inalazione o di ingestione di grandi quantità di benzina si può arrivare anche alla la morte.

C'è poi da considerare che vengono spesso aggiunti alla benzina degli additivi per prevenire la detonazione del motore, cioè fanno aumentare il numero di ottani. Ed inoltre in alcuni casi viene aggiunto anche dell'etanolo. Quindi c'è una sovrapposizione di effetti. 

Per piccole quantità inalate o ingerite si possono avere 

- debolezza muscolare, 

- crampi, 

- vertigini, 

- nausea, 

- vomito, 

- diarrea, 

- mal di testa, confusione e disorientamento, 

- gonfiore e irritazione del naso e della gola. 

Fortunatamente, la maggior parte delle persone non è frequentemente esposta direttamente alla benzina o ad alti livelli di concentrazione di vapori, ma i lavoratori in alcune occupazioni, come i benzinai potrebbero essere maggiormente a rischio. In questi casi occorre far fare ai lavoratori le opportune visite mediche e monitorare periodicamente il luogo di lavoro, effettuando delle misure specialistiche.

Queste sono solo alcune cose da sapere sui potenziali problemi di esposizione alla benzina. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi ambientali, di qualità dell'aria, salute o sicurezza, visita il nostro sito Web: 

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May 09, 202202:32
I fumi provenienti dalle stampanti 3D - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

I fumi provenienti dalle stampanti 3D - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Le stampanti tridimensionali o 3D stanno diventando sempre più popolari man mano che i progressi tecnologici e i costi diminuiscono. Oggi, le stampanti 3D possono essere trovate ovunque, dai laboratori di ricerca, alle scuole, all'università, e anche nelle case di persone appassionate di tecnologia. Man mano che questi dispositivi diventano più comuni, sono state sollevate preoccupazioni sulle sostanze chimiche, in particolare i composti organici volatili (COV) e le particelle ultrafini che vengono emesse durante il loro utilizzo.

Nel 2017 uno studio americano ha rivelato che i quattro filamenti più comuni emettono tutti composti organici volatili (COV) anche a temperature inferiori alla temperatura di stampa. In particolare stiamo parlando di: 

- ABS cioè acrilonitrile butadiene stirene 

- PLA cioè acido polilattico (PLA), 

- PET cioè polietilene tereftalato (PET)

- nylon.

Durante la stampa poi oltre a grandi quantità di composti organici volatili (COV) c'è la diffusione di particelle ultrafini, cioè, particelle inferiori a 100 nm . Tutto ciò può portare all'aggravamento dell'apparato respiratorio, per le persone già sensibilizzate. 

Innanzitutto è saggio non stazionare vicino alla stampante durante la lavorazione. Un modo per proteggere le persone dall'esposizione a questi composti organici volatili (COV) è attraverso dei filtri fotocatalitici, che utilizzano la luce ultravioletta per limitare l'esposizione. Parliamo però di una soluzione costosa e adatta ad ambiti lavorativi.

Per l'uso domestico una buona pratica per l'utilizzo di stampanti 3D è una buona ventilazione della stanza. L'ideale sarebbe avere una separazione fisica della stampante in un ambiente isolato. Ad esempio si può pensare di posizionare la stampante in un piccolo locale dotato di finestra sempre aperta. 

Queste sono solo alcune cose da sapere sui potenziali rischi di esposizione a sostanze chimiche respirabili e particolato associati all'uso di stampanti 3D. Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi relativi alla qualità dell'aria interna, all'igiene industriale, alla scienza dell'edilizia, all'ambiente, alla salute o alla sicurezza, visita il nostro sito Web: 

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May 02, 202202:41
Domande e Risposte in 60 secondi - Maggio 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Maggio 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Settembre 2022

May 01, 202215:01
L'impatto dei gas anestetizzanti sui medici - in 5 minuti

L'impatto dei gas anestetizzanti sui medici - in 5 minuti

Secondo uno studio americano dell'OSHA i gas anestetizzanti possono portare nel lungo periodo ad un rischio di malattia professionale da parte dei medici, dei dentisti e degli anestesisti che li utilizzano. In particolare vengono citati i gas anestetici di scarto, che sono quelle piccole quantità di gas anestetici volatili che fuoriescono dal circuito respiratorio di un paziente e finiscono nell'aria delle sale operatorie, durante l'erogazione dell'anestesia. Questi possono portare nausea, mal di testa, ma possono essere anche potenzialmente cancerogeni se inalati frequentemente.

