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Virthulab - Psicologia Ambienti Virtuali

Virthulab - Psicologia Ambienti Virtuali

By virthulab

Il podcast del Virtual Human Dinamics Laboratory - laboratorio di ricerca scientifica dell'Università degli studi di Firenze che si occupa di temi legati alla psicologia degli ambienti virtuali.

La nostra missione? Facilitare l’approccio delle persone alla scienza e renderle edotte sui principali fenomeni in cui gli utenti incappano vivendo sul web... e di rendere il "Cyberspace a Better Place!"

Credits sigla: Opificio Sonoro Maremmano
open.spotify.com/track/5o6OSO7zNfeKbujBvfoKpt?si=5e5d674f5ce34e70
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19. Manuale Virtuale 2.0 - Come (non) farsi fregare in 3, 2, 1!

Virthulab - Psicologia Ambienti VirtualiApr 14, 2022

00:00
10:43
22. Manuale Virtuale 2.0 - Intelligenti da soli per metà

22. Manuale Virtuale 2.0 - Intelligenti da soli per metà

Uno degli argomenti più dibattuti nella società riguarda proprio il costrutto dell’intelligenza. Ad oggi non c’è ancora una definizione univoca che metta d’accordo tutti. Però in questo marasma di teorie ce ne sono molte interessanti e tante vanno verso l’idea che l’intelligenza non sia qualcosa di isolato, bensì ne esistono differenti tipi. Tra questi, abbiamo pensato di presentarvi il costrutto dell’intelligenza collettiva !

Alcuni studiosi ipotizzano che l’intelligenza collettiva sia la media del QI dei singoli membri del gruppo, pensi di essere d’accordo con questa affermazione?

Ascolta la puntata e scoprilo!!

Bibliografia:

Arnetoli C. (2021). Collective intelligence and social skills: a complex relationship. Thesis

Forsyth, D. R. (2018). Group dynamics. Cengage Learning.

Heylighen, F. (1999). Collective Intelligence and its Implementation on the Web: algorithms to develop a collective mental map. Computational & Mathematical Organization Theory, 5(3), 253-280.

Leimeister, J. M. (2010). Collective intelligence. Business & Information Systems Engineering2(4), 245-248.

Lewis, G. J., & Bates, T. C. (2010). Genetic evidence for multiple biological mechanisms underlying in-group favoritism. Psychological science21(11), 1623-1628.

Jun 04, 202205:57
21. Manuale Virtuale 2.0 - Gamified Learning. L'apprendimento tra level up e minacce aliene

21. Manuale Virtuale 2.0 - Gamified Learning. L'apprendimento tra level up e minacce aliene

I sistemi di e-learning, cioè di apprendimento online, sono emersi come un luogo efficace in cui gli studenti possono interagire con i contenuti online sfruttando l’utilizzo di avatar interattivi per aumentare il coinvolgimento degli studenti al posto di istruttori umani. Che effetto può avere l’utilizzo degli avatar sull’impegno e sul coinvolgimento degli studenti?

Chen et. al, in uno studio del 2016, hanno indagato se e come la presenza sociale dell’avatar possa influenzare l’intenzione di partecipazione degli studenti. Utilizzando due tipi di avatar come fattore di moderazione, dallo studio è emerso che un ruolo importante nel determinare le intenzioni percepite degli studenti di partecipare alle attività di e-learning consiste nella fiducia nell’avatar. La presenza dell’avatar ha infatti avuto un'influenza statisticamente significativa sull’intenzione di partecipazione agendo tramite la fiducia che gli studenti riponevano nell'avatar stesso. Nello studio è si è inoltre osservato un’altra caratteristica degli avatar capace di influenzare le intenzioni di partecipazione degli studenti, ovvero l’attraenza. Un tipo di avatar considerato attraente, rispetto ad un tipo di avatar considerato esperto, ha un effetto di moderazione più forte sul percorso tra presenza sociale e fiducia nell'avatar e tra fiducia e partecipazione percepita.

Per approfondire l’argomento ascolta l'episodio!

Buon ascolto!


Bibliografia:

Chae, S.W., Lee, K.C., Seo. Y.W. (2016). Exploring the Effect of Avatar Trust on Learners’ Perceived Participation Intentions in an e-Learning Environment. International Journal of Human–Computer.Interaction, Volume 32, Issue 5 (2016).

