Recensioni CaRfatiche

America, anni 50.

La famiglia Emory, afroamericana, si trasferisce a Los Angeles, in un quartiere abitato solamente da bianchi, che non gradiranno affatto la presenza dei nuovi vicini. Ma non sarà l'unico problema per i nuovi arrivati, che dovranno anche vedersela con alcune presenze maligne, che sembrano infestare la loro nuova dimora e che sembrano essere l'eco di qualcosa di agghiacciante, accaduto anni addietro.

Una serie Amazon Original che ho adorato. Gli eschi Kubrichiani alla Shining sono tanti e ben realizzati, ma Them offre anche una profonda critica sociale intelligente e offre ben più di un momento di puro terrore, grazie alle apparizioni che spaventano i bravi protagonisti di questa serie, rinnovata per una seconda stagione che dovrebbe vedere la luce a breve.

La favola di un eroe, una preghiera d'amore verso Dio. Una storia di ricerca di sè stessi, di consapevolezza. Una storia di dolore e di vendetta.

Jordan Peele produce il primo lungometraggio da regista dell'attore Dev Patel, che porta su grande schermo uno dei film migliori del 2024. Una pellicola adrenalinica, drammatica e potentissima a livello sociale, che vanta la partecipazione di un grande protagonista ed un grandissimo comparto tecnico. Scene d'azione pazzesche, una fotografia satura e spietata, una colonna sonora da urlo ed un finale magnifico e tragico, fanno di Monkey Man un film assolutamente da non perdere.

Un killer spietato e glaciale organizza lucidamente la propria vendetta personale, dopo che la sua ragazza è stata ridotta in fin di vita dai mandanti del sicario, colpevole di aver fallito l'ultimo bersaglio.

Contrariamente alle polemiche che sono state sollevate verso questa pellicola, il sottoscritto l'ha trovato un film pazzesco che, seppur con i propri difetti, mi ha intrattenuto ed emozionato fino alla fine.

Fassbender perfetto nel ruolo del protagonista assassino e Fincher dirige in modo assoluto, in una storia ricca di tensione, atmosfera e dialoghi serrati, dove la voce fuoricampo non disturba assolutamente, anzi regala ancora più fascino e dove la lentezza di alcune sequenze è perfettamente funzionale alla narrazione.

Insultatemi, toglietemi il saluto, dite che non capisco un cazzo di cinema (e ne vado molto fiero!), ma non cambierò assolutamente idea, nei confronti di questa splendida opera.

Alex, giovane appassionato di videogames e campione di Starfighter, viene arruolato dalla Lega Stellare per guidare la ribellione contro il perfido Xur e la sua armata galattica.

Un vero e proprio gioiello anni ottanta, che regala momenti emozionanti e che è divenuto un vero e proprio cult per più di una generazione. Primo film con effetti speciali realizzati al computer, Giochi Stellari ha dato il via ad un filone di pellicole per ragazzi, che coniugano fantascienza e storia di formazione.

Colonna sonora fighissima!!!

Forest Whitaker doveva assolutamente vincere l'Oscar, per aver incarnato perfettamente il mago del jazz Charlie "Bird" Parker, artista musicale pioniere dell'improvvisazione e purtroppo dedito al massiccio uso di stupefacenti, che lo hanno portato alla morte a soli 34 anni.

Eastwood realizza uno dei migliori biopic mai prodotti, tra elementi reali e altri romanzati, mostrando tutto il suo amore per un genere musicale che non invecchia mai, attraverso uno dei suoi maggiori esponenti. Una ricostruzione che sfiora il capolavoro, con una colonna sonora da brividi, per una pellicola purtroppo e inspiegabilmente dimenticata anche dagli appassionati del grande attore e regista.

L'irriducibile Detective Stone è alle prese con un sanguinario e forse ultraterreno serial killer che strappa il cuore alle sue vittime e sembra cibarsene.

Pellicola cazzara e adrenalinica, ma di grande atmosfera, con una Londra allagata, invasa dai ratti e sempre notturna. Rutger Hauer ha la faccia giustissima per impersonare questo antieroe futuristico e Kim Cattrall sempre graziosa, prima di ricorrere a troppo botulino.

Il film è figlio dei suoi tempi, ma è comunque un godibilissimo prodotto di serie B, che tanti nostalgici come il sottoscritto sicuramente hanno visto ed apprezzato sia ai tempi che adesso.

Non ho visto il remake/musical del 2023 e mi va assolutamente bene così. Per quanto mi riguarda, questa pellicola resta nella versione di Spielberg, con una Whoopi Goldberg al suo primo ruolo davvero impareggiabile.

La giovanissima Celie, abusata dal padre, data in moglie ad un uomo violento e maschilista, separata dalla sorella alla quale vuole un mondo di bene, troverà il modo comunque per vedere il lato positivo del mondo, grazie anche alla musica, ad alcune amicizie insostituibili, fino al commovente finale.

Una storia di vita difficile, di crescita, maturità e perdono che zio Steven dirige in maniera raffinata e toccante, dosando benissimo dramma e un pizzico di intelligente ironia. Una vergogna che non abbia vinto alcun Oscar e che sia una delle pellicole meno citate del regista.

