Skip to main content
Buonanotte Allineamenti

Buonanotte Allineamenti

By Buonanotte Allineamenti

Allineamenti è il nome dato a serate dove tutte le arti si incontrano.
La Buonanotte è una trasmissione di letture, o comunque podcast a sfondo culturale, a partire da libri, esperienze, viaggi ....
In onda su radio CiaoComo e radio.ciaocomo.it
Available on
Google Podcasts Logo
Pocket Casts Logo
RadioPublic Logo
Spotify Logo
Currently playing episode

Quanti progetti

Buonanotte AllineamentiJul 26, 2021

00:00
02:32
Quanti progetti

Quanti progetti

Ciao Como,

sono Andrea Paolo di Allineamenti.

Mi guardo attorno e vedo centinaia di associazioni.

In queste associazioni lavora chi sostiene la cultura, chi vuole un mondo più pulito e meno inquinato, chi sostiene persone povere, o anziane, o con altre difficoltà e diversità. C’è chi lotta per dei diritti e chi contro la mafia.

Per me l’impegno nelle associazioni è un modo per crescere, per relazionarmi con le persone, per affinare un metodo di lavoro o semplicemente scoprire nuovi amici. E cerco di vigilare su tutto ciò che si muove.

Ma ora mi chiedo, è possibile vivere senza svolgere attività di volontariato?

È possibile pensare solo a lavorare e poi a divertirsi?

Giudicate voi stessi, è un lavoro molto lungo trovare dei dati veramente significativi che confermino le percezioni perchè su povertà e ricchezza, sul livello culturale e su decine di altre situazioni problematiche si trovano soprattutto dati parziali e/o aggregati. Ma credo che pochi possano onestamente contestare l’affermazione che la crescita del pil, le innovazioni tecnologiche, la globalizzazione hanno incrementato e non diminuito la povertà, l’inquinamento e le fragilità.

Le tasse versate crescono ma è chiaro che sono sempre insufficienti.

Così è ovvio che l’impegno nel diminuire l’inquinamento ricade innanzitutto su ognuno di noi, prima ancora che sui governanti. E quando abbiamo vicino un povero, un barbone, un teatro chiuso,  dei ragazzi senza un campo estivo, una spiaggia sporca, potrebbe essere inutile aspettare che sia il sindaco a provvedere a risolvere il problema della povertà, il problema di un declino culturale, il problema della mancanza di opportunità. Così siamo noi cittadini che dobbiamo decidere se donare I nostri soldi e investire il nostro tempo.

E poi penso che sempre di più vorremo partecipare alle decisioni politiche, perchè l’esperienza dei governi degli ultimi trent’anni (e forse di sempre) dimostra che chi viene eletto aiuta l’1% più ricco della popolazione e abbandona gli altri.

Allora, vogliamo impegnarci in prima persona, vogliamo continuare a delegare ad altri oppure vogliamo ignorare I problemi?

