CHE TUTTO STRIDA
By Valeria Disagio
CHE TUTTO STRIDAMay 04, 2022
Vegan Gyros Vemondo | DISCOUNT OR DIE
Mai mangiato il gyros in vita mia.
La cucina greca è approdata nel post-aperitivo urbano che già non mangiavo bestie e poi i miei vecchi hanno mangiato male in un ristorante greco a Parigi nel 1992.
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Vegan Sticks Vemondo: cattivi e non sense come Axl Rose | DISCOUNT OR DIE
Ed io dico che se qualcosa non può essere nobilitato dal fritto e dal limone allora per questa cosa non c'è salvezza.
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Hummus Vemondo del Lidl | DISCOUNT OR DIE
Sai che cosa? L'hummus rosa
Articolo originale su Discontordie.org
Tramezzino vegan Vemondo del Lidl | DISCOUNT OR DIE
Tramezzino vegano Vemondo del Lidl e il core dell’essere civile
Articolo originale su Discountordie.org
Falafel Vemondo del Lidl | DISCOUNT OR DIE
Articolo originale su Discountordie.org
I falafel Vemondo del Lidl hanno un buon profumo. Ed è la prima cosa che ho notato appena aperta la confezione. Una volta liberate queste simpatiche sfere di preparazione alimentare vegetale precotta, con il 70% di ceci, cipolla, amido di tapioca, olio di semi di girasole, il 2% di prezzemolo, sale, coriandolo, cumino, aglio disidratato, aceto in polvere, pepe e sorbato di potassio atto a conservare tutto ciò che ho elencato sino ad ora; mi viene da dire che la TRADIZIONE ITALIANA abbia vinto su quelle brutte spezie esotiche che dovrebbero avere, come unico obiettivo, quello di scadere nelle nostre dispense. Ciò che sente il mio naso etrusco è chiaramente il profumo glorioso del prezzemolo e dell’aglio.
E muto il coriandolo… e muto il cumino che, nonostante la loro arroganza, periscono sotto la genuina spontaneità delle più note e confortevoli fragranze dell’amico aglio e del simpatico prezzemolo, che fanno dormire sonni tranquilli e ti fanno sentire a casa come il dire “non sono razzista ma” per poi poter dire qualcosa di profondamente razzista, o mettere le mani avanti e con un disclaimer del tipo “Lo so, è brutto da dire ma…”. Io lo faccio sempre, inizio ogni frase dicendo “Lo so, è brutto da dire MA…”
Lo so, è brutto da dire ma il prezzemolo e l’aglio sono come dire “Not all men” e far sentire tutti, immediatamente, a loro agio con il fatto di non aver ucciso nessuna donna. Non come il cumino e il coriandolo che, invece, creano quel profondo disagio dei peli sotto le ascelle di una Instagrammer che però ha passato 4,2 ore a farsi dei segni di guerra con fondotinta di nuance differenti che vanno dal marrò al fuxia per trasformare un naso etrusco come il mio, in un bottoncino arrossato dal pudore di teenager protagonista di un hentai.
Ma i falafel Vemondo in vendita alla Lidl sanno di buono. Sanno di quello che sanno i piatti italiani e poco importa se sono falafel che, forse, a nostra insaputa stanno minando le nostre certezze magari facendoci abituare un pochino alla volta, giorno dopo giorno, al sapore del coriandolo e del cumino.
In ogni caso sono davvero buoni. E ve li raccomando.
16. Ding dong, the witch is dead | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
15. Il nostro nome è un segreto | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
14. REPORT | Novembre 2041, Mosca. Doppia D come Dorotea Disastro | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
La canzone iniziale e finale è un'interpretazione di "Lungo i binari del treno / По трамвайным рельсам" by Yanka Dyagileva cantata da me ai tempi dei "tour scemi" (cit.) in Russia insieme ai Kalashnikov Collective. Esperienza che, ovviamente, ha ispirato buona parte di questo romanzo.
Se volete sapere qualcosa di più sui "tour scemi in Russia" trovate tutto il reportage qui.