May 20, 202206:10
20. Manuale Virtuale 2.0 - Usi e costumi offline ed online

20. Manuale Virtuale 2.0 - Usi e costumi offline ed online

Da dove nasce il bisogno dell’essere umano di aggregarsi in gruppi?
Perché gli uomini sentono il bisogno di stare con gli altri? 

La psicologia evoluzionista e alcune teorie provano a rispondere a queste domande. Ma il bisogno di creare dei gruppi e delle comunità non si limita alla vita offline, bensì si è diffuso anche negli ambienti virtuali. Secondo te ci sono delle differenze tra i gruppi virtuali e non? per scoprirlo ascolta il nostro ultimo episodio!

Per approfondire l’argomento ascolta l'episodio!

Buon ascolto!


Bibliografia:

Haythornthwaite, C., & Nielsen, A. L. (2007). Revisiting computer-mediated communication for work, community, and learning. In Psychology and the Internet (pp. 167-185). Academic Press.

Postmes, T., & Brunsting, S. (2002). Collective action in the age of the Internet: Mass communication and online mobilization. Social science computer review, 20(3), 290-301.

Tremolanti, C. (2018). Cyber Communities as new “Virtual” Social Structures. Thesis.

May 05, 202209:37
19. Manuale Virtuale 2.0 - Come (non) farsi fregare in 3, 2, 1!

19. Manuale Virtuale 2.0 - Come (non) farsi fregare in 3, 2, 1!

Il fenomeno delle fake news è ormai noto e presente in ogni ambito mediatico, ma come riescono a diffondersi? Su quali meccanismi si fonda il loro potere, e come possiamo proteggerci dal venire influenzati su Internet?

Sono stati messi in evidenza quattro elementi che potrebbero determinare la suscettibilità alle fake news: la mancanza di conoscenza sull'argomento, la mancanza di pensiero critico, il confirmation Bias, e la struttura stessa delle piattaforme dei social media.

Facendo leva su bisogni e tendenze dell'essere umano, in particolare attivando influenza sociale e euristiche di pensiero, alcune false notizie riescono a prendere spazio sul web e a diventare virali: la disinformazione è all'ordine del giorno sui social media, rappresentando un pericolo specialmente per quegli utenti che hanno la tendenza a fidarsi di internet e dei social sia per cercare le informazioni che per verificarne la credibilità.

Le fake news, come gli atti persuasivi, cercano di attivare un percorso di elaborazione periferico a basso sforzo cognitivo, il quale secondo la concettualizzazione di Petty e Cacioppo (1981) rappresenta una modalità di interagire con l'informazione che non prevede un'elaborazione o una riflessione accurata: di conseguenza, sono messaggi che non raggiungono la nostra consapevolezza, ma che comunque ci influenzano portandoci a tendere verso una compliance o una vera e propria persuasione.

In questo mare virtuale di notizie non sempre attendibili, Cooke (2017) incoraggia ad adottare uno stile critico di ragionamento, al fine di essere meno suscettibili all'influenza negativa delle fake news.

Diventa fondamentale conoscere su quali meccanismi operano le fake news, allo scopo di cominciare a proteggersi e a utilizzare i social consapevoli dei rischi cui possiamo andare incontro. Bubble Effect, euristiche e Confirmation Bias sono solo alcuni degli argomenti trattati in questa puntata del podcast!

Per approfondire l’argomento ascolta l'episodio!

Buon ascolto!


Bibliografia:

Mariotti, F. (2019). Fake News Dynamics: the role of Media Self Efficacy. Thesis

Pariser, E. (2011). The filter bubble: What the Internet is hiding from you. Penguin UK.

Apr 14, 202210:43
18. Manuale Virtuale 2.0 - È tutta “farina del nostro sacco”? Come i media influenzano le nostre opinioni

18. Manuale Virtuale 2.0 - È tutta “farina del nostro sacco”? Come i media influenzano le nostre opinioni

Siamo bombardati di informazioni e sottoposti ad opinioni altrui, dunque siamo chiamati spesso a farci un’opinione sull’argomento del momento. Ma siamo davvero liberi da tutto quello che leggiamo, vediamo e ascoltiamo? I media ed i social influenzano le nostre opinioni e, di conseguenza, i nostri comportamenti? Se si, come?

In questa puntata scopriremo insieme quali sono i fenomeni psicologici alla base di questi meccanismi.