I gas anestetici di scarto, oltre alle micro perdite, possono anche essere esalati dai pazienti che si stanno riprendendo dall'anestesia. Possono comprendere sia il protossido di azoto e sia anestetici alogenati o altri composti, a seconda dei casi.

Secondo lo studio americano dell'OSHA, possono causare:

- nausea, 

- vertigini, 

- mal di testa, 

- affaticamento e irritabilità, 

- malattie del fegato e dei reni

- in alcuni casi sterilità, aborti spontanei, difetti alla nascita, cancro. Per quanto riguarda i casi di aborti e malformazioni congenite, nel rapporto viene menzionato che ciò ha riguardato sia il personale della sala operatoria e sia i loro coniugi.

Innanzitutto è importante che i lavoratori siano consapevoli, in modo da prendere le dovute precauzioni. Di solito si opta per specifici sistemi di ventilazione, apposite procedure e periodici monitoraggi dell'aria.

 Queste sono solo alcune cose da sapere sui gas anestetici di scarto e sui potenziali rischi di esposizione professionale. Per ulteriori informazioni su questo o altri test e monitoraggio dell'aria, igiene industriale, problemi ambientali, di salute o sicurezza, visita il nostro sito Web: 

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Apr 25, 202202:15
L'asma da farina nei panifici e nelle pasticcerie - in 5 minuti

L'asma da farina nei panifici e nelle pasticcerie - in 5 minuti

L'asma da panificatore è una forma di asma professionale che può essere causata o esacerbata dall'esposizione alla polvere di farina respirabile. Parliamo di polvere di farina non solo di grano, ma anche di mais, segale, orzo, avena o riso. In realtà spesso non è solo farina, ma una miscela complessa che può include proteine, enzimi o additivi da forno; e potrebbe anche includere dolcificanti, coloranti o aromi. In generale può portare irritazione agli occhi o alle vie respiratore, ma nel tempo queste condizioni possono aggravarsi. Tra l'altro pochi sanno che la polvere di farina in aria può anche esplodere in certe condizioni.

L'esposizione alla polvere di farina è riguarda sia i fornai e i pasticcieri, ma anche i lavoratori delle cucine della ristorazione, dei mulini di macinazione, degli impianti di confezionamento dei cereali. Il problema non è la farina in se, ma la farina dispersa nell'aria che può diventare respirabile.

I lavoratori, se esposto alla polvere di farina per un periodo di tempo sufficientemente lungo, potrebbe essere a rischio di sviluppare:

- irritazione agli occhi 

- infiammazione delle vie respiratorie, 

- allergie e asma

- in qualche raro caso, il contatto della pelle può causare dermatiti.

Il modo più efficace per proteggere i lavoratori è eliminare la dispersione della farina in aria. E' consigliabile:

- prestare attenzione alla ventilazione dei locali

- fare in modo che i lavoratori o le macchine non disperdano farina in aria durante la lavorazione

- far fare ai lavoratori le opportune visite mediche

- monitorare periodicamente il luogo di lavoro, effettuando delle misure sul particolato

- dove opportuno occorre predisporre i necessari dispositivi di protezione individuale.

Un altro possibile problema è l'eventualità   di un'esplosione delle poveri. Questo è molto più probabile in un silos che non in un luogo di lavoro. Però in generale occorre prestare particolare attenzione alla carica elettrostatica e agli eventuali malfunzionamento dell'impianto elettrico, in quanto potrebbero fornire un innesco.

Queste sono solo alcune cose da sapere sull'asma da panificatore o anche detto asma del fornaio. 

