IL VOLTO DELL'ALTRA a cura dell'Attoscuro e Reparto Prototipi
By Paola Doghieri
IL VOLTO DELL'ALTRA a cura dell'Attoscuro e Reparto PrototipiSep 01, 2021
# 6 la scala
Voci e testi di Ale e Soukaye | traccia musicale Ain't no sunshine di Eva Cassidy
Il volto dell’Altra, si rivela allo sguardo e ci ri-guarda, nel duplice senso che la parola ha, ovvero ci compete, ci interessa e ricambia lo sguardo, stabilendo una relazione che ci interpella chiedendo di essere accolto e rispettato.
Su questa riflessione è nata l’idea di questo progetto che ha per obiettivo di ricercare e ricambiare lo sguardo delle Altre Donne, stabilendo una relazione che si gioca nella prossimità, alla portato dello sguardo, alla portata di un gesto e alla portata della voce.
Le donne si raccontano, e lo fanno con sincerità e generosità.
Quando si racconta un fatto, un accadimento che in qualche maniera ci riguarda, si compie un’azione precisa: l’azione di raccontare, allora l’unica necessità che ci muove all’azione è quella che gli altri comprendano ciò che stiamo per dire. Essere com-presi e potere com-prendere quindi, attraverso il racconto di se.
I contributi di ogni episodio sono nati durante un laboratorio di teatro autobiografico, svoltosi totalmente in modalità a distanza a Rimini. Durante gli incontri sono state utilizzate quattro immagini come suggestioni alle quali collegare i propri vissuti e i propri ricordi. In ogni episodio un'immagine da corpo alle voci che si intersecano e tracciano la trama dei racconti, dei ricordi, delle emozioni.
# 5 la mano sulla bocca - Simona
voce e testo di Simona | traccia musicale Isterica di Angela Baraldi
Il volto dell’Altra, si rivela allo sguardo e ci ri-guarda, nel duplice senso che la parola ha, ovvero ci compete, ci interessa e ricambia lo sguardo, stabilendo una relazione che ci interpella chiedendo di essere accolto e rispettato.
Su questa riflessione è nata l’idea di questo progetto che ha per obiettivo di ricercare e ricambiare lo sguardo delle Altre Donne, stabilendo una relazione che si gioca nella prossimità, alla portato dello sguardo, alla portata di un gesto e alla portata della voce.
Le donne si raccontano, e lo fanno con sincerità e generosità.
Quando si racconta un fatto, un accadimento che in qualche maniera ci riguarda, si compie un’azione precisa: l’azione di raccontare, allora l’unica necessità che ci muove all’azione è quella che gli altri comprendano ciò che stiamo per dire. Essere com-presi e potere com-prendere quindi, attraverso il racconto di se.
I contributi di ogni episodio sono nati durante un laboratorio di teatro autobiografico, svoltosi totalmente in modalità a distanza a Rimini. Durante gli incontri sono state utilizzate quattro immagini come suggestioni alle quali collegare i propri vissuti e i propri ricordi. In ogni episodio un'immagine da corpo alle voci che si intersecano e tracciano la trama dei racconti, dei ricordi, delle emozioni.
# 4 la mano sulla bocca - Barbara
voce e testo Barbara G | musica So far + so close (ft. Amòr dan) di Olafur Arnalds
Il volto dell’Altra, si rivela allo sguardo e ci ri-guarda, nel duplice senso che la parola ha, ovvero ci compete, ci interessa e ricambia lo sguardo, stabilendo una relazione che ci interpella chiedendo di essere accolto e rispettato.
Su questa riflessione è nata l’idea di questo progetto che ha per obiettivo di ricercare e ricambiare lo sguardo delle Altre Donne, stabilendo una relazione che si gioca nella prossimità, alla portato dello sguardo, alla portata di un gesto e alla portata della voce.
Le donne si raccontano, e lo fanno con sincerità e generosità.
Quando si racconta un fatto, un accadimento che in qualche maniera ci riguarda, si compie un’azione precisa: l’azione di raccontare, allora l’unica necessità che ci muove all’azione è quella che gli altri comprendano ciò che stiamo per dire. Essere com-presi e potere com-prendere quindi, attraverso il racconto di se.
I contributi di ogni episodio sono nati durante un laboratorio di teatro autobiografico, svoltosi totalmente in modalità a distanza a Rimini. Durante gli incontri sono state utilizzate quattro immagini come suggestioni alle quali collegare i propri vissuti e i propri ricordi. In ogni episodio un'immagine da corpo alle voci che si intersecano e tracciano la trama dei racconti, dei ricordi, delle emozioni.