L'agente di polizia Frank Conner trova nel serial killer Peter McCabe l'unico donatore di midollo compatibile per il figlio di nove anni, gravemente ammalato di leucemia.

Quando il carismatico assassino evade in maniera rocambolesca dall'ospedale, poco prima del prelievo di midollo, Conner dovrà fare l'impossibile per catturarlo vivo, trasgredendo anche alle regole che il suo distintivo gli impone.

Thriller dimenticato, ma ad altissima tensione, con un Keaton inquietante e al tempo stesso simpatico e un bravo Andy Garcia. Scene d'azione spettacolari ed una regia veramente notevole. Da riscoprire.

Durante il secondo conflitto mondiale, il Comandante Todaro ed il suo equipaggio, a bordo di uno dei sommergibili più equipaggiati della Regia Marina Italiana, affondano un mercantile battente bandiera belga, che trasporta armi per gli inglesi.

Oltrepassando le regole del regime fascista e ligio invece al codice del mare, il comandante deciderà di trarre in salvo i naufraghi nemici.

Bellissimo, importante, emozionante e ricco di scene spettacolari, con un Favino sempre in stato di grazia. Un film italiano riuscitissimo e storico, che non mancherà di commuovere in più di un momento.

Da avere assolutamente nella propria collezione e non esagero.

Un enorme meteorite è in rotta di collisione con la Terra. L'impatto è inevitabile e all'umanità restano solamente sei mesi per cercare di scongiurare il pericolo. I due astronomi che si sono accorti per primi dell'arrivo del sassone, tenteranno di avvertire le autorità e il mondo del pericolo, ma saranno ignorati e perculati da chiunque.

Ho atteso molto tempo, prima di vedere questo film...proprio perché non mi ispirava fin dal principio e purtroppo ho avuto ragione. Sicuramente, McKay ambiva ad essere volutamente irritante, ma lo è stato fin troppo, per quello che mi riguarda.

La critica sociale (giustissima) che viene mostrata in Don't look Up è troppo ridondante e insistita. Gli attori non fanno sfoggio, a mio avviso, delle loro doti recitative migliori e persino Meryl Streep appare incredibilmente sottotono.

Probabilmente è un problema mio, ma non mi interessa una seconda visione, anche se voi dovete farvi la vostra. Per me, la bocciatura è più che decisa.

Ed a cadere, sono stati i meteoriti che ho nel sottopancia...

Michele Abbagnano è un invalido di mezza età che, per sbarcare il lunario e mantenere il figlio in collegio è costretto ad essere venditore abusivo di caffè sulla rete ferroviaria da Vallo della Lucania a Napoli.

Tra clienti soddisfatti, personale di controllo che vuole identificarlo e arrestarlo e spacciatori che lo vorrebbero come complice coatto, Michele vive un sacco di avventure, carrozza dopo carrozza, dispensando però saggi consigli ed esperienze di vita vissuta.

Uno spaccato di un'Italia nostalgica, drammatica e romantica che non esiste più e che l'arguzia di Loy racconta egregiamente allo spettatore, dirigendo un Nino Manfredi in un ruolo decisamente insolito, ma bellissimo e toccante.

Un film da non perdere per qualsiasi appassionato di cinema.

Uno dei migliori film dell'anno passato, purtroppo che in pochi hanno visto.

Due fratelli, lei poliziotta infiltrata, lui sbandato delinquente di mezza tacca, con tantissimo amore per la figlioletta, si ritrovano invischiati in una pericolosa attività con criminali serbi particolarmente sanguinari. Sarà dura restare vivi e senza ferite nell'anima.

Mai e poi mai avrei detto che Isabella Ragonese potesse interpretare un ruolo così duro e drammatico, per un film che non fa sconti ed entra prepotentemente nella realtà di un sottobosco della malavita import che fa paura.

Ho avuto la fortuna di conoscere Lyda Patitucci, allieva di Rovere e Sydney Sibilia, ed è stato un onore. Determinata e intelligente, spero potrà farsi conoscere nel panorama registico italiano, ancora dominato dal genere maschile, mentre una mente fresca come quello di questa regista sarebbe necessario.

Una pellicola d'esordio da vedere assolutamente.

Una puntata podcast speciale e istintiva per condividere con tutti voi le mie semplici impressioni sull'ultima cerimonia dei premi cinematografici più prestigiosi.

Una Kermesse che fa sempre il suo effetto e che, per quanto mi riguarda, ho trovato davvero fresca quest'anno.

Veloce, ma non frettolosa. Mai noiosa e anzi divertente.

Una vera e propria cerimonia da Oscar. Buon ascolto!

Una piacevole conversazione tra la giovane e talentuosa regista Luna Gualano e il sottoscritto, per parlare della gradevole commedia fantascientifica ricca di idee e attori perfettamente in parte.