13. Muori, muori mia adorata! | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
I mortificatori di Valeria Disagio | Teaser video
Chi sono i mortificatori? Ascolta l'audiolibro scritto e letto da Valeria Disagio. "I Mortificatori" è un thriller dalle tinte piuttosto violente ed orrorifiche, ma divertente. Ambientato in una piccola città di provincia, tra artisti, artistoidi, punx, sociopatici e leggende metropolitane che ruotano attorno a una setta che si narra rapisca artisti talentuosi distrutti dall'egocentrismo, dalla depressione o dagli eccessi e ne simulino la morte, per poi rieducarli a furia di supplizi e schiaffoni. Che tutto strida Lo stridere, il ringhiare e la gioia violenta che si fanno spazio tra racconti, romanzi, fanzine o intonando un canto. O.S.T. "Awake Arise Silence" by MARTHE
12. Il grande rogo | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
11.Report - Novembre 2041, Mosca. Pochi istanti prima del concerto | IL GRANDE ROGO DEL 25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
10. Cuore di cane | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
+ "Cuore di cane" dei Kafka dall'album "The Will" del 2004
9. Report#4 | 31 ottobre 2041, lasciando Minsk per la 100° data del tour. Destinazione Kiev.
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
Feat: "Rebel girl" Bikini Kill
8. Senti il richiamo | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
7. Report#3 - 14 Giugno 2040, in strada verso il Bauwagenplatz di Strasburgo | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
6. La vita che loro ci devono | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
5. Report#2 - 13 giugno 2040, Frontiera Nord, Monte Orsa | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
4. D.D. è una punk rocker, ora | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
3. REPORT#01 - 12 giugno 2040, Linea Cadorna, Monte Orsa | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
2. È tempo di andare a nanna per la democrazia | IL GRANDE ROGO DEL '25
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
Copertina dell'episodio elaborata da un dettaglio di un disegno di Miles Johnston.
1.Stati di agitazione | IL GRANDE ROGO DEL '25 di Valeria Disagio
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
IL GRANDE ROGO DEL '25 | Prefazione
"Il grande rogo del '25" è un romanzo in progress scritto, letto e montato da Valeria Disagio.
Musiche di Heimat Der Katastrophe.
CONCLUSIONE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio.
FINE
TRENTASEI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio.
Penultimo capitolo di "i mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Lei era lì. In cima alle scale. Abbagliata dal balenare del temporale. Bianca e argento come la luna, nera come la notte e rossa come il sangue. A parte il viso che ricordava una maschera e lo sguardo folle, sembrava in buona salute, ma Orso non aveva avuto il tempo di riflettere: quattro sagome oscure le si stavano scagliando contro, armate di bastoni e martelli. Fossero stati persino dei monaci tibetani, erano in quattro contro uno, come i peggiori fascisti, e ciò fu sufficiente per giustificare e legittimare quello che Orso stava per fare.
«Aaargh!» urlò ancora più forte, cercando di mettere in moto la piccola motosega che però continuava a singhiozzare, ruttare e spegnersi in piccoli conati.
TRENTACINQUE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Episodio numero 35 di "i mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Adele, con i capelli tanto biondi da sembrare bianchi tirati all’indietro, il nastro color argento a fasciare polsi e palmi della mani come un boxeur, la bocca senza denti e i colori delle maschere kabuki dipinti con il sangue sul volto, doveva essere qualcosa di terribile e sublime.
«Davvero un peccato morire questa notte» pensò.
TRENTAQUATTRO // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Capitolo numero 34 di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Un lampo, seguito da un tuono, illuminò a giorno per un breve istante il Paese dei balocchi che si stagliava davanti a lui. Era immensa e spettrale. Magnifica e decadente. Orso sperò che per quanto spettacolare quel luogo non si rivelasse la sua tomba.
TRENTADUE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio.
Capitolo numero 32 di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
«Qualsiasi sia il nome con cui la si chiama, la nostra è un’antica congregazione che esiste da secoli. Si narra che all’inizio non fosse altro che una piccola comunità di religiosi eruditi che conoscevano l’arte e la scienza e ne custodivano e ne tramandavano il sapere. Curavano i re folli di potere e i guerrieri malati per il troppo dolore che avevano compiuto o visto compiere. Ma forse sono solo leggende... Quello che so di certo è che per secoli e secoli la mente e il corpo venivano considerati un’unica cosa, come l’uomo all’interno della natura. Con il tempo, con il progresso e l’evoluzione, l’uomo e la nostra psiche con il resto delle funzioni organiche, hanno assunto un ruolo di dominio e supremazia. L’uomo ha calpestato la madre terra e la moderna psicologia ha elevato a livello, oserei dire magico o religioso, tutto ciò che concerne le nostre emozioni, i nostri pensieri o la nostra follia... Eppure ciò che conta e ha sempre contato è la carne»
TRENTATRE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Capitolo numero 33 di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio featuring Gatto che miagola.
