Ristretto

Una convention della destra identitaria a Bruxelles è stata bloccata, o quasi, dall’intervento della polizia. Tra gli speaker più famosi Nigel Farage e il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Gli agenti sono arrivati su mandato del sindaco di Saint-Josse, uno dei 19 comuni che compongono l’area della capitale belga. Il risultato di questo pasticcio è stato dare ancora più visibilità a un’iniziativa politica che già ne avrebbe ricevuta parecchia.

A sorpresa, si è dimesso il primo ministro dell’Irlanda. Leo Varadkar ha deciso di lasciare per ragioni personali. Tra i possibili fattori politici: l’8 marzo era stato bocciato il referendum, sostenuto dal governo, e di qui a un anno ci saranno le elezioni generali. Resterà in carica finché il partito non sceglierà un successore.

Il nuovo primo ministro del Galles, Vaughan Gething, scrive una pagina di Storia. Diventa il terzo leader di seconda generazione ai massimi livelli della politica del Regno Unito: oltre a lui, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, e quello scozzese Humza Yousaf. Come la si pensi sui loro partiti, peraltro rivali, sono storie di integrazione e di successo.

In Portogallo centrodestra e centrosinistra hanno chiuso praticamente alla pari, al terzo posto l’estrema destra di Chega!, che ha quadruplicato i suoi seggi. Nessuno dei due schieramenti tradizionali arriva alla maggioranza. Finisce l’era di Costa, si va verso governo minoritario e fragile.

La sinistra riparta da Rochdale? Insomma. George Galloway è riuscito a sottrarre un seggio ai laburisti, a un’elezione suppletiva nel Regno Unito, con una piattaforma pro Palestina in polemica con la linea cauta del leader istituzionale Keir Starmer. Per il suo curriculum, però, non è la persona più adatta alla causa.

L’Ungheria ha un nuovo presidente, sempre del partito di Orbán: dal 2022 era Katalin Novák, prima donna nel ruolo, che però si è dovuta dimettere per uno scandalo che è un significativo danno d’immagine per il sistema di potere del primo ministro. Infine Budapest ha finalmente ratificato l’ingresso della Svezia nella NATO.

La Grecia ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso.  È una notizia rilevante da più punti di vista: perché è il primo Paese a maggioranza cristiano-ortodossa a farlo e perché l’iniziativa è stata di un governo di centrodestra, quello di Kyriakos Mitsotakis. La legge, passata anche con i voti dell’opposizione, sanerà un vuoto normativo che ignorava l’esistenza delle coppie omogenitoriali, privandole di fatto di diritti.

In una colonia penale a 2mila chilometri da Mosca, sul circolo polare artico, è morto Alexei Navalny: il principale oppositore di Putin o, meglio, il principale di quelli ancora in vita. Meno di 3 minuti sul dissidente che ha scalfito, con le sue inchieste e la contro-narrazione, la propaganda monolitica del Cremlino.

La Finlandia ha un nuovo presidente, Alexander Stubb, una vecchia conoscenza della politica europea. Non è una figura solo cerimoniale: il presidente guida la politica estera insieme al governo ed è il comandante in capo delle forze armate. Stubb, ex premier, ha vinto di misura, ha deciso di tornare in campo dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Durante la campagna elettorale e nelle interviste, ha ribadito l’importanza, per l’Europa, di restare al fianco di Kyiv.

Non c’è contraddittorio, Tucker Carlson a malapena spiccica parola, mentre il presidente russo Vladimir Putin può dire in modo fluviale tutto quello che vuole. Poche, pochissime notizie in due ore di propaganda spiccia. Putin apre solo alla liberazione, ma in uno scambio di prigionieri, di Evan Gershkovich, il giornalista del “Wall Street Journal” arrestato pretestuosamente a marzo 2023 (e da allora rimasto in carcere).