Un'invasione aliena che omaggia i capolavori del passato, ma che mette in scena una parte di Roma in maniera eccellente, criticando la società in modo arguto e intelligente. Una pellicola da recuperare per gli appassionati del genere, ma anche per tutti coloro che amano il cinema italiano in grado di proporre soluzioni narrative fresche e mai banali o retoriche.

Una giornata nella vita della periferia parigina, vista attraverso gli occhi di tre ragazzi : Vinz, Said e Hubert.

Tre giovani molto diversi tra loro, ma accomunati da una grande amicizia. Kassovitz regista, regala al pubblico un'opera monumentale, che non concede sconti e ti sbatte in faccia la realtà della violenza di strada, ma anche sogni e desideri di riscatto e di evasione, per trovare la scappatoia che porti ad una vita "normale".

Girato in bianco e nero splendidamente e interpretato da un giovanissimo Vincent Cassel, questo film fa male, ma è al tempo stesso una beatitudine per qualsiasi amante della Settima Arte.

Un film non per tutti e che non piacerà a tutti. Impossibile dire se sia un capolavoro o un segone di un regista che, personalmente, apprezzo tantissimo e che qui non mi ha deluso.

La Zona d'interesse è un momento di vita, senza una vera e propria trama: la vita di Rudolph Hoss, direttore del terribile campo di sterminio di Auschwitz e della sua famiglia, residenti nella lussuosa villa adiacente alle mura.

L'orrore suggerito, sentito, vagamente mostrato, ma mai palesato. Una pellicola che fa della fotografia e del sonoro i suoi punti di forza. Il ritmo giustamente lento potrebbe tenere lontani ma, a prescindere dai premi che ha ricevuto e potrebbe ricevere, secondo me La zona d'interesse resta comunque un ottimo esercizio stilistico, appartenente al cinema della memoria, che va visto nel buio della sala, per poterlo apprezzare appieno e che può dimostrarsi, a tratti sconvolgente.

A seguito di un terribile incidente stradale avvenuto assieme a sua moglie, Dan Merrick ha perso la memoria, ma nella sua mente si susseguono inspiegabili ed inquietanti flashback. Assieme ad un bizzarro investigatore privato, amante degli animali, l'uomo deciderà di ricostruire la sua vita, prima di quel giorno, scavando tra verità agghiaccianti.

Petersen dirige fantasticamente questo thriller purtroppo dimenticato, avvalendosi di un cast di tutto rispetto, che comprende Tom Berenger, allora lanciatissimo, Greta Scacchi ed un sempre enorme Bob Hoskins.

Avvincente, incalzante e per nulla banale, Prova schiacciante fa parte di quella schiera di thriller molto di moda negli anni 90, che ora latitano parecchio...ed è un peccato.

Se lo trovate, è sicuramente da recuperare.

Uno splendido documentario su Val Kilmer attore...ma anche Val Kilmer uomo.

Il tutto attraverso le riprese che il nostro ha realizzato nel corso di tutta la vita, dagli esordi, gli studi di recitazione, i primi film, il successo...fino alla strenua battaglia contro il cancro alla gola e forse la rinascita e la voglia di sentirsi comunque vivo e parte del mondo e delle persone.

Un attore da sempre sottovalutato, che qui si apre al pubblico, senza remore e con tanta sincerità. Una storia di vita, di soddisfazioni e difficoltà davvero toccante.

Lo trovate su Prime.

Una puntata, due film!

Il geologo Kristian Elkjord deve vedersela dapprima con un'onda immensa causata da una frana e poi con uno dei terremoti più potenti del secolo, che minaccia di devastare Oslo. La sua famiglia lo aiuterà a salvare quante più vite possibile.

Una mini saga che mi ha molto soddisfatto, personalmente. In tanti non l'hanno vista e ci troviamo quindi di fronte a due film un po' caduti nel dimenticatoio, ma vi garantisco che The Wave e The Quake sono davvero notevoli. Si tratta di due disaster movie che si prendono i loro tempi per descrivere bene i personaggi, aiutandoci quindi ad affezionarci a loro. Inoltre, cosa assai rara in questo genere, gli effetti speciali davvero degni di nota non si mangiano la pellicola e vengono mostrati con la giusta parsimonia, quando davvero occorre.

Bravi i protagonisti e bene la regia, per due storie che tengono davvero incollati allo schermo e nelle quali è difficile dire chi sopravvivrà alla fine. Consigliatissimi.

Ispirato alle vere gesta del terribile serial killer iraniano Saeed Hanaei, la pellicola ricostruisce le sue orribili gesta, in una sorta di malata crociata assassina contro le prostitute prese di mira dallo psicopatico, nella città santa di Mashaad. A tentare di catturarlo, la giornalista Rahimi, che si scontra con i pregiudizi sessisti ed una polizia totalmente assente e che sembra anche parteggiare per l'omicida.

Pellicola assolutamente non per tutti, davvero impressionante. Un film che racconta molto della società che mette in scena, tra discriminazione e fanatismo religioso, per una storia dal tono tremendamente realistico. Un film spaventosamente bello, che Abbasi dirige senza alcuna pecca, coadiuvato da attori perfetti.