Nel 2000 Wahlberg e Sjoberg individuano due livelli di influenza dei media: uno “macroscopico” che fa riferimento alle stime e ai dati numerici in generale, un altro guarda al rischio da una prospettiva “microscopica” rivolgendosi direttamente all’individuo o alla sua rete sociale. Anche la Teoria dell'agenda setting di McCombs e Shaw ci spiega che i media, selezionando giorno per giorno le notizie da mostrare, modellano le nostre prospettive del mondo dando forma al “cosa” pensare.

Per approfondire l’argomento ascolta l'episodio!

Buon ascolto!


Bibliografia:


Mar 24, 202210:04
17. Manuale Virtuale 2.0 - Incollati allo schermo: Social Network e Stili di Attaccamento

17. Manuale Virtuale 2.0 - Incollati allo schermo: Social Network e Stili di Attaccamento

I nostri pensieri, i nostri modi di agire e approcciarci agli eventi di tutti i giorni o alle relazioni con gli altri: questi, per quanto differenti, hanno un comune denominatore che ci portiamo dietro sin dall’infanzia.

Lo psicoanalista britannico John Bowlby introdusse per primo il concetto di attaccamento e ne individuò pure le differenze in termini di stile, definendolo una relazione stabile che si instaura tra il bambino e l’adulto che se ne prende cura dalla nascita e si genera sulla base degli scambi interattivi che si svolgono tra i due (Bowlby, 1969).

Lo stile di attaccamento con il proprio caregiver - differenziato in sicuro, evitante e ansioso/ambivalente – va in genere a indirizzare gli atteggiamenti delle persone durante il corso della propria vita, influendo tra le altre cose pure sull’utilizzo dei social networks.

Una peculiarità interessante degli stili di attaccamento è infatti la capacità di poter predire i comportamenti degli individui nelle comunità virtuali: una persona con uno stile di attaccamento sicuro è spesso soddisfatta delle proprie relazioni online, al contrario degli individui caratterizzati invece da uno stile ansioso ambivalente che, per compensare questa insoddisfazione, passano in media molto più tempo sui social motivati da una ricerca di supporto emotivo o di un’evasione dalla realtà (Erglu, 2016). 

Abbiamo parlato molto più nello specifico di questo e tanto altro nell’ultimo episodio del Podcast dal titolo “Incollati allo schermo: social network e stili di attaccamento”. Se non l’hai ancora ascoltata puoi trovare il link nella nostra biografia :)

Pensi che conoscere questo meccanismo psicologico sia stato d’aiuto o interessante? Faccelo sapere nei commenti! 

Buon ascolto! 


Bibliografia: 

Ballarotto, G., Volpi, B., Marzilli, E., & Tambelli, R. (2018). Adolescent Internet abuse: A study on the role of attachment to parents and peers in a large community sample. BioMed research international, 2018. 

Pimpini C. (2019). Attachment style and Social Network: a complex relationship. Thesis.

Mar 09, 202206:30
16. Manuale Virtuale 2.0 - Virtualmente disimpegnati: problemi morali

16. Manuale Virtuale 2.0 - Virtualmente disimpegnati: problemi morali

Con il concetto di “disimpegno morale”, Albert Bandura (2016) fa riferimento alla capacità che abbiamo di disimpegnarci dalle nostre auto-sanzioni morali e di venire a patti con i nostri criteri morali, riuscendo a mantenere comunque un senso di integrità.

Guerra e terrorismo. Ma anche semplici interazioni quotidiane online sui social network. Sono tante le situazioni in cui le persone agiscono al di fuori dei limiti dell’etica e della morale, talvolta giustificandosi.

Gli individui in genere cercano coerenza nelle proprie credenze morali per evitare una discrepanza tra ciò che ritengono giusto e come si comportano effettivamente. Questo perché i conflitti tra comportamenti e credenze inconsistenti generano classicamente sentimenti di disagio psicologico noti come dissonanza cognitiva (Festinger, 1957)

è interessante osservare come attraverso alcuni meccanismi, chiamati di disimpegno morale, gli individui possano mettere in atto comportamenti violenti o inumani mantenendo comunque una certa integrità e un senso di coerenza con sé stessi. La diffusione della colpa, la distorsione delle conseguenze e la giustificazione morale sono solo alcuni dei principali meccanismi di disimpegno morale attraverso cui, condotte normalmente considerate come immorali e inumane, vengono percepite come accettabili.