Per ulteriori informazioni su questo o altri problemi di igiene industriale, ambiente, qualità dell'aria interna, salute o sicurezza, visita il nostro sito Web: 

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Apr 18, 202202:46
La sostituzione dei filtri dell'aria in casa - in 5 minuti

La sostituzione dei filtri dell'aria in casa - in 5 minuti

Avere un filtro dell'aria pulito o sporco è una enorme differenza per la qualità dell'aria di una casa. Parliamo dei filtri dei condizionatori, ma ancora di più se si ha un impianto di aerazione o di ventilazione meccanica controllata (VMC). In questi ultimi casi il filtro svolge un lavoro importante. Cioè intrappola gli allergeni e la polvere che possono essere fattori scatenanti dell'asma e che altrimenti potrebbe causare problemi di salute e comfort. Sfortunatamente, poiché i filtri dell'aria non sono visibili, molte persone dimenticano di cambiarli regolarmente. 

Dal punto di vista meccanico, se non vengono sostituiti i filtri regolarmente, si possono sovraccaricare di polvere, creando delle perdite di carico che fanno funzionare male il sistema di ventilazione e fanno aumentare anche i costi energetici. 

Dal punto di vista della salute, un filtro sporco peggiora la qualità dell'aria perché non rimuove più le sostanze sospese nell'aria. Ed inoltre in un ambiente ad alta umidità, su un filtro sporco può formarsi una patina d'acqua, il cosiddetto "biofilm", che facilita la crescita della muffe; e che poi rilasciano spore e cattivi odori nell'aria.

Fermo restando che occorre seguire le raccomandazioni del produttore, ci sono dei fattori che determinano la frequenza di sostituzione dei filtri; cioè, ad esempio:

- l'eventuale presenza di soggetti allergici o asmatici. In questo caso occorrerà provvedere molto più frequentemente la sostituzione rispetto a quanto consigliato dal costruttore.

- la frequenza d'uso dell'apparecchio

- la quantità di particolato che normalmente si trova in aria. Questo può dipendere a sua volta: dalla grandezza della casa; se ci sono animali domestici; se la casa si trova in un'area inquinata.

Comunque come regola generale, fatto salvo le condizioni citate, i filtri dell'aria in una casa dovrebbero essere cambiati almeno ogni 90 giorni. Mentre nei casi di soggetti allergici o asmatici è consigliabile almeno una sostituzione mensile.

La sostituzione dei filtri dell'aria è solitamente un processo semplice. Alcuni filtri sono delle semplici grigliette e vanno semplicemente soffiati con l'aria compressa; però la loro capacità di filtraggio è irrisoria. Invece i filtri a tessuto devono essere sostituiti. Di solito, dopo aver letto il manuale di istruzione, basta dotarsi dei filtri nuovi e di una scala per poter operare. 

Queste sono solo alcune cose da sapere sulla sostituzione dei filtri dell'aria e sulla qualità dell'aria interna residenziale. Per ulteriori informazioni su questo o altri rischi, visita il nostro sito Web: 

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Apr 11, 202203:26
La lana di roccia - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

La lana di roccia - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

La lana di roccia appartiene alle fibre vetrose sintetiche che sono materiali fibrosi utilizzati per l'isolamento termico e acustico e per rinforzare altri materiali da costruzione. In generale le fibre sintetiche contengono di solito alluminio o silicati di calcio e possono essere appunto costituiti da roccia, pietra, argilla o vetro. Queste fibre hanno una solubilità elevata nei liquidi dell’organismo, quindi biopersistenza ridotta e tossicità presumibilmente inferiori a quelle dell’amianto. 

Vediamo insieme le caratteristiche e rischi. 

Parleremo in generale di tutte e tre le categorie di fibre vetrose sintetiche, cioè:

- Fibre di vetro, inclusa la lana di vetro

- Lana minerale, che contiene la lana di roccia

- Fibre ceramiche refrattarie.