Jul 26, 202102:32
Mosca e Lugo

Mosca e Lugo

Free walking tours

Jul 11, 202103:50
Porto

Porto

free walking tour

Jul 11, 202103:56
Paul Carr - The upgrade

Paul Carr - The upgrade

Paul Carr - The upgrade 


Jul 11, 202103:35
Notte del liceo classico 2019

Notte del liceo classico 2019

LazzaroVera–IIILiceo (V anno) –Convitto Nazionale“D. Cotugno”, L’AquilaQuella mattina, come sempre, stavo andando a scuola.Ma la solita strada, le solite case, i soliti negozi, era come se non ci fossero più.Uomini in chitoneo in clamide e donne in lunghi pepli mi camminavanoaccanto.Ora,  siamo  sinceri:  nei  miei  anni  di  educazione  classica,  non  mi  è  stato  certo  insegnato,  tra  una declinazione e l’altra, a dire “Ciao, come stai?”in greco antico, essendo la macchina del tempo un concetto ancora  lontano  dalla  mia  generazione,  né  tantomeno  sono  in  grado  di  chiedere  indicazioni  stradali  in latino: “Scusate, potreste per caso indicarmi la strada per il forum, fori, foro, forum, forum, foro?”Forse, in quella Roma, sarei in grado di ritrarre Catilina anche se con il rischio di ritrovarmiiugulatum, e saprei  addirittura  trovare  la  strada  per  la  Gallia,  con  un De  bello  gallicosotto il  braccio.  Sotto  un  porticopotrei discorrere di retorica, magari spacciando permie le idee di Kant ediHegel –non essendo ancora nati di certo non potrebbero lamentarsi –a costo di beccarmi una bacchettata sulle mani. Avendo davanti una  divinità,non  farei  come  Marsia  o  Aracne –ci tengo  alla  mia vita  e  alla mia  forma  umana –e  me ne starei  buono  buono  ad  offrirei  miei  sacrifici.  Forse  riuscirei  anche  a  trovare  la  strada  per  l’Anfiteatro Flavio, solo per ricordare inextremisil suo passato di fronte all’attuale aspetto digabbia vintageper leoni.Tra tutte queste esitazioni una sola è la certezza: come un certo uomo balbettante e un po’zoppo nella Deificazione di uno Zuccone, alla domanda “Chi sei, e di che paese? Qual è la tua città e i tuoi parenti?”, che io sia  di  Roma  o  di  Torino,  pugliese  o  triestino,  risponderei,  battendomi  il  petto: “Da  Ilio  spingendomi,il vento presso i Cìconi mi condusse”.A tavola con Virgilio potrei chiedere del cloruro di sodio per insaporire le vivande –non è affatto vero che al Classico non si studiano le scienze, e la matematica, credetemi, si tiene di gran conto: dobbiamo o non dobbiamo calcolarci le medie divoto in voto?Il  liceo  classico  è  un  ambiente  particolare,  non  meno  selvaggio  di  una  foresta  amazzonica: “Tityre,  tu patulae”è  un  richiamo  per  noi  colti  pappagallini, un  invito  a completarlo  con  un “recubans  sub  tegmine fagi”tassativamente in metrica, etutti, dopo cinque, sei ore passate ad elaborare uncompito di italiano -saggio  breve,  prima,  analisi  del  testo  ora  che  il  saggio  è  stato  estirpato  dall’esame  come  un’erbaccia,  non certoquella di Glauco -, vorremmo una delle focaccine al miele tanto amate 

Jul 11, 202107:06
Sardegna - un mare di cultura

Sardegna - un mare di cultura

Ho voluto esplorare un po’ la Sardegna, una regione a me pressochè sconosciuta. Ho subito notato che le città come Oristano, Nuoro, Sassari, Alghero, non sono enormi, ed ho cercato altri luoghi di interesse da scoprire.

Sono stato fortunato e sono capitato sul sito di Escursì, una piccola azienda che cerca di riunire tantissime esperienze da vivere in ogni angolo della Sardegna. Ti vorrei velocemente raccontare l’unicità di queste esperienze.

Il primo giro guidato che ho prenotato è stato a Bolotana. Sono arrivato senza aspettative, il paese è molto piccolo, eppure lì sono stato sommerso da storie e tradizioni che si tramandano da centinaia di anni. È stato in quel momento che ho realizzato come le terre sarde non sono state popolate da agricoltori e allevatori che si limitavano a seminare e a mungere, ma da persone con un livello culturale alto che si sono tramandate

a voce e praticamente

sapienze e artigianalità.

Non essendoci nulla di scritto, è facile immaginare una ignoranza diffusa, ma non era così.

E poi in tutte le sagrestie delle chiese di Bolotona potete trovare quadri o sculture o affreschi, ma soprattutto c’è un elemento che non manca mai in nessuna di loro. Però non voglio svelarvi proprio tutto.

E poi a Mamoiada ho scoperto tradizioni millenarie, tramite riti carnevaleschi che hanno significati storici e allo stesso tempo intimi, tradendo riflessioni introspettive sulla natura umana.