L'ultima sequenza fa davvero sudare freddo. Approcciarsi con cautela, mi raccomando.

Il giovane Capitano Bellodi, fresco di trasferimento in un piccolo paese della Sicilia, si trova a indagare in un caso di omicidio ai danni di un impresario edile, ucciso dalla mafia. L'ufficiale si troverà contro l'omertà della popolazione e l'incapacità della polizia. Ma avrà anche il rispetto del boss locale.

Tratto dal romanzo omonimo di Sciascia, il film si regge perfettamente sulla regia quadrata e asciutta di Damiani, che descrive uno spaccato d'Italia con rigore e realismo.

Franco Nero raramente così bravo, affiancato da una splendida e sempre brava Claudia Cardinale.

Un film rigoroso, teso ed imperniato di un'amarezza che non lascia l'anima nemmeno dopo i titoli di coda. Da recuperare, per vedere la solidità del cinema italiano di un tempo.

La vera storia della prigionia di Papillon, abile scassinatore accusato ingiustamente di omicidio e detenuto nella tremenda colonia penitenziaria della Guyana francese. L'unico amico su cui poter contare sarà il falsario Louis Dega. I due, mediteranno la fuga più volte, tra tentativi di evasione e isolamento che metterà a dura prova la mente e il corpo dei carcerati. Meraviglioso il finale.

Una delle migliori e più crude pellicole carcerarie che siano mai state realizzate. Steve McQueen e Dustin Hoffman sono perfetti come al solito e regalano ai personaggi ed alla storia un realismo che, a tratti, fa stare male.

Da evitare come la peste il remake pessimo degli anni 2000, con Rami Malek, che non posso assolutamente sopportare.

Uno dei miei miglior film di sempre. Ogni volta che lo vedo, mi commuove, mi emoziona, mi fa sorridere, mi fa stare bene.

Daisy è un'anziana signora, ex insegnante, dell'alta borghesia. Non è cattiva, ma vuole le cose a modo suo e la sua testardaggine è cosa ben nota. A seguito di un incidente con l'auto, la donna sarà costretta ad usufruire dei servigi dello chauffeur di colore Hooke.

Superate le diffidenze iniziali, tra i due si instaurerà una delicata e profonda amicizia, che durerà nel tempo.

Jessica Tandy (premio Oscar) e Morgan Freeman sono perfetti nei loro ruoli e costruiscono una meravigliosa parabola di amicizia e rispetto, senza preoccuparsi del colore della pelle né dell'epoca in cui si vive. Una delle migliori colonne sonore di Hans Zimmer.

Da vedere e rivedere senza sosta.

Lo psicoterapeuta Alan Strauss si trova prigioniero in una casa che non conosce. Incatenato al pavimento e con ridotta capacità di manovra, il medico scoprirà che a sequestrarlo è stato il giovane Sam Fortner, paziente dello stesso dottore, che nasconde una feroce natura di serial killer.

Con il tempo che scorre e una psiche sempre più instabile da parte del ragazzo, Alan dovrà fare il possibile e ricorrere a tutta la propria conoscenza per esaudire il più grande desiderio di Sam, ovvero smettere di uccidere. Anche per il dottore, sarà il momento di scavare nel proprio passato e mettere ordine su tante cose della propria esistenza.

Miniserie che parte bene, ma che poi mi ha dato diverse perplessità. Nulla si può dire sulla recitazione di Steve Carell e Domhall Gleeson, che sono straordinari e reggono perfettamente la scena, ma la tensione è troppo all'acqua di rose e la storia non è così ficcante e disturbante come dovrebbe essere, in questi casi.

Ad ogni modo, lo trovate su Disney Plus.

Magari qualcuno di voi l'attendeva, magari no...ma tant'è che vi cuccate la seconda parte dei momenti cinematografici che più mi hanno dato da fare e ancora fatico a digerire nel cinema.

Terrore, ansia, angoscia, inquietudine.

La paura è un sentimento fondamentale ed è bellissimo provarla al cinema. Quella paura che ti resta dentro a lungo, raggelandoti...

Paul Hunham è un insegnante abbastanza odiato dai suoi studenti e anche da molti colleghi. Estremamente colto e intelligente, ma anche severo e attaccato a metodi di lezione un po' datati, il nostro è costretto a passare le vacanze di Natale nel college dove lavora, assieme a un gruppo di ragazzi ed alla capocuoca. Nascerà una bella e particolare amicizia con un giovane studente ribelle e piantagrane.

Genuino, ricco di ironia intelligente e toccante come pochi film recenti, The Holdovers è una pellicola assolutamente da vedere, che merita di essere premiata per la sua messa in scena e soprattutto per le emozioni che infonde.

Giamatti da Oscar! Speriamo...

E concludiamo questa mattanza, con la pellicola a tutt'oggi meglio realizzata sul mio amato Punitore.