La lana di roccia ed in generale le fibre vetrose sintetiche, possono disperdersi nell'aria quando i materiali che li contengono vengono movimentati. Quindi ciò avviene durante la produzione e l'applicazione finale. Bisogna considerare anche la casistica delle demolizioni. L'esposizione può avvenire anche in casa quando questi materiali isolanti riescono ad emergere a causa di lavori fai da te.

La lana di roccia ed in generale le fibre vetrose sintetiche, se sono in aria possono causare irritazione agli occhi, al naso, alla gola e ai polmoni. In caso di contatto con la pelle, possono in qualche caso provocare irritazione.

Per quanto riguarda i potenziali rischi di cancro, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha stabilito che le fibre ceramiche refrattarie sono possibilmente cancerogene per l'uomo a causa della loro biopersistenza relativamente elevata e dei risultati del cancro negli animali che hanno ripetutamente respirato alti livelli di fibre ceramiche refrattarie. Tuttavia, la lana di vetro isolante, il filamento di vetro continuo e la lana di roccia non sono classificabili in base alla loro cancerogenicità per l'uomo secondo l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).

Mentre invece le fibre naturali di origine vegetale, come la juta, la canapa, la fibra di cocco, hanno una pericolosità inferiore e sono assimilabili più a rischi derivanti dalle polveri piuttosto che a quella delle fibre. 

Queste sono solo alcune cose da sapere sulle fibre vetrose sintetiche e sui potenziali rischi di esposizione. Per ulteriori informazioni su questo o altri rischi, visita il nostro sito Web: 

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Apr 04, 202203:05
Domande e Risposte in 60 secondi - Aprile 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Aprile 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Maggio 2022

Apr 01, 202211:17
Proteggersi dalle inondazioni e dalle piogge torrenziali in casa - in 5 minuti

Proteggersi dalle inondazioni e dalle piogge torrenziali in casa - in 5 minuti

Sempre più negli ultimi anni i fenomeni atmosferici sono diventati violenti. In caso di di acquazzoni le nostre strade potrebbero diventare dei torrenti, se non dei fiumi e l'acqua da elemento vitale potrebbe trasformarsi in strumento di morte. Per questa ragione è bene sapere alcune nozioni fondamentali per proteggere se stessi e i propri cari. 

Sul meteo al momento non abbiamo possibilità di manovra, ma se abbiamo locali al piano terra o interrati, in caso di piogge torrenziali possiamo prepararci con anticipo alla potenziale alluvione. In tal senso occorre:

- Acquisire un estintore e istruire tutti in casa su come usarlo.

- Nel caso di locali sotterranei acquistare e installare una pompa di raccolta delle acque.

- Ipotizzare un livello di altezza dell'alluvione e far sollevare di 30 cm rispetto a questo livello tutte le prese e gli interruttori elettrici. In caso sia impossibile occorre creare una apposita linea elettrica delle prese a bassa altezza che andrà subito disalimentata in caso di imminente alluvione.

- Occorre installare per gli scarichi dei servizi igienici una valvola di riflusso oppure prevedere dei tappi a tenuta stagna, in modo da impedire l'ingresso di acque alluvionali.

- Fissare saldamente i mobili da giardino, le griglie, i bidoni della spazzatura. In quanto potrebbero essere proiettati verso l'abitazione, creando danni.

Nelle primissime ore di pioggia è consigliabile mettersi al sicuro in casa, possibilmente ai piani più alti e nel contempo cercare di avere sempre la visuale sgombra per controllare la situazione.

- Prepararsi a spegnere l'alimentazione elettrica in presenza di acqua stagnante.

- Prepararsi a chiudere gas e acqua in caso di una imminente evacuazione. 

- Tenere vicino e protetto dall'acqua lo smartphone, in modo da chiamare i soccorsi.

- Tenere al collo un fischietto, in caso di estrema necessità, per segnalare la propria presenza.