«Sono una volpe» disse alla bestia assassina e predatrice nello specchio.
TRENTUNO // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Trentunesimo capitolo del romanzo "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
«Me lo ricordo Carlo Bermann, ma io non le guardavo quelle cose. Troppo cervellotico, troppo intellettualoide... A me piaceva Gian Maria Volonté, la Wertmüller e persino Ugo Tognazzi... Quel Bermann lì aveva la puzza sotto il naso. Me lo ricordo perché aveva fatto un gran pasticcio in occasione di...» inforcò gli occhiali che pendevano con un catenella dal suo collo, e leccandosi la punta del dito, sfogliò alcune pagine. La sua scrittura, nonostante gli anni, era testimone di numerose bacchettate inferte durante le lezioni di bella calligrafia della scuola dell’obbligo.
«In occasione della Mostra del cinema di Venezia del 1977... Sì, era il 1977, l’anno in cui è nata mia figlia Laura. Avevo il pancione e non riuscivo a mangiare nulla. Durante la gravidanza mi era venuto un autentico disgusto per la carne. Mi sembrava di avere dei cadaveri nel piatto... Glielo dico perché, se così non fosse stato, forse non mi sarei ricordata di quel farabutto, insieme a quelle sciagurate delle attrici del suo film, tutte nude, che avevano fatto irruzione con gli altri durante la cerimonia, ricoperti di sangue dalla testa ai piedi. Erano entrati, erano saliti sul palco e avevano cominciato a tagliarsi con delle lamette per contestare non mi ricordo cosa.»
TRENTA // I MORTIFICATORI | Horro d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Trentesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Chissà se le avrebbero creduto, se mai fosse sopravvissuta, che a salvarla era stata una barretta di cereali ricoperta di caramello e cioccolato fondente...
VENTINOVE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventinovesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
«Accomodati, Orso. Incredibile, hai i suoi occhi...» disse, posando sul piano di legno una ciotola con dentro delle more nere come la notte.
«Mangia, le ha raccolte per te.»
«Lei?» chiese, sedendosi su uno sgabello e prendendo una mora tra le dita. Era soffice e succosa, eppure decise di non mangiarla. La ripose nella scodella.
«Adele?» osò chiedere.
«No caro, non lei. Ma mi piacerebbe... Sapessi quanto vorrei che Adele fosse qui a raccogliere more per te, ma non è così purtroppo. Adele non è qui.»
L’uomo sentì tutto il sangue del suo corpo franare a una velocità malsana e innaturale nell’estremità inferiore dei suoi arti. La morte... la morte doveva essere una sensazione analoga. Ne era certo.
«Adele non è qui... Quella povera ragazza è in un mare di guai, temo.»
«Lo so, Adele è con i mortificatori. Se non è qui allora voi chi siete?»
VENTOTTO // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventottesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Adele strinse il bisturi nel pugno e non aprì bocca.
VENTISETTE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventisettesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
La donna, con un paio di movimenti nervosi della mano sul mouse, fece partire il video che il direttore Pratelli le aveva appena inviato. Dopo pochi secondi deglutì e si portò entrambe le mani verso il volto, impallidendo sotto il fitto strato di fondotinta. I quattro uomini più la segretaria videro Federica Stabile tormentarsi le labbra, mordendosele. Dalla sua impeccabile bocca rosa antico emerse quello che poteva essere definito un rutto, ad anticipare un imminente conato di vomito che, però, la donna riuscì a domare. Stava per rimettere la colazione.