War Zone, passato praticamente in sordina da noi e distribuito unicamente in home video, è il film che rispecchia meglio la personalità complessa e il dolore folle di un Franck Castle magistralmente interpretato da Ray Stevenson che DIVENTA il Punitore. Pellicola cupa e iperviolenta, che non lesina qualche scena splatter fatta benissimo, dove il cattivo Mosaico è terrificante e matto quanto occorre e dove il black humor si sposa perfettamente in ogni singola scena dove viene inserito.

Un film che non dovete assolutamente perdere, che avrebbe potuto veramente dare il via ad una saga cinematografica del Punitore di tutto rispetto e che invece si è rivelato purtroppo e ingiustamente un flop, nonostante il plauso di tutti i fan del personaggio Marvel.

Nel secondo appuntamento, dedicato al vigilante Marvel Frank Castle, il sottoscritto analizza la pellicola del 2004 interpretata da Thomas Jane nel ruolo del Punitore e John Travolta in quelli del cattivo Howard Saint.

Ancora una volta, il fumetto viene abbastanza snaturato a cominciare dalle origini dell'antieroe, per poi proseguire con una storia di reciproca vendetta, costellata da una serie di scontri che appaiono un po' ripetitivi, mentre gli occhi non possono fare a meno di restare incantati da una Rebecca Romijn assolutamente bellissima anche come cameriera.

Il look del personaggio è anche rispettato, così come le recitazioni di Jane e Travolta sono abbastanza convincenti, secondo me. Si cerca di fare qualcosa in più sul piano dell'atmosfera e della psicologia del Punitore, ma il film non ha avuto molto successo nè l'approvazione totale del pubblico, che pur l'ha definito migliore rispetto al film con Lundgren.

Una sufficienza se la merita, per me...anche se il vero Castle è ancora molto lontano dal cinema.

Come promesso, iniziamo la settimana CaRfatica Podcast tutta dedicata alla furia vendicativa di Frank Castle, alias Il Punitore, al cinema!

Sì perché il nostro vigilante dal teschio sul petto e i modi spicci, è stato portato su grande schermo per ben tre volte, con risultati non proprio felicissimi, purtroppo. Ciononostante, il vostro CaRfa di quartiere non si esime a chiacchierare di pellicole che, tutto sommato, sono divenute dei piccoli cult, nonostante gli evidenti difetti.

E iniziamo con la prima, diretta da Mark Goldblatt, che vede Castle avere il volto di un impenetrabile Dolph Lundgren. Un Punitore parecchio fallace, che non rispecchia affatto il fumetto Marvel dedicato al violento antieroe (e infatti i fan insorsero pesantemente...) e che se la deve vedere con mafiosi abbastanza idioti e la feroce Yakuza.

Una pellicola a tratti ridicola, che ha però qualche ideuzza qua e là. Non bastano a salvarla, certo...ma una visione disincantata la si può anche dare, se non altro per l'impegno che si è messo nel realizzarla e poi...gli stiletti con il teschio non sono manco il diavolo su!

Costretta a fuggire dai soprusi e dalla violenza di un paese in cui domina un regime totalitario, Mia si rifugia all'interno di un container, caricato su una nave in partenza.

Una violenta tempesta, però, ribalterà il container in mare aperto e la giovane, incinta, dovrà fare l'impossibile per salvare la sua vita a quella della bambina, che partorirà in quella drammatica situazione.

Survival movie targato Netflix che non mi aveva colpito più di tanto dal trailer, ma che invece si è rivelato una piacevole visione. Pur essendo accomunato, nell'impianto, con tante altre pellicole a tema, Nowhere affronta anche altri temi (la dittatura, l'emigrazione, ecc...) e lo fa abbastanza bene, senza mancare di creare tensione efficace in più di un momento.

Ogni tanto, la sospensione di incredulità è d'obbligo, ma la giovane attrice protagonista è brava e la storia scorre bene.

Non male. Affatto.

Beh...finalmente, grazie a Prime Video, anche il sottoscritto ha potuto recuperare l'opera ultima di Martin Scorsese, del quale si è detto praticamente di tutto. Capolavoro assoluto, un'altra pietra miliare della storia del cinema, un film di merda, noioso, pesante, raccontato male e recitato peggio.

Beh, la storia del massacro dei pellerossa Osages da parte dell'avidità dei bianchi è sicuramente un argomento interessante che, se raccontato bene, avrebbe sicuramente creato una pellicola degna di nota.

Peccato che Scorsese, nella messa in scena fin troppo autocelebrativa, non riesca nell'intento principale di tenere incollato lo spettatore allo schermo per le quasi estenuanti tre ore e mezza di durata.

Non reputo questo film uno schifo, per carità. A tratti, la mano del regista appare evidente e la prima ora di narrazione è la più interessante, secondo me. Poi, tutto si perde facilmente e si appiattisce, complice anche le non valide recitazioni di Di Caprio e della Gladstone, che non sono assolutamente all'altezza dei ruoli che rivestono.

Più che un brutto film, un film mediocre e facilmente dimenticabile, che forse è anche peggio. Lontano anni luce da quel capolavoro che è I segreti di Wind River, al quale quest'opera è stata erroneamente accostata.

Mia personale opinione, come sempre naturalmente e quindi evitate inutili attacchi, che possono portarvi solamente il mio più puro disprezzo.