Per coloro che subiscono danni causati dall'alluvione alla loro casa, ci sono una serie di potenziali rischi ambientali di cui essere consapevoli quando è il momento di tornare alla proprietà per valutare il danno e iniziare le riparazioni. I danni causati dall'acqua o l'eccessiva umidità in una struttura possono consentire alla muffa di iniziare a crescere in meno di 24 ore. Le acque alluvionali potrebbero anche introdurre acque reflue e sostanze chimiche nell'ambiente interno. Inoltre, molte case più vecchie contengono ancora vernici a base di piombo e materiali contenenti amianto. Questi possono essere facilmente diffondersi durante le operazioni di demolizione e ricostruzione.

Queste sono solo alcune delle tante cose da sapere sulla preparazione di una casa per una potenziale alluvione. Esistono delle cartografie presso i comuni delle aree a rischio frane e alluvioni e sono consultabili di solito presso i siti web dei Comuni. In questo modo si può sapere se l'abitazione ricade in queste zone. A prescindere da ciò, dati i cambiamenti climatici in atto è sempre consigliabile tutelarsi.

Per ulteriori informazioni su questo o altri rischi, visita il nostro sito Web: 

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Mar 28, 202204:06
L'inquinamento vulcanico naturale - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

L'inquinamento vulcanico naturale - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Queste sono solo alcune cose da sapere sull'inquinamento vulcanico sui potenziali rischi di esposizione. Per ulteriori informazioni su questo o su altri problemi di ambiente, salute o sicurezza, consiglio di visitare il nostro sito web:  https://www.a2c.it

Mar 21, 202204:06
L'acido cloridrico (HCl) - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

L'acido cloridrico (HCl) - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Queste sono solo alcune delle molte cose da sapere sull'acido cloridrico e sui potenziali rischi di esposizione professionale.  Per ulteriori informazioni su questo o su altri problemi di igiene industriale, ambiente, salute o sicurezza, consiglio di visitare il nostro sito web:  https://www.a2c.it

Mar 14, 202204:38
Il metanolo (alcol metilico - CH3OH) - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Il metanolo (alcol metilico - CH3OH) - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Queste sono solo alcune delle molte cose da sapere sul metanolo e sui potenziali rischi di esposizione professionale.  Per ulteriori informazioni su questo o su altri problemi di igiene industriale, ambiente, salute o sicurezza, consiglio di visitare il nostro sito web:  https://www.a2c.it

Mar 07, 202202:60
Marco Aurelio - Pensieri

Marco Aurelio - Pensieri

Leggiamo insieme un breve pensiero dell'imperatore Marco Aurelio, in veste di filosofo. Marco Aurelio scrisse un unico libro, da alcuni chiamato "Pensieri", da altri "Ricordi" e da altri "Meditazioni". Ma si tratta sempre dello stesso unico testo, diviso in 12 libri; in ognuno sono presenti alcune decine di aforismi; alcuni di poche righe, altri di una ventina di righe. Scrivi nei commenti che riflessioni ti suscita il brano letto, in modo da stimolare un dibattito.

Mar 04, 202211:21
Domande e Risposte in 60 secondi - Marzo 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Marzo 2022

175-186

Mar 01, 202209:56
La soda caustica (idrossido di sodio - NaOH)- caratteristiche e rischi - in 5 minuti

La soda caustica (idrossido di sodio - NaOH)- caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Queste sono solo alcune delle molte cose da sapere sull'idrossido di sodio e sui potenziali rischi di esposizione professionale.  Per ulteriori informazioni su questo o su altri problemi di igiene industriale, ambiente, salute o sicurezza, consiglio di visitare il nostro sito web:  https://www.a2c.it

Feb 28, 202202:57
I danni delle sostanze chimiche alla pelle - in 5 minuti

I danni delle sostanze chimiche alla pelle - in 5 minuti

Queste sono solo alcune delle molte cose da sapere sui rischi di esposizione cutanea alle sostanze chimiche sul posto di lavoro.  Nell'ambito aziendale è necessario effettuare un approfondimento nel documento di valutazione dei rischi e se si reputa probabile questa evenienza è consigliabile formulare degli scenari possibili e quindi esprimere una valutazione del rischio.  Per ulteriori informazioni su questo o su altri problemi di igiene industriale, ambiente, salute o sicurezza, consiglio di visitare il nostro sito web:  https://www.a2c.it