E poi ho avuto una doppia sorpresa a Villa Piercy, in primis con una visita che ha appena lambito l’importanza storica degli abitanti di quel luogo. Alcuni presidenti della repubblica erano amici della famiglia Piercy, e si trova anche una foto di un Andreotti giovanissimo. E poi con una breve esplorazione del parco, ascoltando piccoli segreti delle influenze che I fiori e le piante possono avere su di noi. Ho iniziato la visita pensando di ascoltare qualcosa di irreale, di pura immaginazione, ed invece la visita è stata molto concreta, si notava come ci fossero delle basi scientifiche anche se probabilmente ne sappiamo molto meno oggi che non un secolo o qualche secolo fa.

Ed in tutti questi giri ho incontrato persone fantastiche, dai compaesani di Bolotona che curano le chiese ed anche un piccolo museo etnografico privato con oggetti preziosissimi (vi mostro qui un abito cucito a mano dalla proprietaria della casa-museo), agli artigiani di maschere di Mamoiada, fino alle guide, capaci di invitarti per un aperitivo come se si fosse amici di vecchia data.


Jul 03, 202103:15
extinction rebellion - il movimento

extinction rebellion - il movimento

Ciao Como,

sono Andrea Paolo di Allineamenti.

Oggi vi vorrei parlare di un movimento, Extinction Rebellion, perchè è un movimento diverso da tutti gli altri che potete avere in mente. È diverso dai 5 stelle, dai fridays for future, dalle associazioni culturali di cui ogni città abbonda.

La particolarità di questo movimento è l’adozione di una struttura completamente distribuita. Non esiste una gerarchia, le decisioni non sono prese dall’alto, nessuno è più importante di un altro.

Innanzitutto è un movimento che punta l’attenzione sul benessere dei singoli, perciò ogni riunione nasce e si conclude con un giro di tavolo dove ognuno dice come sta. Questa è una parte importante e se uno si unisce in ritardo o va via in anticipo, è comunque chiamato a poter esprimere il proprio stato d’animo.

Poi in questo movimento è fantastico come ci sia la massima libertà e democrazia. Porto sempre l’esempio di una situazione in cui un  gruppo di persone ha proposto, come atto di disobbedienza civile, di bloccare la metropolitana. Solo il 10% dei riuniti era a favore dell’azione mentre il 90% era contrario. Eppure è stata lasciata la libertà a quella sparuta minoranza di portare avanti il gesto.

E poi il livello di generosità è altissimo. Ci sono tantissimi esempi dove dei gruppi hanno chiesto preventivamente un finanziamento di 100 euro per pagare dei materiali per le azioni di propaganda, poi ne hanno spesi 50 e chiesto il rimborso soltanto per 10.

Poi non è tutto perfetto in questo movimento, per esempio c’è la spinta a voler creare delle assemblee di cittadini per poter delegare ad esse le decisioni della vita comunitaria. Di fronte a questo ideale rimango perplesso, perchè una assemblea può ratificare, ma è praticamente impossibile che prenda delle decisioni.

Tuttavia questa estrema libertà (ogni gruppetto agisce autonomamente, senza doversi giustificare a qualcuno di superiore, scegliendo la maniera più opportuna per portare avanti messaggi e ideali), questo altissimo livello di generosità e questa attenzione verso il benessere dell’altro, (oltre che la robustezza che deriva dal non avere una gerarchia), destinano il movimento al successo.

Grazie e buonanotte

Jun 22, 202102:47
Sarà l’arte a salvarci?

Sarà l’arte a salvarci?

Ciao Como,

sono Andrea Paolo di Allineamenti.

Oggi la domanda che ti sottopongo è

“sarà l’arte a salvarci?”

Ho richiesto  una cornice rossa per questo disegno a carboncino, che raffigura la  protagonista di The Last Kingdom, e l’idea del corniciaio era stata di  inserire un distanziale bianco tra disegno e vetro polarizzato.