PUNTATONA PARTICOLARE!!!

Beh, almeno la prima parte, dai...

Da un pochino ci pensavo e finalmente, le buone intenzioni hanno prevalso sulla pigrizia, spingendomi a stilare una personalissima e istintiva classifica dei 10 momenti più inquietanti e disturbanti che io abbia mai visto al cinema. Pellicole intrise di atmosfera disturbante e malessere che non se ne va nei titoli di coda. Scene che affondano tensione e angoscia e non se ne vanno nemmeno dopo ripetute visioni.

La prima parte di una classifica che probabilmente vedrà anche una seconda parte...ma non subito.

Per adesso, i primi cinque titoli sono alla vostra portata e mi raccomando di farmi sapere se anche a voi queste scene hanno dato parecchio da fare e se ce ne sono altre che vi fanno per così dire...cagare nelle mutande!

Buon ascolto.

Il tredicenne Walter ha perso il padre da poco. La madre fatica a stargli dietro come vorrebbe e il giovane, mentre vaga per il litorale laziale, scorge una villa abbandonata e decide di entrarvi. Scoprirà un'enorme piscina con dentro uno squalo.

Film d'esordio di un regista che dimostra passione e sensibilità, nel raccontare una storia di perdita e di grande amicizia, tra mille difficoltà, rimorsi e desiderio di fare la cosa giusta, subendone le conseguenze. Un grande film di crescita e consapevolezza, che ha nel cast dei giovani protagonisti il suo enorme punto di forza.

Da vedere assolutamente.

Un gruppo di spietati terroristi ben armato e addestrato, fa irruzione in un liceo per ragazzi ricchi e problematici, alla ricerca di un prezioso ostaggio per i loro scopi. Quando sapranno che l'adolescente è già stato portato via dalle autorità, decideranno di porre sotto sequestro l'intero edificio e inizierà una lunga trattativa con l'esercito e la polizia all'esterno, mentre un gruppo di studenti deciderà di giocare il tutto per tutto per salvare la situazione.

Film ingiustamente snobbato e dimenticato, ma cult per il sottoscritto. Una buona pellicola action, con un Sean Astin mai più così fisicato e momenti d'azione veramente ben realizzati.

Tipica pellicola di genere di inizio anni 90, che merita una riscoperta, secondo me.

Il sedicenne Manuel, figlio dell'ex boss della Magliana Daytona, si infiltra in una festa orgiastica omosessuale, per raccogliere informazioni scandalistiche su un ministro a scopo di ricatto. Il ragazzo, però, non è un criminale e le cose andranno storte, creando un inseguimento ai suoi danni da parte di alcuni poliziotti corrotti, intenzionati a liberarsi di un pericoloso testimone. Solo gli ex complici del padre, forse, potranno salvare la vita del giovane.

Con il suo inconfondibile stile realistico, Sollima racconta ancora una volta una storia di criminalità e redenzione, dove il confine tra bene e male è decisamente labile e l'azione si svolge in una Roma cupa e quasi apocalittica, devastata da un incendio gigantesco che imperversa costantemente sullo sfondo.

Uno dei migliori film italiani dell'anno appena terminato, dove Favino, Mastandrea, Giannini e Servillo (che non mi è mai piaciuto) dominano senza riserve, in un contesto estremamente duro, ma dove c'è anche spazio per credere nel futuro.

Da recuperare per tutti, appena uscirà in home video.

Nick Rivers, cantante popolarissimo e idolo delle ragazze, viene ingaggiato da pseudo nazisti della Germania Est, nel bel mezzo della Guerra Fredda. Sarà coinvolto, suo malgrado, nell'attività della resistenza, tra gag a ripetizione e situazioni surreali.

Dopo il successo de L'aereo più pazzo del mondo, il goliardico trio ci riprova, stavolta con ambientazione diversa, parodiando le spy story più famose.

Val Kilmer, nel ruolo del protagonista, è simpaticissimo e le situazioni più che divertenti. Di certo un cult della commedia parodistica anni 80, a cui non posso fare a meno di essere affezionato.

GRANAAATAAA!!!

Una delle storie migliori e interessanti messe in scena nel 2023, purtroppo senza essere passato dalla sala. Lo trovate su Apple Tv+

La genesi di uno dei videogiochi più famosi dell'universo è solamente il pretesto per parlare di un momento mondiale estremamente delicato, con la Russia comunista ormai a pezzi e la cortina di ferro che non concedeva dilazioni a turisti o chiunque.

Un film che inizia in maniera scanzonata, trasformandosi ben presto in una spy story dal ritmo incalzante. Ottima prova d'attore di Taron Egerton.

Non consideratelo noioso perché non lo è. Al contrario, risulta appassionante dall'inizio alla fine. Non vi pentirete della visione.

L'ho detto, ripetuto e lo ribadisco : uno dei migliori film dell'annata cinematografica appena trascorsa.