Feb 21, 202202:54
Il pericolo dell'odore di "nuovo" nelle case ristrutturate - in 5 minuti

Il pericolo dell'odore di "nuovo" nelle case ristrutturate - in 5 minuti

Le persone che entrano in una casa di nuova costruzione o recentemente ristrutturata, notano spesso con piacere l'odore di "nuovo". Sebbene questo "nuovo" odore sia piacevole per alcuni e possa evocare sensazioni di un ambiente interno pulito e fresco, di solito significa in realtà che la persona è esposta ad alti livelli di composti organici volatili, detti in acronimo COV. Parliamo dei composti chimici organici come la formaldeide, il toluene, l'acetone, che spesso sono cancerogeni.   Gli edifici di nuova costruzione e quelli recentemente ristrutturati hanno tipicamente questi forti odori dovuti al rilascio di gas da nuovi materiali da costruzione, finiture e arredi. Questi possono provenire dal legno trattato oppure da tappeti, pavimenti, pitture, adesivi o altri materiali da costruzione. Quando i livelli di questi composti sono particolarmente elevati di solito sono facilmente rilevabili attraverso l'olfatto, ma alcuni di questi composti sono inodore sono rilevabili solo da strumenti di monitoraggio dell'aria.  La capacità di questi composti chimici di causare effetti sulla salute varia notevolmente da quelli che sono altamente tossici o cancerogeni, a quelli senza effetti noti sulla salute. Spesso si tratta di irritazione degli occhi e delle vie respiratorie, mal di testa e vertigini.  L'entità degli effetti sulla salute dipendono da molti fattori, tra cui l'individuo, il composto chimico, il livello di esposizione e la durata dell'esposizione. Per cui non si può generalizzare. Dipende da caso a caso e solo attraverso una misura strumentale si possono avere delle certezze.  I livelli di composti organici volatili nell'aria tendono a diminuire nel tempo. Ma quanto tempo ci vorrà dipende da una serie di fattori legati all'aerazione dell'ambiente, oltre che alla concentrazione. Queste sono solo alcune delle cose da sapere sull'esposizione ai composti organici volatili nelle costruzioni.  Per saperne di più su questo o su altri problemi di qualità dell'aria consiglio di visitare il nostro sito: https://www.a2c.it

Feb 14, 202202:41
Allestire una camera bianca in un'abitazione, per criticità della qualità dell'aria - in 5 minuti

Allestire una camera bianca in un'abitazione, per criticità della qualità dell'aria - in 5 minuti