VENTISEI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventiseiesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
L’arte non può essere finzione o inganno per questo non possiamo ingannare lo spettatore con l’artificio della postproduzione. Noi non scendiamo a patti con il pubblico, perché noi non lo inganniamo e perché noi non abbiamo bisogno della sua legittimazione. La nostra trottola gira perché è fatta di vita, di carne e di sangue. L’artista creatore dispone della vita e della morte della sua creazione. Abbattere ogni limite. Sconfinare sulla linea della morale. Destrutturare il concetto di vita o di morte. L’arte e il suo creatore trascendono e rifiutano il concetto di decadimento fisico, d’invecchiamento anagrafico. La malattia, la morte, il dolore. Rinunciare alle pulsazioni animali, a quel corpo-scafandro che ci affossa e inabissa nella concretezza della mediocrità esistenziale. Quanti? Quanti di voi possono ritenersi più vivi delle opere immortali che gli artisti hanno consegnato alla storia? È forse vivo lo scribacchino in clausura, che esiste dietro a uno schermo del computer e sentenzia, condanna e si arroga il diritto di dire ciò che è buono e ciò che non lo è secondo i suoi parametri da animale-morente? Noi aneliamo all’immortalità. Noi destrutturiamo il corpo. Rinunciamo alla vita animale per vivere per sempre. Come monaci che attraverso la privazione e la sofferenza del corpo sconfiggono il naturale disfacimento delle membra volti a conquistare l’eterno. Oggi la nostra sorella Adele rinuncia al suo nome e si avvia a un percorso che poche altre, prima di lei, hanno avuto l’onore di cominciare. Lei è la prescelta, perché è pura nonostante sia vissuta in mezzo alla lordura. Lei ha smascherato il guitto, il burattinaio delle menzogne e delle convenzioni. Colui che accusa, senza capire. Colui che è tanto cieco da non conoscere. Non è stato il primo e non sarà l’ultimo. Ma ciò che nasce non è detto che debba morire. Noi, oggi, le infonderemo il primo respiro di quella nuova vita che non avrà fine.
VENTICINQUE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Venticinquesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo edito da Agenzia X di Valeria Disagio. Letto da Valeria Disagio.
L’ascensore, che doveva essere stato costruito in epoche più recenti – un trentennio prima a occhio e croce – portava tutti i segni del rancore, dell’impotenza e della noia di chi aveva avuto la sfortuna di sostarci. La pulsantiera era stata bruciata in più punti, lo specchio alle loro spalle era rotto, la plafoniera della luce era stata sfondata e qualcuno aveva avuto persino il tempo e la pazienza di scrivere, con un pennarello indelebile nero che ormai tendeva al violaceo, “POLIZIA ASSASSINA”, firmando con una bella “A” cerchiata. Leggere questo fece scattare qualcosa nella testa di Orso, così a disagio e in cerca di evasione in quell’ascensore che, senza volerlo, cominciò a fischiettare una canzoncina che gli era venuta in mente.
Polizia assassina bastarda e sgualdrina
le tue sporche mani infilatele nel culo
Polizia assassina bastarda e sgualdrina
le tue sporche mani toccano il mio corpo
io non sopporto la tua autorità
brutti bastardi dovete crepà
[…] Orso era passato, dal fischiettare la canzone dei Bloody Riot, a canticchiarla. A voce alta. [...] Ok, cantare quella canzone nell’ascensore di un tribunale, nel momento in cui si viene scortati da due sbirri nell’ufficio di un magistrato che sta indagando sull’omicidio di una ragazza e sulla sparizione di altre due, in quanto “persone informate dei fatti”, forse, a giudizio di molti, poteva essere considerato controproducente.
Orso lo registrò, e archiviò sotto forma di memorandum mentale questa nuova lezione di vita, sperando ovviamente che mai e poi mai gli sarebbe servita ancora. Era appena tornato tra la gente, dopo la lunga clausura volontaria e aveva avuto a che fare solo con ubriachi, giornalisti, artisti e sbirri. Roba da richiudersi in casa per almeno un’altra decade.
VENTIQUATTRO // I MORTIFICATORI | HORROR D'AMORE, ARTE E CICATRICI di Valeria Disagio
Ventiquattresimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
La vasca era piena di acqua così calda che aveva alzato la temperatura di tutta la piccola stanza. Adele, incerta, infilò prima un piede e poi un altro nella vasca. Sentì la pelle bruciarsi al contatto con l’acqua. Faceva male, ma non aveva le forze di far resistenza. Una volta immersa, Monica le insaponò la schiena, le spalle e il seno. Con una spugna strofinò il suo corpo con pazienza. Le lavò i capelli, pettinandoli e districando tutti i nodi. Poi si alzò, si tolse i vestiti e le mostrò il suo corpo magro e pieno di lividi, escoriazioni e cicatrici.
«Cosa hai fatto?» chiese Adele che stava perdendo, per l’ennesima volta, la lucidità.