Blomkamp prova ancora una volta la sua abilità ed un grandissimo estro nel tuffarsi in un genere completamente nuovo per lui, ottenendo grandi risultati e appassionando anche chi, come il sottoscritto, non gliene chiava una beata favina delle corse in macchina.

Attori bravissimi (Harbour davvero mostruoso!) per una storia che ha veramente dell'incredibile ed è invece vera in tutto e per tutto! Emozionante, adrenalinico e anche commovente...proprio così!

Una pellicola da non lasciarsi scappare!

L'investigatore Erik Visser indaga da incessantemente la caccia ad un feroce e imprendibile serial killer in muta da sub, che emerge dai canali di Amsterdam per mietere vittime.

Il regista de L'Ascensore (bellissimo!) realizza qui un poliziesco decisamente più canonico e dal taglio maggiormente televisivo, ma non per questo meno avvincente e ben girato in tutti gli aspetti.

Originale l'ambientazione e pure l'assassino subacqueo. Un thriller gioiellino di fine anni 80 che non si è cagato quasi nessuno, ma che ha una propria identità ancora solida, almeno per quanto mi riguarda.

Un interessantissimo documentario su un attore straordinario, ingiustamente dimenticato e poco citato, ma che ha dato tantissimo alla cinematografia non soltanto italiana, rinnovando e modernizzando il mondo dello spettacolo brasiliano, paese che ha ospitato Adolfo Celi per ben quindici anni.

Un trattato d'affetto su un padre sempre presente, che il figlio omaggia a dovere, tra testimonianze autorevoli e sentite, ma anche attraverso i personaggi incarnati da Adolfo, tra Sassaroli e Enzo Ferrari, passando inevitabilmente per Emilio Largo.

Sicuramente, uno dei migliori film del 2023, per quanto mi riguarda, nonostante mi sia approcciato ad esso con estrema diffidenza.

Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo sono tartarughe ninja mutanti che, a New York, contrastano il male in tutte le sue forme, anche se il loro sogno sarebbe quello di essere adolescenti come gli umani e omologarsi in tutto e per tutto, per una vita normale.

La minaccia di Superfly costringerà gli eroi con il carapace a combattere nuovamente, aiutati dall'amica giornalista April O'Neil.

Film molto maturo che, parte da una premessa semplice e racconta un sacco di cose, appassionando anche chi magari non era fan del cartone animato veramente basilare. Una solida sceneggiatura ed effetti speciali davvero realizzati, complice un'ottima animazione, rendono quest'opera veramente interessante e completa.

Da recuperare assolutamente, attendendo il seguito, magari gustando una buona pizza.

E siamo così giunti al termine anche di questa settimana ricca di luci, decorazioni, regali, buoni propositi e pellicole natalizie da consigliare.

Dopo aver spaziato fra tutti i generi e dopo tanto zucchero, bontà d'animo e buoni sentimenti, per quale motivo non si deve concludere con un bell'horror passato praticamente inosservato e da molti odiato?

Dopo aver fatto tardi in ufficio la sera delle vigilia di Natale, Angela scoprirà suo malgrado di essere rimasta intrappolata nel palazzo dove lavora, perché il giovane custode Thomas, da sempre ossessionato dalla ragazza, vorrà dichiararsi in tutta la sua follia.

Una pellicola che promette tensione e che ha come protagonisti due attori non eccelsi, ma che si sfangano dai. Può essere una buona visione per un appassionato del thriller a tinte forti che, pur essendo di serie B, non manca di avere qualche guizzo.

E qui siamo di fronte ad un vero e proprio classico natalizio.

Kris Kringle è un anziano e distinto signore che lavora come Babbo Natale ai grandi magazzini Macy's. I bambini lo adorano e anche gli adulti provano grande simpatia per lui.

Forse forse, che il buon Kris non sia proprio il vero Babbo Natale in carne ed ossa? Lui lo sostiene senza indugio, ma sarà compito di un tribunale confermarlo o meno.

Pellicola immortale e ancora ricca di fascino e tenerezza, nonostante gli anni che porta. Un film per tutti, girato in uno splendido bianco e nero, assolutamente non stucchevole né retorico, ma anzi intelligente e con una deliziosa ironia dalla sua parte. Un classico che andrebbe visto ogni Natale, proprio come fa il sottoscritto, per assaporare ancora quella vera magia, assieme alla figura più famosa e amata, vestita di rosso.

Ma dove lo trovate un altro film che annovera al suo interno nientemeno che Babbo Natale, La Fatina dei Denti, il Coniglio Pasquale, Jack Frost e Sandman? Tutti uniti contro il malvagio potere di Pitchblack, che vuole portare le tenebre eterne nel mondo.

Le cinque Leggende è molto più di un film natalizio: è una storia di amicizia, di perdita, di rivalsa, paura e coraggio. Una pellicola straordinaria sotto tutti i punti di vista, che diverte e commuove nella giusta dose.

Produce il buon Guillermo Del Toro e si vede alla stragrande!!!

Beh, che aspettate a (ri)vederlo?

Una famiglia come tante altre che si appresta a festeggiare il Natale. Due gang che si sparano all'impazzata per le strade. Un bambino colpito a morte da un proiettile vagante.