Ascolta il nostro podcast per saperne di più!

E lasciaci un commento o una recensione!  Buon ascolto!


Bibliografia:

Donnini G. (2018). Moral Disengagement in virtual environments: a literature review. Thesis.

https://www.lumsa.it/sites/default/files/UTENTI/u1416/disimpegno%20morale%20ok.pdf

Feb 24, 202211:20
15. Manuale Virtuale 2.0 - Vr e Fobie specifiche
Feb 10, 202209:31
14. Manuale Virtuale 2.0 - Apatia del testimone. Bystander effect in CMC.

14. Manuale Virtuale 2.0 - Apatia del testimone. Bystander effect in CMC.

L’effetto spettatore è uno dei fenomeni più conosciuti nell’ambito della psicologia sociale. La sua popolarità deriva di un terribile episodio di cronaca nera avvenuto negli anni 60 in America. 

In questo episodio illustreremo le variabili psicologiche che riducono la partecipazione delle persone ed il loro intervento in situazioni di bisogno ed analizzeremo alcuni studi che hanno provato a valutare se il fenomeno fosse presente anche nelle situazioni mediate da computer.

Ascolta il nostro podcast per saperne di più!

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Bibliografia:

Bartolini C., Duradoni M. (2021) Antecedents and outcomes of the online bystander effect. Università degli studi di Firenze

Jan 26, 202212:00
13. Manuale Virtuale 2.0 - False identità online. Il Catfishing.

13. Manuale Virtuale 2.0 - False identità online. Il Catfishing.

Sicuramente avrai sentito parlare di catfishing ultimamente e molto probabilmente tante domande sul fenomeno frullano ora nella tua testa! 

Il catfishing è descritto come la finzione intenzionale di essere un’altra persona o qualcuno che non esiste, con lo scopo di prendere in giro, approfittarsi o manipolare altri utenti, come alcuni recenti casi di cronaca ci hanno mostrato. Perché le persone fanno catfishing? 

Ascolta il nostro podcast per saperne di più!

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Bibliografia:

Drouin, M., Miller, D., Wehle, S. M., & Hernandez, E. (2016). Why do people lie online? “Because everyone lies on the internet. Computers in Human Behavior, 64, 134–142.

Ellison, N. B., Hancock, J. T., & Toma, C. L. (2011). Profile as promise: A framework for conceptualizing veracity in online dating self-representations. New Media & Society, 14, 45–62.

Hall, J. A., Park, N., Song, H., & Cody, M. J. (2010). Strategic misrepresentation in online dating: The effects of gender, self-monitoring, and personality traits. Journal of Social and Personal Relationships, 27(1), 117–135.

Mosley, M. A., Lancaster, M., Parker, M. L., & Campbell, K. (2020). Adult attachment and online dating deception: a theory modernized. Sexual and Relationship Therapy, 35(2), 227-243.

Pew Research Center. (2016). 15% of American adults have used online dating sites or mobile dating apps.

Toma, C. L., Hancock, J. T., & Ellison, N. B. (2008). Separating fact from fiction: An examination of deceptive self-presentation in online dating profiles. Personality and Social Psychology Bulletin, 34(8), 1023–1036.

Jan 13, 202209:03
12. Manuale Virtuale 2.0 - Perché le persone litigano online? Il fenomeno della polarizzazione

12. Manuale Virtuale 2.0 - Perché le persone litigano online? Il fenomeno della polarizzazione

È normale nella vita di tutti i giorni assistere a delle discussioni che sfociano in dei veri e propri scontri tra schieramenti. Un luogo in cui questo fenomeno è ancora più evidente e, quasi caratteristico, è proprio sui social. Stiamo parlando alla Polarizzazione!

Un esempio? Vi viene in mente qualcosa se diciamo "vaccini"? 

Sicuramente l'avete notato anche voi! 

Nell'episodio analizziamo altri esempi e cerchiamo di rendere noti i fattori che prendono parte a questo fenomeno!

Ascolta il nuovissimo episodio sulle maggiori piattaforme di streaming: https://znap.link/Virthulab

E lasciaci un commento o una recensione!

Buon ascolto!

Bibliografia:


Spohr, D. (2017). Fake news and ideological polarization: Filter bubbles and selective exposure on social media. Business Information Review, 34(3), 150-160.