# 3 il filo
voci e testi di Ale, Marcela, Francesca, Amel, Soukaie, Rita, Signe | musica Dance for me Wallis di Abel Korzeniowsky
Il volto dell’Altra, si rivela allo sguardo e ci ri-guarda, nel duplice senso che la parola ha, ovvero ci compete, ci interessa e ricambia lo sguardo, stabilendo una relazione che ci interpella chiedendo di essere accolto e rispettato.
Su questa riflessione è nata l’idea di questo progetto che ha per obiettivo di ricercare e ricambiare lo sguardo delle Altre Donne, stabilendo una relazione che si gioca nella prossimità, alla portato dello sguardo, alla portata di un gesto e alla portata della voce.
Le donne si raccontano, e lo fanno con sincerità e generosità.
Quando si racconta un fatto, un accadimento che in qualche maniera ci riguarda, si compie un’azione precisa: l’azione di raccontare, allora l’unica necessità che ci muove all’azione è quella che gli altri comprendano ciò che stiamo per dire. Essere com-presi e potere com-prendere quindi, attraverso il racconto di se.
I contributi di ogni episodio sono nati durante un laboratorio di teatro autobiografico, svoltosi totalmente in modalità a distanza a Rimini. Durante gli incontri sono state utilizzate quattro immagini come suggestioni alle quali collegare i propri vissuti e i propri ricordi. In ogni episodio un'immagine da corpo alle voci che si intersecano e tracciano la trama dei racconti, dei ricordi, delle emozioni.
# 2 la porta
voci e testi di Marcela, Amel, Barbara G, Ale, Simona, Barbara B | traccia musicale Table for two di Abel Korzeniowski
Il volto dell’Altra, si rivela allo sguardo e ci ri-guarda, nel duplice senso che la parola ha, ovvero ci compete, ci interessa e ricambia lo sguardo, stabilendo una relazione che ci interpella chiedendo di essere accolto e rispettato.
Su questa riflessione è nata l’idea di questo progetto che ha per obiettivo di ricercare e ricambiare lo sguardo delle Altre Donne, stabilendo una relazione che si gioca nella prossimità, alla portato dello sguardo, alla portata di un gesto e alla portata della voce.
Le donne si raccontano, e lo fanno con sincerità e generosità.
Quando si racconta un fatto, un accadimento che in qualche maniera ci riguarda, si compie un’azione precisa: l’azione di raccontare, allora l’unica necessità che ci muove all’azione è quella che gli altri comprendano ciò che stiamo per dire. Essere com-presi e potere com-prendere quindi, attraverso il racconto di se.
I contributi di ogni episodio sono nati durante un laboratorio di teatro autobiografico, svoltosi totalmente in modalità a distanza a Rimini. Durante gli incontri sono state utilizzate quattro immagini come suggestioni alle quali collegare i propri vissuti e i propri ricordi. In ogni episodio un'immagine da corpo alle voci che si intersecano e tracciano la trama dei racconti, dei ricordi, delle emozioni.
# 1 la porta
voci e testi di Mariagrazia, Rita, Signe, Martina, Soukaye.
Il volto dell’Altra, si rivela allo sguardo e ci ri-guarda, nel duplice senso che la parola ha, ovvero ci compete, ci interessa e ricambia lo sguardo, stabilendo una relazione che ci interpella chiedendo di essere accolto e rispettato.
Su questa riflessione è nata l’idea di questo progetto che ha per obiettivo di ricercare e ricambiare lo sguardo delle Altre Donne, stabilendo una relazione che si gioca nella prossimità, alla portato dello sguardo, alla portata di un gesto e alla portata della voce.
Le donne si raccontano, e lo fanno con sincerità e generosità.
Quando si racconta un fatto, un accadimento che in qualche maniera ci riguarda, si compie un’azione precisa: l’azione di raccontare, allora l’unica necessità che ci muove all’azione è quella che gli altri comprendano ciò che stiamo per dire. Essere com-presi e potere com-prendere quindi, attraverso il racconto di se.
I contributi di ogni episodio sono nati durante un laboratorio di teatro autobiografico, svoltosi totalmente in modalità a distanza a Rimini. Durante gli incontri sono state utilizzate quattro immagini come suggestioni alle quali collegare i propri vissuti e i propri ricordi. In ogni episodio un'immagine da corpo alle voci che si intersecano e tracciano la trama dei racconti, dei ricordi, delle emozioni.