Il padre, tentando di vendicarlo, viene ferito alla gola e non può più parlare. Un anno dopo, la sua vendetta verso chi gli ha tolto il suo affetto più grande, sarà tremenda e spietata.

John Woo torna alla stragrande in questa pellicola matura, per un regista che ormai è considerato uno dei maestri del genere action contemporaneo. Silent Night è un film forse atipico per Woo, ma non per questo meno impattante e incisivo.

Una storia di dolore e morte come se ne vedono poche, ultimamente, con il colpo di genio di eliminare quasi totalmente i dialoghi e facendo entrare, in questo modo lo spettatore ancora meglio nell'animo del protagonista, proteso ormai verso la cieca follia.

Il protagonista Joel Kinnaman è da applausi.

Un Natale di sangue, violenza e vendetta da vedere assolutamente in sala...sperando ci sia ancora.

In verità, ci sarebbe un altro Jack Frost in versione horror, con un serial killer pupazzo di neve che ammazza gente in maniera fantasiosa e freddolosa, ma stavolta rimango sui buoni sentimenti e vi metto quello con Michael Keaton, sempre bravissimo, papà e marito assente che, quando decide di restare con la propria famiglia a Natale, ci si mette il destino di mezzo e lo fa morire in un incidente stradale. Ma, complice un'armonica a bocca dai poteri magici, il nostro torna in vita a ridosso del Natale dell'anno successivo con le sembianze di un corpulento pupazzo di neve, per restare vicino al suo Charlie Boy.

Per molti, questa pellicola leggera e commovente, ma anche divertente, potrebbe essere considerata un vero e proprio Guilty Pleasure, ma non per il sottoscritto, che va fierissimo di vederla tutti gli anni in questo periodo e quindi la consiglia come se non ci fosse un domani.

Jack Campbell ha tutto quello che si può desiderare, almeno in apparenza : un lavoro molto ben retribuito, una Ferrari e una donna diversa ogni sera. Ma questa è davvero la felicità? Un misterioso sconosciuto gli farà dare un'occhiatina a come sarebbe stata la sua vita sua vita se fosse rimasto con la fidanzata di un tempo.

Meraviglioso What If...? natalizio, con uno dei ruoli più belli per Nicolas Cage. Atmosfera alla Frank Capra, splendida colonna sonora e una storia che commuove e fa riflettere.

Da riscoprire assolutamente, in questo periodo.

Ed ecco qui che iniziamo la settimana di Natale delle Recensioni CaRfatiche Podcast! Yeeeeeee!!!

Ehm...iniziamo male, a dire la verità. Perché il nuovo film degli Younuts! è una pellicola abbastanza imbarazzante, nella quale la simpatia di Lillo, nei panni di un elfo pasticcione, non riesce a portare a casa un risultato degno di nota. A voler proprio essere buoni, qualche momento carino può anche esserci, ma una sceneggiatura pasticciata e frettolosa lo fa naufragare miseramente.

Elf Me può essere visto da un pubblico distratto, che ha quasi zero pretese. Un filmetto che si porta a casa, seppur con fatica... ma che si guarda una volta sola e avanza pure.

Lo trovate su Prime, ad ogni modo. Vedete un pochino voi.

Di certo il titolo originale, Merry little Batman, è molto più accattivante...ciononostante, questo simpaticissimo film d'animazione che trovate su Prime, è una visione consigliatissima per le vostre feste.

Il piccolo Damian Wayne, rimasto solo a casa, deve affrontare due gaglioffi che rubano nientemeno che la Bat Cintura donatagli dal padre Bruce, per portarla al perfido Joker, che ha piani molto folli per il Natale di Gotham City.

Divertente, frizzante, commovente, questo film supereroistico natalizio va via che è una meraviglia e anche l'animazione è fantastica, secondo me. Guardatelo, non ve ne pentirete!

Il Natale si sta avvicinando, gli addobbi irrompono nelle case e nelle città e non ci si può esimere dal trovarsi aggrediti da tutti i film a tema che immancabilmente affollano cinema e piattaforme streaming. Ma come dico sempre, la merda è sempre meglio levarcela dalle palle subito e più film di merda di questo non potrete trovare, per rovinarvi il Natale.

Una pellicola che vi PROIBISCO di vedere, a meno che non vogliate davvero incorrere in danni psicologici gravi. Un film che non ha nulla a che vedere col Natale, con l'allegria, con il senso di famiglia e condivisione, perché questa robaccia è la dimostrazione di come Eddie Murphy si sia definitivamente rincoglionito e non si rassegni al tempo che passa e alla certezza che non fa più ridere, ma è soltanto patetico e irritante...e vuole ogni scena per sè.

La trama? Eddie Murphy che vuole gli addobbi più belli di tutti, fa cose e altre cose per non trasformarsi in una statuina, causa patto con elfa fastidiosissima. Bella eh?

Se avete coraggio, lo trovate su Prime, ma Candy Cane Lane è un luogo dal quale vorrete stare alla larga almeno 3000 anni luce, ve lo garantisco...