Borum, R. (2011a). Radicalization into violent extremism I: A review of social science theories. Journal of strategic security, 4(4), 7-36.

Cliff, A. V. (2006). Disinhibition and terrorism.

Dec 30, 202111:12
11. Manuale Virtuale 2.0 - Puoi diventare chi non credi di essere?

11. Manuale Virtuale 2.0 - Puoi diventare chi non credi di essere?

Nel nuovo episodio della rubrica #ManualeVirtuale , parliamo della deindividuazione.

Perché gridiamo e saltiamo allo stadio? Perché è più facile che in  gruppo si scateni una forma di violenza? Perché con gli altri facciamo  cose che da soli non faremmo?

Ecco  a voi il primo episodio di Manuale Virtuale 2.0 che risponderà a queste  domande: parliamo del fenomeno della deindividuazione, raccontandovi  gli esperimenti più importanti e da dove nasce lo studio di questo  costrutto.

Con la parola  deindividuazione ci riferiamo ad un processo psicologico in cui alcuni  fattori, riducendo l’identificabilità sociale e l’autoconsapevolezza  dell’individuo all’interno di un gruppo, rende possibili comportamenti  che normalmente sono inibiti.

Ref.

Ravenna M. (2004). Carnefici e vittime. Le radici psicologiche della Shoah e delle atrocità sociali. Bologna: Il Mulino.

Reicher, S. D., Spears, R., & Postmes, T. (1995). A social identity model of deindividuation phenomena. European review of social psychology, 6(1), 161-198.

Zimbardo  P. (2007). The Lucifer effect. How good people turn evil. Trad. it.  L’effetto Lucifero. Cattivi si diventa? Milano: Cortina, 2008.

Diener,  Edward, et al. "Effetti delle variabili di deindividuazione sul furto  tra i dolcetti o scherzetti di Halloween". Giornale di personalità e  psicologia sociale, vol. 33, n. 2, 1976, pagg. 178-183.

https://psycnet.apa.org/record/1976-20842-001

Per riflessioni o curiosità invia una mail a virthulabsocial@gmail.com

Dec 15, 202112:20
10. VirthuPills - Le azioni contano più delle apparenze: gli effetti di un avatar sui comportamenti dei giocatori.

10. VirthuPills - Le azioni contano più delle apparenze: gli effetti di un avatar sui comportamenti dei giocatori.

I videogiochi fanno male.

#stramegafake. Nonostante si sia sentito dire numerose volte che giocare ai videogiochi portasse inevitabilmente a comportamenti negativi, negli ultimi anni alcuni studi stanno disconfermando queste teorie. nello studio analizzato in questo episodio gli autori analizzano come il comportamento dei personaggi possa portare alla pratica di comportamenti pro-sociali.

Fateci sapere cosa ne pensate sui nostri canali social.

Buon ascolto !

Nov 24, 202113:33
9. Manuale Virtuale - Proteus Effect: L'avatar che è in te

9. Manuale Virtuale - Proteus Effect: L'avatar che è in te

Nel nuovo episodio della rubrica #ManualeVirtuale , parliamo del Proteus Effect.

Si tratta di un fenomeno che può colpire gli individui negli ambienti virtuali quando questi si identificano con il proprio avatar. Il loro comportamento non è più guidato ed organizzato dalle norme personali, ma viene invece modificato dalle caratteristiche dell’avatar.


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Per riflessioni o curiosità contattaci sui social o invia una mail a virthulabsocial@gmail.com


Ref.:

Aymerich-Franch, L., Karutz, C., & Bailenson, J. N. (2012). Effects of facial and voice similarity on presence in a public speaking virtual environment. In Proceedings of the International Society for Presence Research Annual Conference (pp. 24-26).

Johnson, R. D., & Downing, L. L. (1979). Deindividuation and valence of cues: Effects on prosocial and antisocial behavior. Journal of Personality and Social Psychology, 37(9), 1532.

Merola, N., Penas, J., & Hancock, J. (2006). Avatar color and social identity effects: On attitudes and group dynamics in virtual realities. Paper presented at the ICA 2006, Dresden, Germany.

Ratan, R., Beyea, D., Li, B. J., & Graciano, L. (2020). Avatar characteristics induce users’ behavioral conformity with small-to-medium effect sizes: A meta-analysis of the proteus effect. Media Psychology23(5), 651-675.