«Cosa hai fatto al tuo bellissimo corpo e ai tuoi capelli?» chiese, indicando la testa appena rasata. Monica sorrise accarezzandosi il cranio.
«Non ti piaccio?» scherzò, facendo una piccola smorfia buffa con la bocca.
«Sì, mi piaci. Mi piacete tutti qui. Siete i miei fratelli e io sono finalmente a casa» farfugliò.
VENTITRÉ // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventitreesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
«Senti, qualcosa c’è... Ma ho paura che incasini ancora di più la situazione. Non c’è niente, ma proprio niente, come questa cosa per far impazzire i tribunali, gli sbirri, i giornalisti e tutto l’apparato della giustizia istituzional-popolar-emotiva di questo Paese.»
«E cioè?» chiese Fabio, quasi esplodendo di impazienza.
«Snuff. Snuff movie. So che sembra incredibile, ma credo di averne uno tra le mani...» disse, tirando fuori dalla giacca interna dell’eskimo il pacchetto con la prima sillaba dell’alfabeto sanscrito che conteneva quello che, distrattamente, aveva liquidato come un pessimo finto snuff.
«Snuff, inteso come film su commissione in cui si uccidono le persone per davvero? Mi stai dicendo questo?»
A Fabio si chiuse lo stomaco e sentì tutto il caffè che aveva bevuto gorgogliargli fino alla gola. Sentiva una trappola dentata per lupi e volpi stritolargli lo stomaco.
VENTIDUE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventiduesimo capitolo di "i mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
[...] Avevano riso a crepapelle, immaginandosi Jim Morrison e Kurt Cobain ancora vivi, puliti, sereni e felici a coltivar canapa e a far candele, come dei vecchi hippy in pensione. Sì, la leggenda dei mortificatori era la storia più ridicola e senza senso che avesse mai sentito nella sua vita. Per un attimo si vergognò anche solo di aver dato credito a quel buffone di Fabio Faber e a quella specie di vichingo con il nome idiota... Come si chiamava? Orso. Orso Marcuse. «Mi stai dicendo che da decenni, o forse di più, esiste una fantomatica setta che rapisce artisti fuori di testa, li fa credere morti e li mena fino a liberarli dai loro demoni?» chiese Pietro con le lacrime agli occhi e il respiro affaticato dal troppo ridere.
«E la polizia? È loro complice? I giudici, i tribunali i patologi, le famiglie? Tutti complici di questa setta segreta? E come vivono? Magari li obbligano a comporre musica, scrivere poesie e dipingere quadri dietro a pseudonimi e tirano su valanghe di soldi e corrompono mezzo mondo!» disse ridendo. «E soprattutto: perché diavolo dovrebbero stare in questo buco di culo di città che è Lichene? E perché uccidere?» chiese, questa volta serio.
VENTUNO // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventunesimo capitolo di "I mortificatori" romanzo di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Carlo e Federico svelano dettagli inquietanti sulla scomparsa di Rebecca e sul destino di Adele a cui non resta che cercare aiuto, ma i suoi piani vengono interrotti bruscamente sul nascere.
VENTI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Ventesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
L'accorato appello di Fabio Faber e Orso Marcuse arriva alle orecchie di Carmen, l'anziana assistente del PM Federica Stabile, che così collega la sparizione delle due ragazze con la morte di Lisa Malatesta.
DICIANNOVE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Diciannovesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
Dopo una notte, popolata dagli incubi, Adele si sveglia e scopre che Rebecca ha lasciato la Cattedrale ma nessuno vuole darle spiegazioni.
DICIOTTO // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Diciottesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio.
«Se è vero quello che pensiamo, ovvero che sia in mano ai mortificatori, loro non vorranno che si faccia troppo clamore intorno alla sua scomparsa... E io ho intenzione, invece, di fare così tanto casino che questa città, un po’ dormitorio e un po’ vetrina, si sveglierà per colpa del fragore dei vetri infranti. Sarò il sasso che non risparmierà alcuna boutique e sarò il rumore che non farà chiudere occhio a ogni singolo abitante di questa fogna, fino a quando non scoprirò che fine hanno fatto lei e Rebecca!» disse alzandosi in piedi e gonfiandosi d’aria i polmoni, urlò: «Signore e signori qui presenti. Lasciate che mi presenti, per chi ancora non mi conoscesse: sono Fabio Faber, l’Artista, e questo accanto a me è Orso Marcuse, il... lo... Orso Marcuse e basta! E siamo qui perché abbiamo bisogno del vostro aiuto».