È stato un  bene che non l’abbia poi inserito, perchè altrimenti, tra il blu dello  sfondo del disegno, il bianco ed il rosso, sarebbero arrivati dei  francesi con il loro tricolore a sottrarmi il quadro ed esporlo al  Louvre.

In fondo la disegnatrice, Elena De Stefano, lo meriterebbe senz’altro.

E il disegno,  immagino, sarebbe finito accanto alla Gioconda. La Gioconda, così  sorridente, è tranquilla, mentre la protagonista del disegno è inquieta,  probabilmente per via del disastro climatico che ci attende.

Anche per  questo è vestita da guerriera, perchè sa che le scelte di ognuno di noi  possono portarci all’estinzione o a diminuire l’inquinamento. Sia le  scelte personali, che quelle che chiederemo ai nostri governanti.

Sarà questo il motivo dell’inquietudine del soggetto del quadro? Cmq accanto alla Gioconda ci starà benissimo.

C’è un altro  accostamento che mi è venuto in mente quando il quadro è arrivato a  casa. Probabilmente la disegnatrice, Elena De Stefano, è riuscita dove  Michelangelo con il suo David ha fallito. A far parlare la sua opera.

Vediamo qui il  disegno accanto ad un dipinto che arriva dalla galleria Il Melograno di  Livorno, dove il bimbo raffigurato, con un espressione che non possiamo  percepire, osserva fuori dalla finestra una realtà altrettanto  indefinita, resa dallo stile espressionista adottato dal pittore.  Sicuramente la ragazza del disegno parlerà dei cambiamenti climatici al  bimbo, che infatti osserva la natura fuori dalla finestra.

Ecco, solo  l’unione di questi due talenti, da una parte la bravura michelangiolesca  di Elena De Stefano, dall’altra l’attività talentuosa della galleria Il  Melograno di Livorno di scovare nuovi talenti (anche se il pittore  è diversamente giovane in realtà),

dicevo  l’unione di questi due talenti posti di fronte al problema  dell’inquinamento che dobbiamo affrontare, fanno sì che i soggetti del  disegno e del quadro sembrino dialogare qui su questo divano.

“sarà l’arte a salvarci?”

Jun 21, 202102:39
il Sud America - trovare una propria dimensione

il Sud America - trovare una propria dimensione

Ciao Como,

sono Andrea Paolo di Allineamenti,

ero da un po’ di giorni in SudAmerica, avevo già visitato Quito, San Paolo, Buenos Aires e in parte Montevideo, quando la ragazza nel cui appartamento soggiornavo mi ha chiesto cosa ne pensassi del Sud America.

Subito le ho dato una risposta che non mi piaceva per nulla, ossia che vedevo in Sud America una mancanza di originalità e di identità, perché a livello culturale l’influenza europea era ed è troppo preponderante, nonostante sia in argentina che soprattutto in ecuador si cerca di dare importanza alle popolazioni pre colombiane.

La mia è stata una risposta da turista, una risposta di primo impatto, perché da turista mi aspetto di essere travolto dalla novità, dall’esotico, dal nuovo.

Però appunto questa risposta non mi piaceva perché significava che non avevo saputo cogliere qualche elemento che effettivamente differenziasse quelle terre che avevo visitato da quelle dove sono abituato a vivere.

Allora ho riflettuto e un paio di giorni dopo ho raccontato a questa ragazza una storia, una storia che avevo conosciuto quasi per caso.

Avevo infatti partecipato ad una visita guidata al cimitero di un quartiere ricco di Buenos Aires, dove tutte le famiglie facoltose avevano negli anni costruito le proprie tombe per poter lasciare ai posteri una immagine ben precisa di chi fossero e quanto fossero stati importanti. O almeno quanto volevano noi posteri credessimo che fossero importanti.

Alla fine di un giro guidato un po’ lezioso e raccontato un po’ per dovere più che per piacere, la guida ha terminato dicendo: - Visto che siamo qui aggiungo due parole su quest’ultima tomba -.

Era una bellissima tomba, dipinta di un verde piuttosto acceso, in una posizione vicino al sentiero principale del cimitero e che aveva colto la mia attenzione già prima dell’inizio del giro guidato.