Il principale partito unionista della regione, il Dup, che da due anni bloccava il governo regionale ha annunciato il ritorno nelle istituzioni. In cambio chiede a Londra una serie di rassicurazioni sui legami post Brexit. Per la prima volta, saranno i repubblicani cattolici di Sinn Féin a esprimere il “first minister”, cioè il governatore.

È venuto fuori che il Regno Unito ha garantito protezione umanitaria a profughi del Ruanda proprio mentre cercava di convincere tutti che quel Paese, dove il governo conservatore vorrebbe trasferire i migranti, fosse “sicuro”. Finora Londra ha versato 240 milioni di sterline al Ruanda, senza che sia stato mandato lì un solo migrante: si risparmierebbe denaro pubblico accogliendo lo stesso numero di migranti nel Regno Unito. 

Decine di migliaia sono scese in piazza, in Germania, contro il partito di estrema destra Alternative für Deutschland, in crescita nei sondaggi. AfD potrebbe esprimere in autunno il suo primo governatore, Björn Höcke in Turingia, e i media hanno rivelato una riunione a Wannsee in cui è stato discusso un “piano segreto” per la deportazione di milioni di migranti. In due minuti.

Il nuovo premier francese, Gabriel Attal, 34 anni. Élisabeth Borne è stata “licenziata” da Macron dopo venti mesi di servizio per cercare di ridare slancio al governo da qui alle elezioni europee di giugno. Era in crisi di consensi e al suo posto è stato promosso Attal, che invece era il ministro più apprezzato nei sondaggi: ritenuto un  possibile successore alle presidenziali del 2027, quando non potrà più candidarsi.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha detto che lascerà la carica prima del tempo, per candidarsi alle prossime elezioni europee. Una scelta che complica un po' i calendari: capiamo quali conseguenze (tra cui quella di poter regalare a Viktor Orbán le “chiavi del gioco” per un po').

In Serbia ci sono state elezioni anticipate: le quarte di fila e le settime dal 2012. Ha vinto (ancora) il partito di Aleksandar Vučić, presidente dal 2017: sulla carta lui non era candidato, ma si è speso in prima persona. Ci sono state denunce di irregolarità, soprattutto nella capitale Belgrado. Un recap.

È diventato virale il “dito medio” della anchor della Bbc, finito pure in un meme del Partito conservatore inglese. La giornalista Maryam Moshiri si è scusata dicendo che era uno scherzo “finito male”. Una settimana dopo l’incidente è uscito il video integrale, che mostra in effetti un conto alla rovescia prima del dito medio. Questa storia dice molto del nostro modo di trattare, e consumare, le notizie. 

La Polonia ha finalmente un nuovo governo: dopo 9 anni di governi nazionalisti, Donald Tusk guida una coalizione europeista che va dal centrodestra alla sinistra ecologista. Perché ci sono voluti due mesi? Riassunto delle puntate precedenti e della fiducia in Parlamento.

Il co-fondatore della Apple, Steve Wozniak, ha ricevuto la cittadinanza serba. Non ha legami familiari con il Paese balcanico, ma si è detto onorato, mentre il presidente Vučić si è vantato “ora potremo dire che un genio dei computer è serbo”. Il 17 dicembre in Serbia ci sono le elezioni anticipate, le settime dal 2012, e Vučić è in piena campagna elettorale per la rielezione. Diciamo che il timing è sospetto. 

In Olanda sono i giorni delle trattative per formare il nuovo governo e va capito se a guidarlo sarà Geert Wilders, il populista di destra che ha vinto le elezioni. L’uomo che potrebbe deciderlo è Pieter Omtzigt, centrista arrivato quarto: mentre parlava con i giornalisti, non si è accorto di avere in bella vista alcune annotazioni. Un caso che ricorda gli “appunti” di Silvio Berlusconi.

Recensione di “Come sfamare un dittatore” (Keller). Un libro per sbirciare la Storia del Novecento dalla porta di una cucina. La prima versione di questo episodio aveva un audio errato, ora corretto. Grazie davvero della pazienza.