Yee, N., & Bailenson, J. (2007). The Proteus effect: The effect of transformed self-representation on behavior. Human communication research, 33(3), 271-290.


Nov 05, 202106:41
8. VirthuPills - L’evoluzione delle relazioni: nasce, cresce e cyberstalking

8. VirthuPills - L’evoluzione delle relazioni: nasce, cresce e cyberstalking

“Cyber ​​intimità" è un termine ancora oggi piuttosto nebuloso, in questo episodio trattiamo la sua iniziale definizione ed alcuni dei principali aspetti legati allo sviluppo e al mantenimento di una relazione sentimentale mediata dall’utilizzo di dispositivi online.
Oct 28, 202112:21
7. Manuale Virtuale - Self disclosure: l'autorivelazione online

7. Manuale Virtuale - Self disclosure: l'autorivelazione online

La self-Disclosure (ossia l’auto-rivelazione) è un fenomeno facilmente identificabile ed osservabile nella vita di tutti i giorni. Si riferisce ad “ogni messaggio riguardo se stessi che una persona comunica ad un’altra”. Essa è fondamentale, ad esempio, nelle relazioni: dalle di semplici interazioni con gli amici, con i famigliari o con gli estranei, e, soprattutto, all’interno di quelle relazioni dove esprimere sé stesso è determinante come, ad esempio, nel percorso psicoterapeutico. In questo episodio del podcast del Virthulab, laboratorio di ricerca dell'UniFi, illustriamo le dinamiche e i risultati degli studi recenti di tale fenomeno correlato agli ambienti virtuali.    

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Per riflessioni o curiosità contattaci sui social o invia una mail a virthulabsocial@gmail.com   


Ref.:

Derlega, V., Winstead, B. Wong, P., & Greenspan, M. (1987). Self-disclosure and relationship development: An attributional analysis. In M. E. Roloff & G. R. Miller (Eds.), Interpersonal Processes: New Directions in Communication Research (pp. 172-187). 

Thousand Oaks, CA: Sage Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2017/04/comunicazione-mediata-da-computer-self-disclosure/   Derlega, V. L., Metts, S., Petronio, S. & Margulis, S. T. (1993). Self-disclosure. Sage, London.   

Taddei, S. Contena, B., & Grana, A. (2010). Does web communication warm-up relationships? Self-Disclosure in Computer Mediated Communication (CMC). Bollettino di Psicologia Applicata 260, 13-22. 

Wheeless, L.R., & Grotz, J. (1976). Conceptualization and measurement of reported self-disclosure. Human Communication Research 2, 338-346 


Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2017/04/comunicazione-mediata-da-computer-self-disclosure/

Oct 22, 202106:25
6. VirthuPills - Gli effetti della realtà filtrata

6. VirthuPills - Gli effetti della realtà filtrata

Postare selfie sui social è un modo e oramai popolare di presentarsi. Gli utenti condividono i loro selfie mostrando immagini positive o desiderabili di sè stessi.  Dato l’aumento di popolarità del self-posting, i ricercatori hanno deciso di studiare gli effetti di questo tipo di attività sulle giovani donne, analizzando, in particolare, i disturbi che ne possono derivare, come, ad esempio, l’insoddisfazione corporea.

Oct 14, 202106:23
5. Manuale Virtuale - FOMO: La paura di essere tagliati fuori

5. Manuale Virtuale - FOMO: La paura di essere tagliati fuori

Hai mai sentito parlare di FoMO? Se scrolli spesso le home dei tuoi social per paura che gli altri si stiano divertendo più di te, le due cose potrebbero essere correlate. La FoMO, ovvero Fear of Missing Out,  è la paura di essere tagliati fuori e collega i bisogni sociali degli individui con l'impegno sui social network e la dipendenza da smartphone. La FOMO comporta il desiderio, che talvolta può diventare ossessivo, di monitorare continuamente ciò che viene pubblicato dai nostri amici e conoscenti sui social network: questo obbliga le persone a rimanere connesse online 24 ore su 24. In questo episodio del podcast del Virthulab, laboratorio di ricerca dell'UniFi, illustriamo le dinaliche e le implicazioni di tale fenomeno correlato agli ambienti virtuali. 