Era una tomba in metallo invece che in muratura, con una parte bassa sovrastata da una colonna cilindrica ed in cima un veliero.

Era la tomba di un ammiraglio irlandese che, quando seppe della guerra di indipendenza dell’argentina, decide di aiutare questo paese a liberarsi del dominio coloniale delle potenze europee, e diresse la flotta argentina insegnando il mestiere a parecchi altri capitani di navi.

Quindi è questa che ho dato come risposta definitiva alla ragazza uruguayana: il Sud America è una terra che offre enormi opportunità e quindi, a tutti coloro che non hanno uno scopo nella vita, offre la possibilità di trovare una ragione per lottare, per realizzare qualcosa di positivo. In Sud America niente è preordinato, uno non nasce con una missione ben precisa ma può scegliere come indirizzare il proprio destino.

E con questa riflessione vi auguro una buonanotte

Feb 28, 202103:32
Isla Maciel ( Buenos Aires)

Isla Maciel ( Buenos Aires)

L'isola è molto diversa dalla Buenos Aires che i turisti visitano

L’isola Maciel si trova davanti al quartiere de La Boca, dove trovate ristoranti, case colorate sulla base di un progetto artistico iniziato oltre un secolo fa e che ancora vive, dove le case sono in mattoni e il passato di povertà è un po’ un ricordo.

L’80% delle case dell’isola Maciel sembra invece rimasta cristallizzata attorno al 1880, perchè molte case hanno pareti parzialmente o interamente costruite con le lamiere. Esistono grossi pregiudizi contro questo luogo, infatti se una persona affronta un colloquio di lavoro non deve assolutamente dire che abita lì, altrimenti verrà scartato a priori.

Però intanto quest’isola è ormai l’unica vera testimonianza visibile di quel  passato che è stato la nascita della città, con migliaia di immigrati a spalare carbone per le navi o a lavorare neicantieri navali

poi l'isola ha il merito di mostrare il vero aspetto dell’Argentina di oggi, un paese in crisi con tanti senza lavoro, una immagine più veritiera che non quella che si respira nei quartieri ricchi dove le guide raccomandano di rimanere.

E poi, nei muri delle ex fabbriche dell'isola o di quelle poche abitazioni in mattoni, ecco che artisti locali dell’isola stessa, di Buenos Aires o anche del mondo intero hanno dipinto murales suuperlativi.

Infatti gli artisti arrivano anche dagli Stati Uniti e da altri mille paesi del continente americano soltanto per poter dipingere sull’isola. Ed ora c’è una lunghissima fila d’attesa perché non ci sono più muri a disposizione.

Anche gli studenti dell’unica scuola superiore hanno sessioni pratiche dove dipingono murales, a volte con collaborazioni di studenti pari età danesi o di altre nazioni.

Ad accompagnarmi in questo giro c’erano due guide, Romina e Camilla, persone che cercano di conservare la memoria del passato attraverso un museo ricco di foto e di tutto ciò che è stato posssibile recuperare, come le porte di un negozio e lo scheletro di una barca.

Romina e Camilla sono il prototipo delle persone che vorremmo sempre incontrare, umili, appassionate del luogo in cui vivono, oneste, allegre, generose, disponibili. Riconoscenti. Tutte le persone del quartiere che incontravamo le salutavano, segno di come il loro impegno per aiutare le persone dell’isola attraverso varie iniziative, tra cui i progetti internazionali di pittura dei murales, ha portato un po’ di gioia sull’isola e qualche risultato positivo.

Come generosa è anche Myriam la giornalista che ha riversato così tanta passione nel conoscere gli artisti di strada, che mi ha consigliato di contattare le persone dell’isola Maciel che lei conosce benissimo, e che scrive con un certo trasporto di progetti importanti.