Se c'è un incendio nelle vicinanze o se l'indice di qualità dell'aria indica livelli non sono salutari, potrebbe essere necessario rimanere al chiuso e creare una camera bianca. Faccio l'esempio del crollo delle Torri Gemelle, dove si è creata un enorme quantità di polvere, ma potrebbe anche essere semplicemente il caso di lavori edili effettuati in prossimità dell'abitazione. Allestire una camera bianca a casa può aiutare a ridurre l'esposizione al fumo o alla polvere mentre si è al chiuso. Però attenzione che le condizioni possono cambiare rapidamente, quindi le persone dovrebbero sempre essere pronte ad evacuare se fosse necessario. Vediamo come si fa.   Allestire una camera bianca a casa può essere molto utile per le persone sensibili come gli anziani e le persone con problemi cardiaci o polmonari. Le particelle microscopiche prodotte durante gli incendi o la polvere sottile possono entrare negli occhi e nel sistema respiratorio, sia all'aperto e sia al chiuso, dove possono causare problemi di salute come bruciore agli occhi, naso che cola e malattie come la bronchite. Le particelle fini possono anche aggravare malattie cardiache e polmonari croniche e sono persino collegate a morti premature nelle persone con queste condizioni. Fornisco quindi delle indicazioni per allestire una camera bianca: - Occorre scegliere una stanza. Dovrebbe essere abbastanza grande da adattarsi a tutti in casa e comoda per trascorrere del tempo. Una camera da letto con bagno annesso è una buona scelta. - Occorre impedire al fumo di entrare nella stanza. Quindi occorre chiudere le finestre e le porte, ma non bisogna fare nulla che renda difficile uscire all'improvviso. - Occorre mantenere una giusta temperatura. Accendere se serve i ventilatori o i condizionatori d'aria. Se per caso il sistema di climatizzazione dovesse avere un'opzione per far entrare dell'aria da fuori, di solito chiamato free cooling, non bisogna attivarlo perchè faresti entrare aria sporca dentro. - Occorre filtrare l'aria nella stanza, se possibile. Quindi utilizzare un depuratore d'aria portatile delle dimensioni giuste per la stanza. E se possibile, azionarlo con la velocità più alta.  - Occorre evita tutte le attività che creano fumo, ad esempio: Fumare sigarette. Utilizzare stufe o forni a gas. Cuocere cibi. Tenere candele accese o incenso. - Occorre periodicamente spolverare o strofinare le superfici della camera bianca con un panno umido, per evitare che le particelle depositate tornino nell'aria.  Queste sono solo alcune delle cose da sapere per la creazione di una camera bianca e per proteggersi da qualche criticità sulla qualità dell'aria.  Per saperne di più su questo o su altri problemi di qualità dell'aria consiglio di visitare il nostro sito: https://www.a2c.it

Feb 07, 202203:45
Domande e Risposte in 60 secondi - Febbraio 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Febbraio 2022

163-174

Feb 01, 202209:36
La cenere di carbone - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

La cenere di carbone - caratteristiche e rischi - in 5 minuti

Quando il carbone viene bruciato per produrre elettricità, viene creata la cenere di carbone. E i sottoprodotti delle ceneri di carbone possono includere delle ceneri volatili, pesanti, scorie di caldaia e materiali per la desolforazione dei gas di combustione. Questo video ha come obiettivo una rapida panoramica sulle caratteristiche e sui rischi ed è rivolto a chi vive o lavora, vicino centrali o luoghi dove si brucia carbone.   Secondo l'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti le ceneri di carbone sono uno tra i più pericolosi rifiuti industriali. Ad esempio negli Stati Uniti le centrali alimentate a carbone ne generano 130 milioni di tonnellate l'anno.  Le ceneri di carbone potrebbero contentere: arsenico, boro, piombo, cadmio, cromo, litio, mercurio, molibdeno, tallio, silice. L'esposizione può causare irritazione alla pelle, alle vie respiratorie e agli occhi. L'ingestione attraverso il naso o la gola può causare nausea, vomito e diarrea. Secondo alcuni studi, alcuni dei composti contenuti nella cenere di carbone possono causare il cancro. Potenzialmente la cenere di carbone può essere riciclata in prodotti come cemento o pannelli di rivestimento. Il restante può essere smaltita in discariche specializzate.   Il rischio è legato alla quantità di ceneri con cui si viene a contatto. Ed è consigliabile effettuare una misura del particolato in modo da capire la granulometria e quindi la pericolosità.  Nell'ambito aziendale è necessario effettuare un approfondimento nel documento di valutazione dei rischi e se si reputa probabile questa evenienza è consigliabile formulare degli scenari possibili e quindi esprimere una valutazione del rischio.  Queste sono solo alcune delle informazioni da sapere sulle ceneri di carbone e sui potenziali rischi di esposizione.  Per saperne di più su questo o su altri problemi di qualità dell'aria consiglio di visitare il nostro sito:  https://www.a2c.it

Jan 31, 202202:34
Domande e Risposte in 60 secondi - Gennaio 2022

Domande e Risposte in 60 secondi - Gennaio 2022

151-162

Jan 01, 202209:23
Domande e Risposte in 60 secondi - Dicembre 2021

Domande e Risposte in 60 secondi - Dicembre 2021

139 - 150

Dec 01, 202109:09