Canale Instagram: https://www.instagram.com/virthulab/ 

Grafica riassuntiva FoMO: https://www.instagram.com/p/B3cmz58oTkO/  


Bibliografia: 

Blackwell, D., Leaman, C., Tramposch, R., Osborne, C., & Liss, M. (2017). Extraversion, neuroticism, attachment style and fear of missing out as predictors of social media use and addiction. Personality and Individual Differences, 116, 69-72.  

Przybylski, A. K., Murayama, K., DeHaan, C. R., & Gladwell, V. (2013). Motivational, emotional, and behavioral correlates of fear of missing out. Computers in human behavior, 29(4), 1841-1848.

Jun 29, 202105:08
4. VirthuPills - Le interazioni oggi: io, te & il Phubbing

4. VirthuPills - Le interazioni oggi: io, te & il Phubbing

Nell'episodio 3 di #ManualeVirtuale abbiamo parlato del Phubbing, un fenomeno sempre più diffuso oggigiorno. 

In questo episodio di #VirthuPills indaghiamo le conseguenze di questo comportamento sul nostro interlocutore e su chi ci sta intorno. Prendendo in esame un recente studio, vi illustriamo i processi, i meccanismi e le conseguenze che il phubbing ha sulle interazioni sociali. 

Scrivici un feedback a virthulabsocial@gmail.com

Canale Instagram: https://www.instagram.com/virthulab/

Grafica riassuntiva: https://www.instagram.com/p/CBTWrtgIc-5/


Bibliografia:

Nuñez, T. R., Radtke, T., & Eimler, S. C. (2020). A third-person perspective on phubbing: Observing smartphone-induced social exclusion generates negative affect, stress, and derogatory attitudes. Cyberpsychology: Journal of Psychosocial Research on Cyberspace, 14(3).

Jun 22, 202109:16
3. Manuale virtuale - Snobbare gli altri usando uno schermo: il Phubbing
Jun 15, 202104:02
2. VirthuPills - Perchè tutti sono d'accordo con te sui social: il fenomeno dell'Echo Chamber

2. VirthuPills - Perchè tutti sono d'accordo con te sui social: il fenomeno dell'Echo Chamber

Se passi molto tempo sui social e ti sembra che tutte le persone la pensino nel tuo stesso modo, è probabile che tu sia esposto all’Echo Chamber Effect. La letteratura afferma che gli utenti dei social network tendano a interagire maggiormente con le persone che hanno idee e attitudini simili alle loro, e questo può portare ad una condizione in cui le informazioni, le idee o le credenze vengono amplificate o rafforzate dalla comunicazione all'interno di un sistema definito.

Ma quali sono le conseguenze di queste interazioni? E quanto possono influenzare gli individui?

In questo primo episodio della rubrica #VirthuPills illustreremo l’esperimento di Luzsa e Mayr (2021) per scoprire insieme le conclusioni a cui sono giunti. 


Reference:

https://cyberpsychology.eu/article/view/12254/11932

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Jun 08, 202109:06
1. Manuale Virtuale - Cosa ti nasconde internet?

1. Manuale Virtuale - Cosa ti nasconde internet?

Hai mai notato che gli annunci delle pubblicità a cui sei esposto online sono collegati a ricerche che hai effettuato precedentemente? 

Il sistema di personalizzazione delle ricerche sui siti registra la storia del nostro comportamento online. Gli utenti del web, dunque, vengono esposti principalmente a contenuti o pubblicità in linea con i loro interessi. 

Tale effetto, ampiamente studiato dai ricercatori che si occupano di psicologia degli ambienti virtuali, è definito "bubble effect". Nel primo primo episodio del podcast del Virthulab, laboratorio di ricerca dell'Unifi, illustriamo le dinamiche e le implicazioni di tale fenomeno negli ambienti virtuali.  

Canale Instagram: https://www.instagram.com/virthulab/

Grafica riassuntiva Echo Chamber: https://www.instagram.com/p/CLcWJK5FvbP/

Grafica riassuntiva Bubble Effect: https://www.instagram.com/p/BvSDNZrFt4w/


Bibliografia:

Pariser, E. (2011). The filter bubble: What the Internet is hiding from you. Penguin UK.

Dubois, E., & Blank, G. (2018). The echo chamber is overstated: the moderating effect of political interest and diverse media. Information, communication & society, 21(5), 729-745.

May 27, 202105:23
May 26, 2021

May 26, 2021

May 26, 202100:59