A livello sociale, ha scritto di un progetto congiunto di un’associazione no-profit e di un’agenzia di marketing per vendere disegni e dipinti di artisti rinomati a scopo benefico. Infatti nel 2017 gli artisti hanno disegnato e colorato le loro opere sulle bollette ricevute da persone povere, e queste opere d’arte erano poi state esposte in un centro culturale e messe in vendita ad un prezzo equivalente all'importo della bolletta stessa. Un vero affare sia per gli acquirenti che per i bisognosi.

E poi Myriam ha raccontato la curiosa storia di un artista che si era stufato  di vedere  sera dopo sera parcheggiata sotto casa sua la macchina della sua ex, nonostante la sua ex non abitasse vicino a lui,

una di quelle sere L'artista è stato fulminato dal pensiero che i segnali stradali vanno interpretati con un significato loro proprio.

Se c’è un cartello che vieta le inversioni ad u, allora il suo significato va inteso come una raccomandazione a non tornare mai sopra i propri passi, specialmente in una relazione sentimentale.

Per altri cartelli stradali, pubblicherò poi l’articolo dettagliato della giornalista assieme a questo podcast.

Feb 28, 202105:38
I murales a Buenos Aires

I murales a Buenos Aires

Ciao Como,

sono Andrea Paolo di Allineamenti,

sono di ritorno da un viaggio in SudAmerica e prendo ora questo viaggio come spunto per le puntate di questa settimana.

Un giorno decido di partecipare ad un giro guidato

incentrato sui murales di un quartiere borghese di Buenos Aires,

e trovo come guida una giornalista.

Parecchi anni fa le avevano commissionato un articolo sugli artisti di strada, lei con un po’ di passione per il lavoro aveva raccolto tantissimo materiale,

troppo rispetto allo spazio stringato dell’articolo,

e da quel momento aveva continuato ad appassionarsi a questo mondo dei murales e dei loro artisti.

Sono tanti gli artisti di cui la giornalista ci ha raccontato durante il giro guidato, e tra le primestorie, quella di Laura Riolfi.

Tempo fa Laura aveva iniziato a suonare il campanello delle case del quartiere che hanno dei muri adatti a dipingere il tipo di murales che lei ha in mente,

e allora comeoggi semplicemente chiede il permesso ai proprietari di dipingere.

Il bello di Buenos Aires è che la gente risponde di sì a queste richieste di laura e di altri artisti, così hanno la possibilità di sviluppare la loro passione e ora che sono conosciuti ottengono commissioni per altri murales da privati o dal consiglio comunale

che vogliono abbellire le proprie case o determinati muri della città.

Così esiste questo questo magico luogo in cui in quattro strade i cittadini trovano decine e decine di murales

ed anche nelresto del quartiere i murales si diradano un po’ in numero ma non in bellezza.

Perchè la gente accetta che i propri muri siano dipinti o addirittura commissiona dei murales? Perchè la mentalità è veramente aperta, questo quartiere in particolare è abitato dalla borghesia che, ai tempi in cui il pesos argentino valeva un dollaro, aveva viaggiato in giro per il mondo.

E soprattutto per gli argentini la libertà di espressione è un bisogno fondamentale, e i murales ne sono l’espressione.

Però, nonostante a Buenos Aires si vedano parecchi murales di natura politica, nel quartiere di Palermo i murales non vogliono occuparsi dei problemi del presente ma essere soprattutto d’evasione, quindi si vedono tanti fiori, animali,

alcuni sono legati all’origine dei luoghi come un murales che ricorda uno sfasciacarrozze che ormai non esiste più

oppure uno che ricopre un bar in una via dal nome americano ed in questo murales  una statua della libertà abbastanza indifesa viene minacciata da un barbone, da un Trump spaventoso.

Fino ad un enorme murales su un lato di un edificio di una quindicina di piani dove una ragazza sta scattando un selfie con alle sue spalle uno dei murales del quartiere.

Personalmente mi piacciono tantissimo la fantasia e i colori dei murales, perciò quando la giornalista Myriam alla fine del giro guidato ha detto che esistevano molti altri murales nel quartiere e che moltri altri si trovavano sull’isola Maciel

dove un’altra associazione organizza giri guidati,

avevo già capito che avrei passato i giorni successivi a scovare altri murales, a visitare l’isola e a leggere gli articoli della giornalista.