DICIASSETTE // I MORTIFICATORI | Horror d'amore arte e cicatrici di Valeria Disagio
Diciassettesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
Adele incontra Carlo nel suo appartamento nella cattedrale che gli svela di aver scelto lei e Rebecca dopo aver parlato con Fabio Faber.
SEDICI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Quindicesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
La PM Federica Stabile riceve la conferma circa l'identità del cadavere carbonizzato. Si tratta di Lisa Malatesta, giovane donna scomparsa tre anni prima.
QUINDICI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Quindicesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
Scopriamo insieme ai mortificatori qualcosa di più sul passato di Orso (ma anche sul loro).
QUATTORDICI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Quattordicesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
«Ti ha mai parlato dei sokushinbutsu?»
Adele si drizzò nel letto sorpresa. Sokushinbutsu, la via per il Buddha, era una forma di ascetismo diffusa nel Giappone dell’Ottocento conosciuta anche come la pratica delle mummie viventi. Un monaco, attraverso un difficile percorso all’insegna della privazione fisica e della meditazione riusciva a impedire alla putrefazione di oltraggiare il proprio corpo in seguito alla morte che arrivava per via della rinuncia a qualsiasi forma nutrimento.
[...] «I primi mille giorni il monaco non si deve nutrire di nulla all’infuori delle bacche e delle noci che crescono nei boschi, per bruciare il grasso corporeo che altrimenti si decomporrebbe. Nella seconda fase, anch’essa di mille giorni, il monaco mangia solo radici di mokujiki, dall’alto potere diuretico, e beve un infuso preparato con la linfa di urushi. L’asceta così piscia, vomita e suda fino alla totale disidratazione, poiché l’acqua, fonte di vita, è sede e brodo primordiale dei batteri responsabili della decomposizione. La linfa di urushi, usata come base per lacche e vernici, avvelena inoltre i suoi tessuti rendendoli indigesti ai vermi e gli insetti che altrimenti ne avrebbero fatto banchetto. [...] Terminata la seconda fase» proseguì Rebecca «il monaco passa i suoi ultimi giorni seduto nella posizione del loto, chiuso in una bara di pietra da cui esce, attraverso un piccolo foro, una canna di bambù che gli permette di respirare. Senza acqua né cibo, gli viene lasciata solo una piccola campana che deve suonare ogni mattina per avvisare i suoi fratelli di essere ancora in vita. Quando la campana smette di suonare, passati altri mille giorni, i monaci del tempio coperchiano la bara e, se trovano il corpo integro e mummificato, lo prelevano, lo vestono con pregiati tessuti del color dell’oro e del sangue e lo venerano come un buddha. Se invece i vermi e gli insetti hanno intaccato il suo corpo, questo viene restituito alla terra che proseguirà nel suo corso di disfacimento totale.»
TREDICI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Tredicesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
Siamo sulla scena del ritrovamento di un cadavere carbonizzato dove incontriamo, per la prima volta, la PM Federica Stabile che dovrà scoprire l'identità del corpo. Si sospetta che possa essere Lisa Malatesta, una giovane donna scomparsa tre anni prima.
DODICI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Dodicesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
Orso riesce ad uscire di casa e si reca al bar frequentato di solito da Adele e dai suoi amici, dai quali apprende che la ragazza ha fatto perdere le sue tracce da diversi giorni. Scopriamo che Orso e Adele, grazie all'anonimato della rete, avevano una profonda relazione epistolare da diversi mesi. Intanto, un uomo dei mortificatori, mandato dalla Madre, sta seguendo e studiando le mosse di Orso.
UNDICI // I MORTIFICATORI | Horror d'amore, arte e cicatrici di Valeria Disagio
Undicesimo capitolo di "I mortificatori" di Valeria Disagio, edito da Agenzia X. Letto da Valeria Disagio (col raffreddore).
Adele scopre che la sua compagna di stanza è Rebecca: l'amante di Fabio Faber di cui aveva denunciato la scomparsa. Insieme agli altri ospiti della Cattedrale, prende parte ad una festa attorno ad un fuoco, tra danze, droghe e rituali catartici.