Ed ho trovato spunti interessanti di cui vi parlerò nella prossima puntata.

Ora vi auguro una buonanotte

Feb 28, 202104:19
La Fotografia - Alexander Petrosyan

La Fotografia - Alexander Petrosyan

https://www.facebook.com/pg/PhotographicMercadillo/photos/?tab=album&album_id=1325636930855379&__tn__=-UC-R


Oggi mi sono trovato a studiare un album di fotografie di un artista russo,

Alexander Petrosyan

e ho ritrovato nelle sue fotografie tanti concetti spiegati al corso, oltre che una notevole dose di ironia.

Vi mostro alcune foto

Feb 07, 202106:15
Sentiero dei sogni - Como ed il Risorgimento
Feb 07, 202103:48
Nassim Nicholas Taleb - Antifragility

Nassim Nicholas Taleb - Antifragility

Thoughts taken from the book, and thoughts on the book

Feb 07, 202104:29
Scipione, Traiano e Santiago Posteguillo

Scipione, Traiano e Santiago Posteguillo

Ciao Como, sono Andrea Paolo di Allineamenti. Tra le tante città che meritano di essere visitate in Spagna, una molto  particolare é Cartagena. É particolare la conformazione del luogo, direttamente sul mare, con la  città che si estende dalla cima di un monte fino al mare, attorno ad una  laguna. Un luogo che sembra protetto, e difatti la città era stata  fondata dai cartaginesi proprio per diventare un porto inespugnabile, e  durante la cerimonia di inaugurazione i sacerdoti cartaginesi avevano  chiesto ai loro dei di rendere la città inespugnabile sia per mare che  per terra. Eppure Scipione, in capo all’esercito romano, era riuscito a sopraffarre  I difensori della città e a conquistarla, ma non era passato nè per  mare nè per terra. Come c’era riuscito?  Lo racconta molto bene un libro di Santiago Posteguillo, un professore  spagnolo che ha scritto una trilogia su Scipione. E ne ha scritto una anche su Traiano, dove vediamo l’architetto  Apollodoro che riesce a costruire un ponte con basamento in pietra e  sovrastruttura in legno che attraversa il Danubio e che ha permesso  all’esercito di Traiano di conquistare la Dacia. Il ponte era posto a  est delle Porte di Ferro, presso le attuali città di Drobeta (in  Romania) e Kladovo (in Serbia), ed il legno scelto dall’architetto era  talmente resistente che sarebbe probabilmente giunto fino a noi, se non  fosse stato che … Insomma, questi libri scritti da Santiago Posteguillo sono veramente  appassionanti perchè contengono avvenimenti storici, con colpi di scena  continui, e sono fruibilissimi. Ciò che mi ha colpito di questi romanzi storici é la capacità di  interpretare il mondo interiore, il vissuto, I sentimenti che hanno  agitato I protagonisti di queste vicende storiche. Santiago Posteguillo racconta gli ultimi istanti di vita di Scipione,  condivisi con I familiari. Racconta di un Traiano più imprenditore che  condottiero di un esercito e del sogno di arrivare ad allearsi con  l’Impero cinese, con una storia che si intreccia in maniera sorprendente  con una delle più cocenti sconfitte subite dai romani, quella di Crasso  in medio oriente, dove improvvisamente era scomparsa una legione  romana. É l’introspezione psicologica dei personaggi a dare un grosso valore  aggiunto ai romanzi, dove vengono descritti anche I sentimenti del  popolo, dei legionari, delle mogli degli imperatori, degli amici …  l’aspetto introspettivo è descritto in profondità con ritmo incalzante. Vi saluto e vi auguro una buona lettura. Buonanotte

Jan 22, 202102:53
Montevideo - Buenos Aires

Montevideo - Buenos Aires

Piccoli aneddoti ...

Jan 22, 202103:51